CinemAsioa per esperti e «media» di Stefano Reggiani

CinemAsio/ per esperti e «media» La mostra di Pesaro cerca im compromesso fra studio e necessità di spettacolo CinemAsio/ per esperti e «media» La rassegna di quest'anno riflette l'esuberanza quantitativa e le suggestioni dell*Asia che vuole illustrare PESARO — ClnemAsla, non sarà, troppo? n sopratitolo continentale con cui s'è aperta sabato la mostra del nuovo cinema non sarà, uno slogan terroristico per minacciare 1 cinefili e insieme catturare l'attenzione dei masmedia? In parte si, senza imbarazzo. La mostra di Pesaro, rispetto alle sue vecchie edizioni quasi militanti, sta cercando un grande e spettacolare compromesso tra suggestioni esotiche e necessità di studio, tra Terzo Mondo e nuove curiosità, come se si volesse Inventare un Festival di Cannes restaurato dalla cultura o quantomeno dalla documentazione. Sul manifesto di questo ClnemAsla c'è un contadino ci-i nese o indocinese chp cammina In un solco di risala che ha 1 bordi come una pellicola cinematografica. Anche qui un delicato equilibrio che sembra ripetere le parole di presentazione del direttore della mostra, Lino Micciché: «/ nostri interlocutori privilegiati restano gli studiosi delle riviste, ma un programma di queste dimensioni, il primo in Occidente, dovrebbe chiamare la stampa quotidiana con un in teresse anche superiore al solito.. E infatti CinemAsìa ha già avuto un eccellente preambolo di articoli, una curiosità affollata e golosa qual era toccata solo, in tempi recenti, a Ombre elettriche, il festival torinese di tutto il cinema della Cina, mal visto neppure In patria. Non è casuale che tra 1 collaboratori della mostra ci sia Marco Muller, benemerito di quelle ombre, uno del critici giovani che ha saputo unire la follia cinef iliaca alle esigenze di aggiornamento e di spettacolo. Tuttavia; non sarà troppo? Non sarà uno di quei piatti troppo guarniti che passano sotto gli occhi del convitato senza permettergli di assaggiare tutto? Una pura provocazione? In parte si, ma per necessità. Domenica, nel giorno in cui la mostra presentava le carte al completo, il vietnamita La sposa di Dan. il filippino Angela Marxaào del veterano Brocka, l'hongkonghese «Tiepido inverno (le tre selezioni ufficiali), per non dire degli assaggi di Giappone e Taiwan (panorama interasiatico), 1 giornali hanno riportato la cronaca delle nozze della figlia del presidente filippino Marcos e s'è capito che Pesaro non ha voluto fare nulla di meno che la realtà, e che ogni suggestione spettacolare e ogni esuberanza quantitativa non sono che riflessi dell'Asia che appunto si vuole illustrare. Irene Marcos, di 22 anni, figlia del dittatore filippino e della signora Imelda, la promotrice del Festival di Manila, s'è sposata nella città natale del padre, Sarrat. Leggiamo nelle cronache che per trasportare le centinaia di invitati da ogni porte del mondo le aviolinee filippine hanno organizzato 24 voli straordinari, una motonave è servita da casa-albergo per tutti i deputati dell'assemblea nazionale con le mogli. Sono stati costruiti per l'occasione un aeroporto internazionale e un albergo di lusso, il primo fuori Manila. S'è capito che Pesaro, puntando gli occhi su Filippine, Hong Kong e Vietnam, non ha fatto altro che replicare uno spettacolo grandioso 11 cui significato politico è sotto gli occhi di tutti, un panorama (sia pure non frequentabile per intero) di cui le nozze di Irene Marcos sembrano il paradigma. A Sarrat, Filippine (l'apparenza), Hong Kong (l'industria) e Cina (la potenza vigile e compromissoria) si sono ritrovati in un unico fasto. A Pesaro la giunta del Vietnam, severo e puritano, nato dalle ceneri della guerra, completa il quadro delle lacerazioni di un mondo che vuol essere capito proprio per le sue contraddizioni e per le sue menzogne (a fin di bene, a fin di male). Vedete come accortamente la direzione del festival abbia rispettato anche la cronaca per 11 suo CinemAsìa. E questo è solo il primo capitolo, la prossima edizione è già prenotata da Giappone e Corea. Stefano Reggiani Una inquadratura di «I racconti straordinari della montagna» di ilti Jinquan: un esempio del cinema di Hong Kong

Persone citate: Brocka, Irene Marcos, Lino Micciché, Marco Muller, Pesaro