Mitterrand: è inevitabile piazzare gli euromissili di Bernardo Valli

Mitterrand: è inevitabile piazzare gli euromissili Conclusa la riunione della Nato a Parigi Mitterrand: è inevitabile piazzare gli euromissili «Come tutti auguro successo ai negoziati di Ginevra, ma non vedo risultati entro dicembre» - Il parere dell'Eliseo condiviso dagli alleati (con riserve di Grecia, Spagna e Danimarca) DAL NOSTRO INVIATO PARIGI—Presidente di un Paese «solidale ma indipendente», sul piano militare, nei confronti della Nato. Francois Mitterrand ha potuto dire apertamente quello che non si potevano permettere, in quella occasione, i rappresentanti delle altre nazioni alleate. Ha detto che l'installazione degli euromissili è ormai inevitabile. Non era un auspicio o una condanna. Era una semplice constatazione. Tanto ovvia da non suscitare sorpresa alcuna. Ricevendo nel palazzo dell'Eliseo i sedici ministri degli Esteri del Consiglio Atlantico, riunito a Parigi per la prima volta dopo diciassette anni, il capo dello Stato francese ha spiegato: «Come voi, Ito spesso espresso ti desiderio ette il negoziato di Ginevra riesca. Ora. sulla base delle proposte formulate fin qui, esso non può dare un risultato prima della scadenza di dicembre e dello spiegamento dei missili americani: Tutti i presenti pensavano (e pensano) la stessa cosa, e del resto molti l'avevano detta (e la dicono) in privato, ma essendo in molti coinvolti direttamente o Indirettamente nella trattativa ginevrina, non potevano negare la possibilità di un «miracolo» entro dicembre. Non si può negoziare e al tempo stesso escludere che si possa raggiungere un risultato. E del resto tutti sembrano sperare, contare su un avvio di' trattative vere autentiche, dopo dicembre e dopo che qualche Pershing-2 e Cruise sarà stato installato. E' con questo stato d'ani mo, non ufficialmente espresso, che si è concluso il Cosisi glio Atlantico parigino, l'ultimo prima dello spiegamento degli euromissili. Questi ultimi devono essere dislocati a partire da dicembre, e 11 pros sìmo appuntamento del Coir sigilo è fissato per il giorno otto di quel mese. Cioè «a lavori iniziati». Le ancora calde, roventi, reazioni di Mosca alle proposte americane tendenti a sbloccare le conversazioni sugli armamenti strategici (Start), hanno dissolto le f ragili speranze su una rapida disponibilità sovietica. Ora i Paesi della Nato puntano sul la loro compattezza e fermezza per convincere i dirigenti del Cremlino a trattare «sul serio». Mentre i dirigenti del Cremlino puntano probabll mente ancora sull'impatto che potrà avere l'installazione degli euromissili sulle opl nioni pubbliche europee. ! tempi stretti inducono a credere, come Mitterrand, l'inevitabilità del primo passo. Il segretario di Stato americano ha definito la riunione primaverile del Consiglio Atlantico, «riuscitissima e importantissima», perché ha ri velato, a suo avviso, 'l'unità, la fermezza e la coesione* dei Paesi partecipanti, n docu mento finale rivela, infatti, che sul problema essenziale in questo anno del missili c'è stata la compattezza esaltata da Oeorge Shultz. E' stata anzitutto ribadita la decisione di dislocare Pershing-2 Cruise entro la fine dell'anno se non ci saranno nel irat tempo «risultati concreti: Il comunicato, che per la prima volta comincia con un «preambolo politico», rivela altresì il desiderio di superare o di tacere in questa stagione cruciale i dissidi sugli scambi commerciali Est-Ovest e sulla competenza geografica del l'Alleanza. Oli americani vor rebbero limitare drastica' mente i primi ed estendere la seconda, e gli europei sono riluttanti ad accogliere le sempre pressanti richieste della superpotenza alleata. I due argomenti hanno provocato discussioni nel corso della riunione, fino a ritardare la con clusione dei lavori. Ma alla fi ne 1 duo temi sono staU esprèssi nel documento attraverso una stesura che ognuno potrà interpretare come vuole. I francesi, che rifiutano l'idea di una «Nato commerciale» e di un'alleanza traboccante i confini tradizionali, la leggono in un modo, gli americani in un altro. La contro¬ vcnhdcnMped versia riaffiorerà in altre sedi in altre occasioni. A sei mesi dalla data cruciale ha prevalso il desiderio, la volontà di offrire l'Immagine di un Occidente unito, che ha come obiettivo «una vera distensione», ma che messo a confronto con «una situazione minacciosa» stringe i ranghi. Ancora una volta è stato Mitterrand a dire che da una parte e dall'altra poteva essere fatto qualcosa di più. Il presidente francese si è espresso con garbo, ha ricordato che uh accordo sarebbe stato possibile sulla base del compromesso raggiunto nel luglio '82, durante «la passeggiata nel bosco», dal negoziatori Nltze, l'americano, e Kvitsinskl], il sovietico. In forma privata, lontana dal tavolo delle trattative ufficiali di Ginevra, 1 due uomini si misero d'accordo su una formula che prevedeva da parte sovietica la riduzione a settantacinque SS-20, da parte americana lo spiegamento di soli 75 Cruise la rinuncia al Pershing-2. Ma 1 due governi sconfessarono i loro rispettivi negoziatori. Ed ora si arriverà comunque, nella discordia, a una dislocazione degli euromissili da contrapporre a quelli sovietici. Nel documento unitario (approvato con molte riserve dalla Grecia e con qualche riserva dalla Spagna e dalla Danimarca) l'Unione Sovietica non viene accusata soltanto di moltiplicare «senza tregua» i missili puntati sull'Europa, ma viene altresì Invitata, di nuovo, a ritirarsi dall'Afghanistan e a cessare le pressioni sulla Polonia. Alla vigilia del viaggio del Papa a Varsavia, 1 sedici Paesi «atlantici» chiedono ancora una volta al generale Jaruzelski di liberare 1 prigionieri politici e di riconoscere 1 diritti civili e sindacali. A giudizio del Consiglio Atlantico, Jurij Andropov non ha compiuto un solo gesto, almeno per ora, ài fine di rianimare la distensione. Bernardo Valli

Persone citate: Cruise, Francois Mitterrand, Jaruzelski, Jurij Andropov, Mitterrand, Shultz, Start