Londra settanta lire per elettore
Londra/ settanta lire per elettore La campagna elettorale in Gran Bretagna s'è chiusa senza grandi manifestazioni, tra party e caccia al voto «porta a porta» nei collegi uninominali Londra/ settanta lire per elettore E' quanto un candidato può spendere per guadagnarsi un suffragio nel suo collegio - Per la campagna elettorale i conservatori hanno speso 5 milioni di sterline (12 miliardi di lire), i laboristi esattamente la metà - Affannosa corsa delle ultime ore nelle segreterie dei partiti, ma tutto si svolge secondo metodi tradizionali, quasi artigianali - «Fair play» e gaffes di candidati novizi DAL NOSTRO INVIATO 7LONDRA — «Afa come, da vói lo Stato spende quasi 300 miliardi di lire fra contributi al partiti e spese elettorali, e lei mi dice che non succede niente, che in Italia si fa così, che nessuno protesta?: Cecil Parkinson, presidente del partito conservatore, sgrana gli occhi, scuote Incredulo la tèsta; questa Immagine del fiume di quattrini destinato a disperdersi in mille rivoli misteriosi, sembra non gli vada proprio giù, è eccessiva per la English way of life, appartiene forse ad un altro pianeta anche se In fin dei conti deve ammettere che il vecchio adagio aveva ragione: «Do in Rome as the romans do», a Roma comportatevi da romani. Slamo a Smith Square, sede centrale del Conservative Party, un edificio anonimo, uguale a tante case vittoriane cresciute all'ombra dell'abbazia di Westminster. Fuori una semplice targa di ottone, pochi gli striscioni appesi alle finestre, all'interno la solita confusione, tipica dei templi della politica quando scocca l'appuntamento con l'elettorato, con telefoni che trillano in continuazione, squadre di segretarie intente a spulciare per l'ennesima volta gli elenchi. Ogni tanto qualcuno convoca una riunione, intere stanze si vuotano d'improvviso, i corridoi si intasano, poi torna la calma per alcuni mi' nuti, infine si ricomincia da capo. Eppure, nonostante la confusione, qui tutto appare semplice, modesto, addirittura artigianale, diventa perciò naturale tracciare paragoni ed allora appaiono lontani anni luce il palazzone della de all'Eur, le Botteghe Oscure, l'Hotel Raphael preferito da Craxl, 1 nostri comizi nelle piazze. Perché? E' semplice, le general electionc inglesi sono veramente un'altra cosa. Innanzitutto hanno 11 fiato corto, la kermesse propagandistica è ridotta al minimo (in questa occasione il via era stato dato appena il 16 maggio), il bilancio calcolato al centesimo (5 milioni di sterline per 1 Tory, la metà esatta per 1 laborlstl, ogni candidato può spendere al massimo 3 pence, circa 70 lire, per ciascun elettore iscritto nella sua circoscrizione). Quindi, elemento singolarissimo, qualificante, mettono subito le carte in tavola, visto che i partiti sono obbligati a pubblicare a botta calda 11 cosiddetto «manifesto» (lo chiamano con la parola italiana) il quale diventa il documento programmatico, una specie di biglietto da visita indistruttibile dal quale non si discosteranno di una virgola. Ne sanno qualcosa 1 laboristi trovatisi prigionieri di una piattaforma di intenti troppo Secondo Bonn Andropov non è malato grave MOSCA — L'agenzia di no tizie sovietica «Tass» ha annunciato che il capo del Cremlino, Yuri Andropov, e il presidente finlandese Mauno Kolvisto hanno avuto ieri mattina 11 loro terzo colloquio. Kolvisto, che è In visita ufficiale In Urss, è partito subito dopo per Kiev, capoluogo dell'Ucraina. Andropov, che secondo alcune fonti sarebbe gravemente malato di morbo di Parkinson, non è andato all'aeroporto a salutare l'ospite. A Bonn il portavoce del governo Peter Boenlsch, rispondendo alle voci su un possibile rinvio della visita del cancelliere Kohl a Mosca in programma dal 4 all'8 luglio a causa delle condizioni del leader sovietico, ha dichiarato che, in base alle informazioni di cui dispone il governo tedesco, Andropov non è gravemente malato, e che la sua salute è oggetto di «congetture» della stampa. oltranzista diventata subito facile preda della contestazione avversaria (1 conservatori hanno replicato felici: «Votare a sinistra vuol dire rinunciare a scegliere la scuola dei figli, porre la polisia sotto controllo politico, smantellare il deterrente nucleare con grande gioia del sovietici, espellere la Gran Bretagna] dall'Europa, rinunciare al risparmio, aumentare le tasse, alimentare il debito pubblico, nazionalizzare le industrie, vedere i prezzi raddoppiati ed essere costretti ad iscriversi ai sindacati») di cui non potevano sconfessare i capitoli più controversi, una coerenza, quella del Labour Party, ammirevole, pagata però a caro prezzo. Sono elezioni rispettose della privacy, si vota a meta settimana per non rovinare la quiete del weekend. Altra diversità rispetto a molte consultazioni continentali, il fair play dei contendenti risulta spinto sovente fino all'eccesso, ed anche in questo campo a farne le spese sono stati i laboristi, colpa di Neil Kinnock, il candidato che si lascia scappare alla tv una battuta feroce contro la Thatcher: «Ha avuto sì il coraggio (in inglese guts) di invadere le Falkland, peccato che a rimetterci le budella (si usa la stessa parola) siano stati invece i nostri migliori soldati», e deve correre ai ripari telefonando pentito, le lacrime agli occhi, a ciascuna famiglia dei caduti per chie dere scusa. Non voleva offendere i morti, spiegherà, «soitanto una certa signora purtroppo viva e vegeta», Dicevamo prima dei costi elettorali ridotti all'osso. Da tempo immemorabile i rally di massa («Non possiamo permetterci di scialare per affit¬ tare teatri», affermano ad esemplo quelli dell'Alleanza llberal-sodaldemocratica, nata tre anni fa con un budget elettorale di un milione e mezzo di sterline) sono stati aboliti, al loro posto vanno meglio, in quanto giudicati più efficaci, 1 piccoli party, tè a volontà e contorno assai mi-, surato di pasticcini, da organizzare in casa di sostenitori fedelissimi dai quali sarà facile schizzare via per il canterino, il voto da sollecitare porta a porta. Il che vuol dire Infinite, sfibranti strette di mano, pacche sulle spalle, bacet- tl ai bambini, sorrisi alle vecchiette, dall'alba a notte fonda, sempre sorridenti, sempre disponibili («Sono il vostro candidato e mi impegno a lavorare per lei in persona»), sempre attenti a non compiere passi falsi come quello di un esordiente tory recatosi al- le isole Orchney dove gli sfuggirà la frase: «Io il mare lo vedo solo una volta all'anno». Anche in Inghilterra, ovviamente, esistono 1 grossi calibri di partito, quelli che monopolizzano le prime pagine dei giornali, che vengono contesi dalla tv nazionale, che frequentano 1 clubs alla moda e gli ambienti raffinati della City, ed 1 pesci piccoli, costretti a nuotare nell'anonimato delle contee, per i quali entrare alla Camera dei Comuni e gustare 11 piacere sottile, impagabile, di potersi inchinare dinanzi allo speaker in parrucca bianca rappresenta il sogno della vita, lo status symbol capace di schiudere chissà quali e quante porte. I primi hanno potuto scorrazzare per l'Inghilterra nelle ultime quattro settimane a bordo di jets privati — molti sono stati messi a disposizione dei conservatori dalle grosse industrie, mentre 11 leader laborista Michael Foot si è dovuto accontentare di un pullman attrezzalo con le donazioni delle Trade Unions — affrontandosi ripetutamente in accesi dibattiti televisivi, seguiti passo a passo dal «curatori dell'immagine» (gli slogans della campagna della Thatcher sono stati scritti dalla Saatchi & Saatchi, i maghi della pubblicità londinese), tallonati a rispettosa distanza dagli emergenti; tra questi c'è lo stesso Parkinson, capo in seconda del partito e insieme cancelliere del Ducato di Lancaster e Paymaster General del governo; 1 peones sono relegati al compito più arduo: ognuno dovrà piazzarsi »first post the post», il primo cioè a superare il quorum di ciascuna costituency. In seguito, se è necessario, dovrà anche azzuffarsi con il secondo arrivato, quando lo scarto dei suffragi risulterà minimo e dovrà chiedere 11 recount, 11 ricontegglo, che qui al fa ancora meticolosamente a mano in quanto 1 computers servono solo per calcolare le somme dei voti a livello nazionale. Queste elezioni inglesi, se si vuole, sono addirittura crudeli: vince il migliore, cosi stabilisce infatti 11 sistema uninominale in voga ormai da secoli, agli altri non va nemmeno la soddisfazione della medaglia d'argento poiché manca 11 collegio unico in cui far confluire eventualmente 1 resti. Ulteriori assurdità emergeranno Inoltre il 9 giugno alla luce del nuovi confini tracciati di recente per i 650 distretti ricalcati sulle mappe di quartiere, sostengono 1 laboristi, usate in modo strumentale dai conservatori 1 quali avrebbero sfruttato al massimo 1 dati dell'ultimo censimento per penalizzare gli avversari. Ne consegue che ai conservatori basterà mantenere le posizioni conseguite nelle elezioni del 1979 per ottenere almeno 30-40 deputati in più, 1 laboristi dovranno arrancare in salita e guadagnare il 7 per cento del voti per restare al livello della rappresentanza parlamentare attuale. In etietti. queste snap elections, elezioni anticipate di quasi un anno sulla scadenza normale, hanno finito per confermare alcuni mutamenti di costume già emersi oltre Atlantico: battaglia innanzitutto dello showman politico, dell'uomo di spettacolo, da combattere dinanzi l'occhio freddo, impietoso delle telecamere, ma nel contempo rivalutazione umana a livello locale del personaggio singolo, di mister Jones al quale per l'Intera durata del mandato al Comuni le cronache riserberanno poche, distratte righe, che avrà però in caso di vittoria qualcosa da raccontare al nipoti, 11 cartoncino d'invito, che gli spetterà per diritto, al Royal Party, il ricevimento a Buckingham Palace offerto dalla regina Elisabetta a tutti 1 notabili del regno. Lei per tradizione non vota, glielo vieta la Costituzione, vuol conoscere almeno i singoli deputati, posare con ciascuno per la foto ricordo. Piero de Garzarolli
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