Pandolfi ha chiesto alla Montefibre di ridiscutere i 3550 licenziamenti

Pandolfi ha chiesto alia Monte fibre di ridiscutere i 3550 licenziamenti «Esplorare i residui spazi di manovra» per trovare altre soluzioni a Ivrea e Pallànzà Pandolfi ha chiesto alia Monte fibre di ridiscutere i 3550 licenziamenti Ma il presidente della Montedison, Schimberni, ha detto che le industrie sono decise a «fare i tagli in piena autonomia» FIRENZE — H governo ha chiesto «formalmente» alla Monteflbre di riconsiderare la_ decisione di licenziare 11 personale (3550 persone) degli stabilimenti di Ivrea e Pallanza. Lo ha detto ieri a Firenze, 11 ministro dell'Industria, Pandolfi, in una pausa del lavori dell'assemblea del consiglio europeo della federazione delle industrie chimiche, riunitosi sotto la presidenza di Mario Schimberni, presidente della Montedison. «Il governo — ha detto Pandolfi, conversando con i giornalisti — è consapevole delle difficoltà di questo come di tutti gli altri settori industriali; ma è necessario ette la decisione di Monteflbre venga riconsiderata, perché si possano esplorare puntigliosamente i residui spazi di manovra*. Il settore delle fibre necessita— ha confermato 11 ministro — di una ristrutturazione e di tagli occupazionali anche pesanti; di questa necessità è consapevole anche il sindacato. Ma «é un sentiero, quello della ristrutturazione, indubbiamente assai difficile da percorrere, ma pur da esplorare fino in fondo, nella consapevolezza che non basterà bloccare il turn-over per ridurre la forza lavoro, perché bisognerà ricorrere massicciamente anche a misure di mobilità e ad iniziative sostitutive*. Una risposta, seppure Indiretta è però venuta subito da Schimberni, 11 quale, parlando della situazione della chimica europea, ha detto che gli industriali intendono operare 11 necessario programma di riassetto e di tagli nella piena autonomia aziendale. Quello della chimica, ha aggiunto Pandolfi non è 11 solo settore in crisi; la crisi Investe anche, praticamente, tutti gli altri settori, sia per sovraccapacltà produttiva sia per mancata Innovazione tecnologica. Se si vuole veramente curare 1 mail dell'industria — ha osservato 11 ministro — non basta più difendere l'esistente: ^Bisogna fissare precise regole del gioco a livello mondiale, perché ormai non basta più neppure farlo solo a livello europeo. Ristrutturare l'industria, insomma, non e più un affare nazionale, e neppure europeo. Misure, per in sé ottime a livello nazionale non servono più: quel che serve è una politica di scambio di localizzazioni produttive e di mercati, sull'esempio del recente accordo tra la Montedison e la statunitense Hercules*. Nella sua conversazione, Pandolfi ha toccato anche il tema della siderurgia; per l'Italia si avvicina «la battaglia del solstizio* con riferimento alla prossima riunione del ministri a Bruxelles, che, prevista per il 21 giugno, sarà peraltro probabilmente spostata al 28 o 29. A Bruxelles — ha detto Pandolfi — la battaglia sarà durissima anche se l'Italia si presenterà con un potere contrattuale maggiore, dopo le decisioni adottate In materia di ristrutturazione del settore. SI tratterà di garantire le nostre quote di produzione e di far approvare 11 nostro codice di aiuti. La settimana entrante Pandolfi si recherà probabilmente a Bruxelles per ottenere — ha detto — «disco verde al supplemento di fondi per la nostra siderurgia: A questo riguardo Pandolfi ha espresso soddisfazione sia per 11 rifinanziamento della legge 675 sulla riconversione Industriale, che rende disponibili 5 nula e 300 miliardi talpe gnablll Immediatamente, sia per la legge 46 sulla innovazione tecnologica: «E'—ha detto — la più moderna legge di politica industriale di cui abbiamo mal potuto disporre, perché uno strumento legislativo a carattere permanente che premia l'innovazione degli investimenti*. E' poi positivo, secondo Pandolfi, 11 fatto che per la legge 46 siano già disponibili circa 2 mila miliardi per i primi due anni di applicazione. Il presidente della Montedison, Mario Schimberni, nel suo Intervento ha valutato negativamente le conclusioni del recente vertice di Willlamsburg. A suo avviso, Il vertice ha, infatti «posto in evidenza che, malgrado tutti siano d'accordo sulla interdipendenza delle diverse economie, i comportamenti non vanno più nelle direzioni au¬ spicate: quella di un rafforzamento del ruolo delle monete europee nell'ambito del sistema monetario internazionale da un lato e quella di una armonizzazione delle politiche economiche comunitarie dall'altro*. Schimberni ha esaminato 1 problemi del settore proprio alla luce delle conclusioni di Williamsburg, .nel cui contesto —ha osservato—va realisticamente considerata la situazione dell'industria chimica europea in rapporto a quanto accade nelle aree americana e giapponese*. E il confronto è nettamente sfavorevole alla chimica europea. Mario Schimberni

Luoghi citati: Bruxelles, Firenze, Italia, Ivrea, Pallanza