Gli Usa non interverranno a frenare la grande corsa

Gli Usa non interverranno a frenare la grande corsa Gli Usa non interverranno a frenare la grande corsa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — In un discorso agli agenti di Borsa americani a Washington, 11 ministro del Tesoro Regan ha escluso per ora un intervento coordinato degli Stati Uniti e delle altre potenze industriali sui mercati internazionali dei cambi. Senza dirlo espressamente, Regan ha lasciato intendere che il governo americano non considera quella attuale una situazione di emergenza. ^Ribadiamo che la Riserva federale contribuirà a stabilizzare i mercati solo in caso di autentico disordine... non abbiamo intenzione di avviare un'azione correttiva continuata, da soli o con altri, sui cambi... continueremo a rispettare le leggi del libero mercato» ha asserito 11 ministro del Tesoro. Reagan ha fatto capire che le attuali difficoltà del franco francese e della lira italiana potrebbero essere superate con ulteriori misure di austerità nel due Paesi: e che a suo parere l'ascesa del dollaro si fermerà per qualche giorno, grazie alla ricerca del profitti di realizzo. In via riservata, 11 ministro del Tesoro americano ha con- : futato le accuse, rivoltegli dall'Europa, di violare l'accordo di Willlamsburg sull'intervento coordinato sul mercati internazionali del cambi. «Gli europei, che sono abituati a queste manovre nel serpente, sono più facili di noi nel defi- 1 nire di emergenza una situazione controversa. Noi abbiamo un concetto più restrittivo». Regan ha ricordato che a Willlasmburg egli forni un metro di misura per l'intervento: le monete, disse allora, dovrebbero oscillare tra 1*1,6 e il 2 % al giorno nei rispetti del dollaro, per spingerci a muoverci. Ciò significa che la lira dovrebbe perdere circa 30 lire a seduta prima che il dollaro corra al suo soccorso. Ciò non toglie che, se la tempesta monetaria si aggraverà nei prossimi giorni, Francia e Italia potranno fare pressioni sugli Stati Uniti. Ma qualsiasi intervento risulterà inutile se nel frattempo il governo Reagan da un lato e la Riserva, federale dall'altro non prenderanno i provvedimenti auspicati da tutti: se il primo, cioè, non si adoprerà per ridurre lo spaventoso deficit del bilancio dello Stato, che l'anno venturo minaccia di raggiungere i 200 miliardi di dollari, e se la seconda non assumerà il controllo degli aggregati monetari, i quali stanno salendo a un ritmo doppio del previsto. Il ministro del Tesoro ha fatto orecchie da mercante sul primo punto, mentre ha criticato il governatore Volcker sul secondo. Il consigliere economico della Casa Bianca, Feldstein, ha invece ammesso che 11 disavanzo pubblico va contenuto a tutti 1 costi. Secondo la finanza, sono il deficit del bilancio e la crescita incontrollata degli aggregati monetari a causare tutti i guai. e.c.

Persone citate: Feldstein, Reagan, Regan, Volcker

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, New York, Stati Uniti, Usa, Washington