E' partita con difficoltà la trattativa per i tessili
E con la trattativa per i Fulta e Federtessile restano ferme sulle loro posizioni E con la trattativa per i ROMA — Nessun fatto nuovo, almeno meritevole di considerazione, si è registrato ieri alla ripresa delle trattative tra la Fulta e la Federtessile per il rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori tessili. Dopo diverse ore di discussione, si è rimasti fermi al palo di partenza, in una atmosfera di reciproca diffidenza e di tensione alimentata anche dal procedere dell'iniziativa del sindacato di proporre e concludere i «pre-contratti* direttamente con le aziende del settore. Alle sollecitazioni della Fulta sui punti-chiave della piattaforma (salario, orario, inquadramento) la delegazione degli industriali ha dato risposte giudicate dalla controparte «assolutamene insoddisfacenti-. Per il salario non sono stati offerti aumenti ma una semplice partita di giro*: ridimensionare, se non annullare gli scatti di anzianità, la liquidazione, le maggiorazioni (per lavoro notturno domenicale e festivo) e portare 11 tutto in paga base. Per l'orarlo, nessuna riduzione per 1 settori che l'hanno avuta nel 1979 (abbigliamento, calze e maglie), mentre per gli altri le 40 ore di riduzione previste, dall'accordo Scotti, ma a patto di assorbire la mezz'ora di mensa e tutti gli altri tipi di pausa. In cambio gli imprenditori reclamano una accentuata discrezionalità su straordinari e flessibilità. Inquadramento: benché 11 settore tessile abbigliamento sia l'unico ad avere l'B0,2% degli addetti nelle ultime tre ca tegorie con differenze ridot tisslme tra i «parametri» (100 109,2, 116,5), la Federtessile avrebbe confermato la sua opposizione ai passaggi di ca tegorla. se non individuali. La Fulta, riecheggiando uno degli aspetti essenziali della bozza per i pre-contratti, ha sostenuto la necessità di prevedere aumenti salariali graduali e differenziati a partire, dall'gennaio 1983: %a reofmeV,J cioè"dal 1" gennaio 1985, i tessili dovrebbero per ceplre un miglioramento mensile di 52.000 lire per 11 primo livello, 73.000 lire per 11 secondo, 84.000 lire per il terzo, 99.000 per 11 quarto, 107.000 per 11 quinto, 122.000 per il se sto, 135.000 perii settimo. Nonostante queste premes se. il negoziato prosegue per una «ulteriore esplorazione* Apparentemente c'è la volontà di concludere; nei fatti, le resistenze e gli ostacoli, ancora notevoli, non cosentono di i intravedere il traguardo finale. Analoga la situazione nel settore edile. Al termine di una serie di contatti svoltisi in questi giorni con l'Ance e l'in tersind, la Federazione dei lavoratori delle costruzioni informa che •permangono difficoltà, di merito sui diversi aspetti della piattaforma rivendicativu sindacale*. Un ul- teriore incontro di verifica avverrà martedì prossimo. Intanto, la Pie ha confermato le «iniziative di lotta* decise nel giorni scorsi e, in particolare, lo sciopero nazionale della categorìa fissato per il 17 giugno e lé manifestazioni di protesta organizzate a Milano, Roma è Bari. Molto tesa e pesante la situazione nell'autotrasporto dopo la rottura delle trattative per il nuovo contratto dei lavoratori dipendenti. «Si tratta di una grande categoria — precisa 11 segretario generale della Federazione trasporti della Cgil, De Carlini — con circa 250.000 addetti ette operano In grandi imprese e In migliala di piccole aziende. Da anni una selvaggia ristrutturazione penalizza t lavoratori con licenziamenti e cassa Integrazione. Oli Imprenditori vorrebbero mano libera e la loro tracotanza al tavolo negoziale comporta un Indurimento delle forme di lotta nelle prossime giornate, fino allo sciopero con manifestazione a Milano di lunedi 20 giugno*. De Carlini auspica che prevalga 11 buon senso. «O sì va subito alla fase conclusiva della trattativa—ha concluso — oppure l'acuirsi della tensione' danneggerà un settore decisivo per l'economia nazionale, con pesanti contraccolpi in tutti gli altri, dalllndustrta, al commercio, all'agricoltura*, g. c. f.
Persone citate: De Carlini
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