Chiede asilo in America diplomatico di Managua

Chiede asilo in America diplomatico di Managua La sua sede è stata chiusa con altre 5 per ritorsione Chiede asilo in America diplomatico di Managua DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Uno dei sei consoli nicaraguegni espulsi dagli Stati Uniti, anziché rientrare in patria, ha chiesto asilo politico. Si tratta del console a New Orleans Augustln Alfaro. da dieci anni residente nella città, ma di freschissima nomina. Alfaro, sposato con due figli, si è presentato all'ufficio emigrazione ieri mattina dichiarando che la sua fede religiosa (è un cattolico osservante) e le sue convinzioni politiche (è anticomunista) lo esporreboero al pericolo dell'incarcerazione Alfaro è stato colpito dall'ordine di espulsione insieme con gli altri consoli e con 15 alti funzionari in seguito all'allontanamento di tre diplomatici Usa dal Nicaragua. L'incidente ha aggravato la crisi tra gli Stati Uniti e il Nicaragua, ma non al punto di rottura dei rapporti diplomatici. Durante il viaggio in aereo per Parigi, dove partecipa alla riunione del Consiglio Nato, 11 segretario di Stato, Shultz, ha detto al giornalisti che ..te relazioni tra Washington e Managua continuano». Ha confermato che il rappresentante personale di Reagan per il Centro America, l'ex senatore democratico Stone, incontrerà oggi nella capitale nicaraguegna il ministro degli Esteri sandinista D'Escoto. «I canali dì comunicazione restano aperti — ha concluso Shultz —. La chiusura dei sei consolati e l'espulsione dei 21 fumionari sono stati soltanto la necessaria risposta al so¬ pruso del Nicaragua nei confronti dèi nostri diplomatici»; Non esiste tuttavia quasi nessuna speranza di un riavvicinamento con il regime sandinista. A Managua, D'Escoto ha rilasciato dichiarazioni dure nei confronti di Stone, affermando che lo porterà alle frontiere con l'Honduras «a vedere i giovani rivoluzionati uccisi dalla da e dai somozisti». In un'aspra requisitoria al Congresso, l'ambasciatore americano all'Onu, signora Klrkpatrick, ha sconsigliato gli Stati Uniti dal scendere a patti col Nicaragua, sostenendo che è una seconda Cuba. La Kirkpatrick ha affermato che a Managua e all'Avana ha le basi «una,legione straniera sovietica di migliaia di uomini che seminano la guerriglia e il terrorismo in tutto il Centro America». Nell'istmo, ha proseguito l'ambasciatore, non si combattono guerre di liberazione, ma guerre di sovversione «che minacciano la nostra sicurezza nazionale». e. c.

Persone citate: Alfaro, Kirkpatrick, Reagan, Shultz