Sangue sul «Sendero luminoso» di Igor Man

Sangue sul «Sendero luminoso» A AYACUCHO, LA CITTA' PERUVIANA AL CENTRO DELLA GUERRIGLIA Sangue sul «Sendero luminoso» Uno che fu amico del «compagno Guzman», il capo guerrigliero, dice di lui: «ET divenuto un uomo spietato» - «Prima si ispirava a Mao, adesso ai Khmer rossi» - Quando ideò «una nuova strategia per conquistare il cuore dei campesinos delle Ande» - La «lunga marcia» tra sei milioni di uomini discendenti degli Incas, analfabeti, senza diritto di voto, in una delle terre più povere del mondo DAL NOSTRO INVIATO AYACUCHO—Nell'antica lingua wari, Ayacucho vuoi dire angolo della morte. Qui Francisco Pizzarro decapita linea Atahualpa, sotterra la sua testa al centro della plaga de Armas e il corpo là dove sarebbe sorta Lima. Oggi la plasa dx Armas è come nel 1542, se si eccettua gualche edificio del secolo successivo e dell'epoca coloniale. Tuttintorno alla grande piazza quadrata corrono portici di eleganza severa, essenziali balconate di legno che il tempo non è riuscito a tarlare. Così come non è riuscito a spegnere la leggenda che vuole che un giorno, chissà quando, la testa di Atahualpa si riunisca al corpo, scendendo dalla campagna andina alla costa del Pacifico, in città: «Allora 11 Tahuantlnsuyo (l'impero degli Incas) rinascerà, 1 bianchi saranno gettati a mare e la terra apparterrà a tutti». Codesta leggenda ha ispirato Manuel Ruben Ablmael Guzman Reynoso, vale a dire il •compagno Gonzalo», fondatore e leader di Sendero luminoso (sentiero luminoso), il movimento guerrigliero che ha dichiarato guerra al governo democratico del presidente Belaunde nel maggio del 1980 e che da venerdì 10 giugno del 1983 ha aperto la seconda fase della lotta armata con un secco comunicato: «A partire da oggi la guerra di guerriglia si sposta dalla campagna alla citta». In perfetta sincronia col co¬ municato, Ayacucho vedeva, alle sette della sera, i senderisti attaccare simultaneamente le caserme della polizia segreta, della Guardia Clvil, della gendarmeria di Stato, dell'esercito, in quattro punti opposti della città, piombata nel buio per l'esplosione della centrale elettrica. Ero, quella sera, nell'albergo 'Las Turistas» conversando con colui die chiameremo •il professore», coetaneo ed ex collega di Abimael Guzman. Poco prima mi aveva portato a vedere la casa del «compagno Gonzalo». Un tramonto color del rame sfidava i coloniali lampioni a palla della plasa de Armas e le Ande, lassii, incoronavano il cielo di un verde splendore. Scendemmo lungo una stradina ripida, incrociando comuneros (l'uomo avanti, la donna dietro col figlio in uno zaino di pezza gialla) dal passo stanco, incrociando ragazzi silenziosi dai visi ambrati, gli occhi dal bel taglio obliquo. Davanti a una casupola evidentemente abbandonata, •il professore» a bassa voce prese a recitare rapido: «Qui è vissuto lui dal 1968 al 1974, quando lasciò Ayacucho, Aveva già, fondato "Sendero luminoso" da quattro anni, dopo un serrato lavoro nelle campagne, di ritorno da un viaggio in Cina e in Cambogia». Sendero luminoso prende nome dal titolo di un libro del fondatore, negli Anni Trenta, del pei peruviano, il professor Mariàtegui. Nel 1965, Guz- man, die. guattro anni prima si era laureato con una tesi su Kant, rifiuta di partecipare a un movimento di ispirazione castrista che vuole sollevare i contadini delle Ande. La spedizione, promossa da giovani intellettuali di Lima, fallisce. L'esercito stermina i neocastristi perché i campesinos non li appoggiano, considerandoli «stranieri di città». Con quegli incauti rivoluzionari, i comuneros non avevano nulla in comune, visto che quelli non parlavano la loro lingua, il quechua, l'idioma degli Incas, corrotto, ora, da pochi neologismi spagnoli. Fu allora che Guzman, che oggi ha 49 anni, «ideò una nuova strategia con l'obiettivo prioritario di conquistare il cuore e la mente dei campesinos». Fu un duro, paziente lavoro: Guzman e i suoi seguaci, allievi e docenti della facoltà di scienze sociali del- l'università di Ayacucho, dove egli insegnava diritto e pedagogia, presero a spiegare ai comuneros che per tornare alla «felicità» dell'impero inca, in cui non esisteva la proprietà privata, dovevano prendere le armi e combattere in nome di parole terribili quali libertà e giustizia sociale. Nella zona centrale andina, là dove Guzman e i suoi compagni intrapresero la loro lunga marcia, vivono sei milioni alltncirca di persone, un terzo degli abitanti del Perii. Sono i discendenti diretti degli Incas; analfabeti, coltivano campicelli di mais e patate, allevano sparute bestie. Privi di documenti dtdentità, non possono votare, non possono sottoscrivere contratti, i loro nomi non vengono registrati. La regione andina, secondo l'Onu, è una delle più povere del mondo. La vita media non supera i 40-45 anni. La lunga marcia di Guzman e dei suoi compagni —contadini tra i contadini — è durata dieci anni, dal 70 al 1980 quando, appunto, nel maggio, Sendero luminoso dichiara guerra al governo «semifeudal y semlcolonial». Sorbendo una tazza di mate de coca (infuso di foglie di coca) sotto lo sguardo impassibile di un vecchio cameriere in giacca Immacolata e pantaloni con la banda rossa (l'albergo «Las Turistas» è una Marienbad andina) «iZ professore» dice che dal maggio dell'80 a oggi le azioni compiute da Sendero luminoso «riempiono tre fascicoli di cento pagine della polizia segreta». Due sono le azioni più ardite e spettacolari al tempo stesso. Il 3 di marzo del 1982 i senderistl assaltano in forze il carcere di Ayacucho, liberano 340 prigionieri fra comuni e politici, immobilizzando la polizia. Non sparano soltanto i guerriglieri incappucciati, ma anche franchi tiratori dai tetti delle case. Il 27maggio di quest'anno, durante sei ore, tengono praticamente Lima; è il black out totale rischiarato da alte armature di legno, a forma di falce e martello, date alle fiamme; è l'incendio della fabbrica Bayer; un fuoco d'artifizio di esplosioni. Una settimana prima il ministro dell'Interno, che ieri ha detto che Sendero luminoso ha i suoi infiltrati persino nella magistratura, proclamava «estinta la banda criminale senderlsta». E venerdì scorso, giorno 10, l'assalto ad Ayacucho (presidiata da ottomila armati governativi), che viviamo coi •professore», con alcuni familiari dei giornalisti massacrati a Uchuraccay, con due deputati del comitato dei diritti dell'uomo venuti da Lima a indagare su quell'oscura strage. Tutti rintanati sotto i vecchi divani dell'alber¬ go; e nessuno osa accendere nemmeno un fiammifero perché i slnchis sparano all'impazzata. I slnchis sono i 'berretti verdi» del Perii, addestrati dagli americani. La parola significa «bravi» nell'accezione manzoniana della parola, e anche «ben pasciuti». Gli abitanti di Ayacucho, l contadini dell'alta montagna li odiano. «Sonditi fanatici dei senderistl, mi dice 'il professore", ma, a differenza di quelli, sono stupidi e senza motivazioni valide». Sendero luminoso ha motivazioni valide? «Apparentemente si, visto che qui la lezione di Mao, tradotta in quechua, è stata ben appresa. Purtroppo, negli ultimi tempi 11 cambogiano Poi Pot ha preso 11 sopravvento sul cinese Mao e quello che fu 11 nostro buon compagno di università è divenuto un uomo spietato. Massacri di campesinos rei di aver accettato viveri dall'esercito, esecuzioni sommarle di studiosi, sindaci, medici, presunti collaborazionisti... Cosi Slamo stretti tra due fuochi: le forze del governo che sospettano di tutti gli abitanti di Ayacucho, 1 guerriglieri, versione andina del Khmer rossi...», Afa com'è Guzman? «Oggi è un uomo tozzo, gonfio di cortisone perché soffre di una malattia della pelle e di artrite. S'è imbruttito, almeno a giudicare dalle fotografie. Un tempo, ancorché piccolo di statura, era bello, con gli occhi vivi e una splendida voce. Parlava poco, non beveva, non fumava, ma la sera gli piaceva intonare canzoni andine; con la moglie, la compagna comunista Augusta La Torre, si spartivano una birretta. Accadeva nella plaza de Armas, allora sgombera di soldati, sul far della sera. Sedevamo sull'erba e lo ascoltavamo cantare 1 nostri mille anni di solitudine». E qui »il professore» mi saluta brusco. Ancora una domanda. Vincerà Guzman, vincerà la guerriglia o il governo? «Quien sabe? Sarà, certo, una guerra prolongada. Forse per lui, un giorno, il sentiero diverrà luminoso ma per noi sarà sempre sangre y mierda. perché l'alternativa è crudele: o la guerra civile o repressione al napalm come in Guatemala. In ogni caso, ci andremo di mezzo noi delle Ande, stretti come siamo tra due fuochi». Igor Man Belaunde, presidente del Perù

Luoghi citati: Ayacucho, Cambogia, Cina, Guatemala, Lima, Perù