Noah, tennista all'antica ha saputo battere i robot

Noah, tennista all'antica ha saputo battere i robot Il francese che ha vinto a Parigi non vive solo di sport Noah, tennista all'antica ha saputo battere i robot «Vincere al Roland Garros è il sogno ambizioso della mia vita. Molto sinceramente penso che un giorno riuscirò ad aggiudicarmi 11 torneo o almeno a raggiungere la finale. Quel giorno avrò realizzato li mio sogno. Sono convinto di averne i mezzi». Cosi Yann ir/c Noah, tre anni fa, ad un giornalista francese. Ventitré anni compiuti it maggio scorso, il campione di Francia ha coronato la grande impresa. Quella che gli permette il salto, sempre molto difficile da realizzare per uno sportivo, da campione a campionissimo; così dopo il successo al Roland Garros il computer dell'ATP (associazione tennisti professionisti) attraverso laboriosi calcoli lo piazza, nella sua ultima classifica, nell'empireo del tennis mondiale, al quarto posto dietro McEnroe, Connors e Lendl, davanti a Vilas, Wilander, Higueras, Gene Mayer, Gerulaitis edere. Noah con il suo gioco, il suo carattere, è il degno erede di Marcel Bernard e di Adriano Panatta, che furono l'ultimo francese a vincere al Roland Garros e l'ultimo fautore del tennis-spettacolo ad. affermarsi. Come loro, Noah ha sempre saputo privilegiare i piaceri ed i divertimenti ad un tennis sempre più legato alla routine ed al «dio dottoro». Il nero della sua pelle non gli ha mai creato problemi, dato che in Francia il razzismo è un fenomeno che non ha mai avuto molto seguito. «Bisognerà che Yannick prenda consapevolezza della sua negrltudine» disse una sera del 1979 Arthur Ashe a Flushlng Meadow. Ma la situazione del giovane tennista Ashe negli Stati Uniti degli anni 60-70 era ben diversa da quella di Noah. Cosi la sua stessa capigliatura, «rosta», alla moda diffusa dal re del *reggae* Bob Marley, non è altro che uno scherzosorpresa ideato da Yannick in occasione delle nozze della sorella Nathalie con l'ex giocatore Patrick Proisy. Il suo boom agonistico è stato ritardato, in parte come quello del suo predecessore Panatta, e a tal proposito hanno influito per un paio d'anni le sue storie sentimentali. Il legame con la meno giovane ma affascinante ex moglie di Patrice Domingùee, lo ha infatti portato a continue fughe dai tornei americani per raggiungere il suo amore. Tanto che Yannick può essere con- siderato fra i principali patrocinatori del dispendioso 'Concorde', l'unico aereo che con la sua velocità gli permetteva di traversare l'Atlantico fra una partita e l'altra di un torneo. Ora quella storia è finita. Al suo fianco c'è una giovane fotomodella statunitense, Jill. Era con lui a Grenoble nella finale di Coppa Davis, gli è tornata vicino al Roland Garros. Ma è un rapporto più tranquillo, più giovanile ma anche più maturo. Domenica sera lo aspettavamo per festeggiare il successo da 'Costei*, la discoteca-club, o al Paradis Latin dove la federazione francese festeggiava la chiusura degli internazionali di Francia. Noah non c'era. Aveva invitato gli amici a casa sua, nella bella villa con piscina di Nainville-les-Roches, alla periferia di Parigi. C'erano i genitori, papà Zak, ex calciatore, la blonda mamma Marie-Claire, le sorelle Isabelle e Nathalie, i tecnici della squadra francese di Coppa Davis,' i suoi compagni Moretton e Roger-Vasselin. Suonavano i *Telepìione*, il primo gruppo rock francese. Yannick era il principale animatore della serata, cantava e ballava, si tuffava in piscina fra un bicchiere di champagne e l'altro. Aveva realizzato il sogno della sua vita. Rino Cacioppo Vannick Noah vislo da Franco Bruna

Luoghi citati: Francia, Parigi, Stati Uniti