Rubavano auto di pochi mesi e le rivendevano come nuove

Rubavano auto di pochi mesi e le rivendevano come nuove La colossale truffa in due anni fruttò all'organizzazione due miliardi Rubavano auto di pochi mesi e le rivendevano come nuove Nove imputati eli associazione per delinquere, furto e falso - La lucrosa attività della Sfilflite^'fJBÉ^ 'gl-tt ?imMtWfrz,Qteste P^ne da 3 a 9 anni ' Rubavano auto nuovissime e le rivendevano come se fossero appena uscite di fabbrica. La truffa, studiata in ogni particolare, avrebbe fruttato agli organizzatori quasi due miliardi nel giro di un paio d'anni. Poi qualcosa è andato male e la banda, composta da 9 persone, è finita sotto processo. Le accuse sono di associazione per delinquere, furto aggravato e falso. Reati per cui ieri in terza sezione penale 11 pm Zanchetta ha proposto condanne da tre a nove anni di carcere. La sentenza è prevista per martedì. Il tutto risale alla primavera dell'81 quando la polizia nota che sono aumentati in modo eccessivo 1 furti di macchine con pochi giorni di vita. Le indagini portano ad un garage, di Orbassano, via dei Mulini 43, gestito da Biagio Cagllero, 33 anni. Nel locale vengono trovate alcune auto rubate già pronte per il riciclaggio. Il Cagherò confessa, spiega il meccanismo della truffa e fa i nomi dei complici, Questa la sua versione. Una parte della banda provvedeva a rubare le macchine, in genere Ritmo diesel e «131». «Il compito era affidato — dice il Cagherò — a Luciano Dean- ttrèa, Cataldo Scaringella, Natale Falbo, Michele Di Pace e Fiorenzo Toso». Questi le portavano nell'officina di Natale Panarelli, 37 anni, che «punzonava e modificava i numeri del telaio, cambiava le serrature, azzerava il contachilometri». Un vero maquillage. E per l'immatricolazione? Nessun problema. «C'era Enzo Hugon — spiega ancora Cagllero — che forniva i certlfi cati di conformità necessari per l'immatricolazione». Hugon, difeso dall'avv. Andrea De) grosso, ha sempre negato. Con una nuova targa, e un nuovo libretto l'auto passava a Mario Garzotto, commerciante che provvedeva alla vendita («Le fto prese in buona fede» ha detto quest'ultimo). In tutto sarebbero state riciclate almeno 300 vetture. I proprietari a cui sono state sottratte in pratica non ci hanno rimesso nulla perché sono stati subito risarciti dall'assicurazione. E' andata male invece ai nuovi acquirenti che, fórse incautamente, hanno comprato le vetture riciclate e che poi se le sono viste sequestrare dalla polizia. Alcuni si sono costituiti parte civile. Intanto il Cagllero dopo la confessione in istruttoria è uscito dal carcere per decorrenza termini ed ha scelto la latitanza. La banda (tranne il Panarelli però tutti gli altri respingono le accuse) senza il suo capo è finita davanti ai giudici. L'attività dell'organizzazione sarebbe durata due anni, dall'aprile '79 alla primavera '81. it Flavio Gioia, 10 anni, nativo di Pompei, abitante in via Chisone 1, mentre giocava sul controviale di corso Turati, è stato Investito da una Ford, guidata da Angelo Venneri, via Nizza 50. Dopo i primi soccorsi al Mauriziano, il bambino—che aveva riportato traumi al cranio, al torace, con fratture al costato, e all'addome, con rottura del fegato — è stato trasferito all'o-' spedale infantile Regina Margherita dove il prof. Giugiaro lo ha sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.

Luoghi citati: Orbassano, Pompei