Umbria, la crisi economica incrina l'idillio fra pci e psi di Clemente Granata

Umbria, la crisi economica incrina l'idillio fra pei e psi ELEZIONI 1983 In difficoltà anche l'industria privata Umbria, la crisi economica incrina l'idillio fra pei e psi I socialisti accusano gli alleati di praticare l\<assistenzialisrno>> e di essere diventati «conservatori» per non scontentare nessuno • Replicano i comunisti: «Il salvataggio non è una colpa» - Ma la giunta rossa dovrebbe resistere alle polemiche DAL NOSTRO INVIATO PERUGIA — «Ed ora, cari ragazzi, vi parlo del vostro istituto regionale. L'Umbria ha utilizzato lo strumento della delega. Non ha voluto cioè governare da sola, ma ha chiamato Provincia e Comuni a' partecipare alle decisioni collettive. La partecipazione è fondamentale per la democrazia...^. Nella sede del Consiglio regionale una di queste mattine il comunista Germano Mirri, presidente della Giunta di sinistra (pel 433%. psi 112%) parla a ona scolaresca. Non c'è propriamente un silenzio religioso tanto è vero che de vono Intervenire gli insegnanti per far cessare il brusio ma Marri con un sorriso dice: «Lasciate stare, ho visto di peggio; e prosegue il discorso, Cè chi osserva che 11 presidente ha scelto il momento adatto, la vigilia elettorale, per 1 colloqui con gli studenti, un'abile mossa per aggregare ulteriori consensi. Ma si tratta di un'osservazione maligna perché gli incontri degli stu< denti con 1 rappresentanti regionali sono all'ordine del giorno, proprio nell'ambito di quello spirito «partecipativo» di cui parla Marri e sul quale egli tanto Insiste quando ci riceve nel suo studio. min Umbria- — dice — e* una /ertissima valorizzazione' della democrazia di base. Di qui il sorgere di "movimenti", di rapporti positivi in tutta l'area della sinistra e Che si estendono anche al repubblicani, le iniziative a favore della pace come le marce... Può essere superfluo a questo pùnto sottolineare che dietro simili parole si scorgono l'insegnamento e la «filosofia» di Pietro Ingrao da sempre eletto in Umbria e aniche ora capolista pei. Mairi, del resto, non ne fa mistero e quando esalta certe peculiarità della regione non manca di chiamarne In causa, l'ispiratore. Le peculiarità secondo U presidente sono molteplici democrazia e socialità diffuse, appunta il fatto che l'Umbria è stata la prima a dotarsi di uno strumento programma torio, 11 fatto che qui prima ancora di Basaglia si sono poste le basi per l'innovazione profonda della psichiatria, la qualità della vita o la creazione di una finanziarla pubblica, la Sviluppumbria, per il potenziamento delle attività Industriali Ecco, dice Marri, le premesse di un successo che premia le sinistre unite, mette in affanno la de (29%) dell'onorevole Franco Maria Malfatti e di De Poi neoeletto presidente dell'Ueo; quanto ai laici intermedi non riescono ad esprimere un rappresentante in Parlamento, come lo stesso mai che pure ha il 6%. Esaltazione del modello umbro? •11 modello umbro non fa parte del nostro lessico — osserva Marri —. Noi parliamo invece di un tipo di esperienza, di convergenze di forze sociali e politiche che fanno dell'Umbria non solo un laboratorio per l'alternativa di sinistra ma anche una testimonianza che il governo della sinistra può dare ottimi risultati*. Ecco, questa' affermazione diventa il tema centrale del dibattito e'le forze politiche n avversarie, de in testa, tendono a dimostrare l'insufficienza di quel modello o laboratorio che dir si voglia: disordine e sprechi, decisioni lente, costi eccessivi del servizi sociali, burocrati «gazione esasperata, controllo politico capillare, assistenzialismo. «Ti tutto — dice il consigliere de Sergio Angelini — mentre si registra ovunque una forte caduta della tensione ideale e la qualità della vita decade. La periferia di Perùgià non è ormai tanto diversa da quella delle città del Nord». Bullo sfondo domina la crisi economica. Al «Cruses», il centro regionale di ricerche economiche, ci forniscono un quadro preoccupante: 11 polo ternano, con le partecipazioni statali, e il più colpito; quello di Perugia, frutto di una imprenditoria privata vivace e intelligente, incomincia a dare segni di malessere, dai qua¬ li per ora risultano esenti sol tanto le piccolissime aziende 1 disoccupati sono il 10% della forza lavoro; l'agricoltura è in condizioni precarie. I comunisti non nascondono la gravita della situazione ma tendono a chiamare in causa le scelte di politica economica fatte dal centro mentre chi li contesta rimprovera loro l'incapacità di adottare nell'ambito delle competenze regionali provvedimenti adeguati, fornire orientamenti utili. •Prendiamo le partecipazioni statali di Terni — dice il Lprof. Angelini —: sono profondamente ammalate, la siderurgia è in crisi, eppure il pct continua, cocciutamente a considerare l'industria pubblica fondamentale per lo svi luppo della Regione trascurando l'apporto che può dare l'industria privata». Ed e proprio 11 problema della gestione economica che rischia di guastare i rapporti tra pei e psi alleati in giunta. Il psi, che presenta capolista Enrico Manca e punta alla conquista del secondo deputato, afferma con Aldo Potenza, consigliere regionale: «/ comunisti hanno operato il salvataggio di imprese in grave dissesto caricando il peso sulla cooperazione. Oggi, pur non trascurando l'esigenza di salvare le imprese salvabili, bisogna orientare gli interventi' verso le nuove tecnologie e le diversificazioni produttive». E attacca: «/I resto è demagogia. Il pei non può cri ticare l'assistenzialismo in campo nazionale e poi praticarlo qui come se niente fosse. Il fatto è che ormai i comuni sti con il loro 40% e passa dei voti non vogliono scontentare nessuno: né operai né agricoltori, né ceti medi né imprenditori. Il risultato è, die il pei sta diventando un partito conservatore». Che queste polemiche siano 11 segno di possibili fratture nell'alleanza di sinistra pochi però lo credono possibile. Sia perché la legge del1 numeri conta pur sempre qualcosa e non si vedono almeno per il momento maggioranze alter native, sia anche perché prevale nell'atteggiamento di alcuni partiti laici minori come il repubblicano (2,7%) l'orien tamento a privilegiare la «solidarietà regionale». L'Impressione diffusa è che il panorama dopo il 26 giugno non cambi in modo sensibile l'Umbria è sempre di un rosso acceso con un unico isolotto bianco, Assisi, dove si voterà anche per il Consiglio comu nale" Clemente Granata

Luoghi citati: Assisi, Perugia, Umbria