Il grande balzo della Thatcher

Il grande balzo della Thatcher E' il più grosso successo conservatore dall'inizio del secolo: 397 deputati su 650 Il grande balzo della Thatcher Per i laboristi 0 peggiore risultato degli ultimi 50 anni: 209 seggi - Decimati i socialdemocratici, nati dalla scissione del Labour Party: rutti i leaders, tranne Roy Jenkins e David Owert, sono stati bocciati - Favoriti dal sistema uninominale i liberali, che hanno 7 deputati in più - Per la prima volta dall'Ulster un rappresentante del braccio politico dell'Ira a Westminster DAL NOSTRO INVIATO LONDRA — Il rullo compressore di Margaret Thatcher ha spianato la strada alla più squillante affermazione elettorale dei conservatori dall'inizio del secolo confermando quasi al millesimo le previsioni fornite dalla scienza esatta dei sondaggi d'opinione» mode in England. il voto di giovedì proietta la destra britannica ai vertici del potere incontrastato, totale, per 11 secondo quinquennio consecutivo e si tratta di un traguardo storico per. 11 partito Tory sfuggito persino a Wlnston Churchill. I risultati della consultazione, anticipata astutamente dal governativi di dieci mesi sulla normale scadenza legislativa, appaiono addirittura brutali se si scorrono le cifre conclusive sparate dal calcolatori elettronici a poche ore dalla chiusura dei seggi. A dominarli sta 11 43 per cento dei suffragi popolari, all'lncirca 14 milioni di si, alla «cura Thatcher» cominciata nel 1979, sufficienti a «inondare» come titola 11 Daily Express, la Camera del Comuni, passi nel frattempo da 635 a 650 posti, di 397 deputati fedeU in tutto e per tutto a Maggie. In sostanza una maggioranza solida, indiscutibile, intransigente, di 142 seggi sui diretti avversari, 1 laboristi, relegati a quota 209, che di- venta 11 peggior esito negli ultimi 50 anni piombato sulle spalle della sinistra inglese. Mentre i conservatori aumentano di 63 rappresentanti, 11 Labour Party, infatti, diminuisce di 30, scontando cosi gli errori di guida ideologica commessi da Michael Foot e gli anacronismi contenuti nel manifesto programmatico disegnato su modello socialista respinto dalla base per i suol toni antieuropei ed isolazionisti. Se dunque alla Thatcher è riuscito In pieno l'impegno prefissato di coagulare ampi consensi sui risultati conseguiti dall'austerità della conduzione economica — l'Inflazione ad esempio è precipitata dal 21 al 4 per cento — i laboristi non hanno Invece ol¬ ] tenuto prove tangibili di appoggio alla tesi sulla quale avevano incentrato la loro convulsa campagna elettorale, 11 dramma cioè degli oltre 3 milioni di disoccupati provocati dal rigore delle misure di risanamento produttivo imposto dal primo ministro. Con questa clamorosa sconfessione l'Inghilterra ha insomma lasciato intendere di accettare il fenomeno dei senza lavoro giudicandolo la conseguenza diretta della crisi mondiale piuttosto che una malattia a carattere puramente interno. Accanto al tracollo subito dal Labour Party va segnalata anche la punizione inflitta dagli elettori ai 29 esponenti socialdemocratici staccatisi dai laboristi nel 1980 per fondare il partito autonomo, più spostato verso 11 centro. Tutti I transfughi eccetto Roy Jenkins e David Owen sono stati bocciati senza possibilità di appello, gli unici a salvarsi dalla catastrofe sono i liberali, partners nello schieramento moderato dell'«Alleanza», tornati a Westminster con 21 deputati, 7 più di prima. E' una beffa fatta scattare dal meccanismo perverso del sistema elettorale che qui è ancora basato sul collegio uninominale e quindi ignaro dei criteri della proporzionalità. Hanno ottenuto un quarto di tutti 1 voti espressi nel Regno Unito senza tuttavia sorpassare 1 laboristi come seconda formazione politica del Paese. A completare 11 quadro post-elettorale vanno segnalati gli scarsi spostamenti registrati nelle varie arce geografiche dell'isola. La Scozia e II Galles sono rimasti a predominanza laborista, e le «sacche bianche» dei Mldlands e delle regioni rurali hanno confermato la tradizione di votare a destra. Tornano pure in Parlamento due deputati nazionalisti rispettivamente scozzese e del Plaid Cymru gallese. Infine, del 17 seggi destinati all'Ulster, 16 sono andati a quattro gruppi unionisti divisi fra cattolici e protestanti ed uno al Sinn Fein, braccio politico dell'Ira, che-entra cosi per la prima volta nel Parlamento di Westminster. Piero de Garzarolli

Persone citate: David Owen, David Owert, Margaret Thatcher, Michael Foot, Piero De Garzarolli, Roy Jenkins, Thatcher

Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra, Regno Unito, Scozia, Ulster, Wlnston Churchill