Tribunale libertà dichiara nulli 6 ordini di cattura

Tribunale libertà dichiara nulli 6 ordini di cattura Catanzaro; i ricettari d'oro Tribunale libertà dichiara nulli 6 ordini di cattura CATANZARO — Il tribunale della libertà di Catanzaro ha dichiarato nulli i sei ordini di cattura spiccati dalla Procura della Repubblica del tribunale di Catanzaro il 6 giugno scorso contro il presidente dell'Unità sanitaria locale numero 18 di Catanzaro, Francesco Mirante; il vicepresidente, Federico Maria Ferrara (entrambi democristiani); Giuseppe Masi, componenete il comitato di gestione, socialista, sindaco di Amato (un piccolo centro del Catanzarese); Giovanni Abramo, contitolare dell'azienda «Arti Grafiche Abramo» ; Francesco Comito e Roberto Lagonia, entrambi funzionari dell'Unità sanitaria locale. L'accusa che era stata ipotizzata negli ordini di cattura era di peculato aggravato. La vicenda si riferisce a una commessa fatta dal comitato di gestione dell'Usi all'azienda «Arti Gragiche Abramo» per la fornitura di 180 mila ricettari al costo di 2500 lire, più Iva, per ciascun blocchetto. L'indagine del magistrato fu avviata dopo una denuncia dell'architetto Giuseppe Casale, capogruppo al consiglio comunale di Catanzaro del msl-dn e componente dell'assemblea dell'Usi, 11 quale segnalò che il numero dei ricet tari acquistati era da considerarsi spropositato rispetto alle reali esigenze del medici dell'Usi. Secondo alcune stime i ricettari fatti stampare coprono il fabbisogno del medici dell'Usi di Catanzaro per almeno tre anni. n tribunale della libertà (presidente Trovato, giudici Vitale e La Bruna) ha affermato nell'ordinanza che 'l'ordine di cattura va revocato perché non sussistono le motivazioni che lo legittimano-.

Persone citate: Federico Maria Ferrara, Francesco Comito, Francesco Mirante, Giovanni Abramo, Giuseppe Casale, Giuseppe Masi, La Bruna, Roberto Lagonia

Luoghi citati: Catanzaro