L'esiliato Forman è tornato in patria Gira «Amadeus», la tragedia di Mozart

L'esiliato Formati è tornato in patria Gira «Amadeus», la tragedia di Mozart Il regista a Praga promette un film diverso dal copione di Shaffer L'esiliato Formati è tornato in patria Gira «Amadeus», la tragedia di Mozart NOSTRO SERVIZIO PRAGA — Dopo dodici anni di esilio, Mìlos Forman è tornato a girare un film nel suo Paese d'origine. Il regista venne cacciato nel 71 in seguito a una drastica epurazione da parte del regime nei confronti di artisti e intellettuali poco inclini a seguire le direttive del dopo Dubcek. A dire il vero, Forman lasciò Praga nel V9 una prima volta non in qualità di perseguitato politico ma per recarsi a Hollywood dove, con l'approvasione del ministero della Cultura, avrebbe girato Taklng off. ili suo ritorno, nel 71, chiese di fare un film in Cecoslovacchia ma ottenne un secco rifiuto e fu Itcemlato. Forman, vincitore di un premio Oscar per Qualcuno volò sul nido del cuculo, è tornato in patria per girare il suo quinto film in lingua inglese. Amadeus tratto dalla fortunata commedia di Peter Shaffer, rappresentata con successo nei principali teatri di messo mondo, sulla vita di Wolfgang Amadeus Mosart. La ragione della scelta praghese è prettamente economica: qui ci sono ambienti naturali, monumenti, che risalgono al tempo dell'imperatrice Maria Teresa, ideali per la scenografia del film. La ricostrusione in studio di chiese, palassi, vie, piasse avrebbe richiesto una fortuna: perciò i dirigenti degli «studiosi, praghesi hanno acconsentito alle riprese, anche perché ciò permette di T rimpinguare di moneta forte le casse dell'ente statale per la cinematografia. In un'intervista aHWerald Tribune, in volo da Roma a Praga, il regista ha spiegato il motivo della sua scelta. «Ho visto Amadeus ad un'anteprima londinese nel "79: la fine del primo atto è un bel pezzo di teatro, una situazione drammatica che ho trovato particolarmente adatta allo schermo». La pièce di Shaf fer fu criticata per aver troppo enfatizsato l'aspetto infantile di Mozart. «Il film, invece—precisa Milos Forman — tende a dare un ritratto più equilibrato del compositore di Salisburgo: si tende piuttosto a mostrare il dramma di un uomo che, senza saperlo, si lascia distruggere e offre tutte le armi a chi ha interesse a annientarlo». Nella vicenda di Mosart, co- si come la vede Forman, si darà sposto anche alla vita privata. «Nella pellicola verranno analizzati il suo matrimonio e i rapporti con il padre. E' nostra intenzione dare un aspetto umano a questo genio della musica», spiega il regista. Il cast comprende F. Murray Abraham nel ruolo di Salieri, l'antagonista di Mosart che, resosi conto della propria mediocrità, cercò di distruggere Mosart; Thomas Hulce è Mosart; Elisabeth Berridge è Costansa. Rispetto alla commedia vi sono due parti in più: il padre di Mosart, Leopold, interpretato da Roy Dotrice e quella dell'impresario viennese Schikaneder, che commissionò a Mosart II flauto magico, interpretato da Simon Callow. La celebre coreografa americana Twyla Tharpai si occuperà delle dame, Neville Mariner, invece, curerà l'aspetto musicale del film che comprende arrangiamenti da Mosart e da Salieri. «Trasferire sullo schermo un'opera teatrale — conclude Peter Shaffer (un suo lavoro Equus divenne un film anni fa per la regia di Sidney Lumet) — non vuol dire fare un adattamento, ma scrivere ex novo la storia pensando ai nuovi mezzi che verranno utilizzati». Intanto si apprende cìie la Orion Picture si è assicurata i diritti di distribusione per gli \Stati Uniti del film. r. s.

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Hollywood, Praga, Roma, Salisburgo, Stati Uniti