Antimafia, carriera agevolata ai giudici che andranno a lavorare in città «calde»

Antimafia, carriera agevolata ai giudici che andranno a lavorare in città «calde» Il piano del comitato istituito dal Csm contro la criminalità organizzata Antimafia, carriera agevolata ai giudici che andranno a lavorare in città «calde» ROMA — Mafia, camorra e 'ndrangheta: una piaga forse ancora più purulenta di quella rappresentata dal terrorismo. Per combattere, in maniera piti organica e globale, quello che è stato definito 11 vero e proprio cancro che distrugge dalle fondamenta le regole della convivenza civile, ieri, sino a tarda notte, si sono riuniti a Palazzo dei Marescialli, sede del Consiglio superiore della magistratura, 1 componenti del comitato antimafia, istituito tempo fa dallo stesso Csm. La discussione, che era iniziata In mattinata, si è protratta per ore e ore: al centro del dibattito 11 documento che il presidente del comitato, Raffaele Bertoni, aveva sintetizzato sulla scorta delle indicazioni fornite da tre delegazioni che il Csm aveva a più riprese inviato nelle settimane scorse in Sicilia, Calabria e Campania. Da quelle missioni che, come fu a suo tempo detto, non volevano 'rappresentare solo il conforto e l'apprezzamento dell'organo di autogoverno della magistratura a quei giudici chiamati a combattere in prima linea contro la criminalità organizzata*, erano scaturiti suggerimenti preziosi e indicazioni reali che il presidente Bertoni non ha esitato a includere nella relazione. In tredici cartelle, il presidente del comitato antimafia (costituito da altre otto persone: quattro membri togati, Zagrebelsky, Baglione, Fortuna e Ippolito; e quattro «laici», Galasso, Fumagalli, Tonini e Guizzi) ha raccolto quasi per intero le osservazioni, 1 consigli e le lamentele re gistrate nei numerosi incon tri che le delegazioni del Csm avevano avuto in Sicilia, in Campania e in Calabria con esponenti locali della magistratura, con vari comandanti della polizia, dei carabinieri e della Guardia di Finanza, con i giudici di sorveglianza e con 1 direttori dell'Ucciardone (definito da qualcuno «la 7esidensa legale della mafia,,), e di Poggloreale («un serbatoio "di reclutamento permanente per la camorra»). Alla fine, ne è venuto fuori un documento abbastanza complesso e stracolmo di propositi che investono, oltre al Csm, anche il ministero di Grazia e Giustizia ed 11 futuro Parlamento. In sintesi. Copertura immediata del posti vacanti negli uffici giudiziari delle «zone calde» (a Palermo, per esempio, impegnati in centinaia di processi, ci sono soltanto nove giudici istruttori), distribuzione più razionale dei magistrati nei singoli uffici, maggiore professionalità dei giudici, realizzazione di corsi di formazione per uditori e di aggiornamento per i magistrati, •banca dei dati», revisione dei criteri per gli incarichi direttivi. Fin qui le ipotesi di lavoro sulle quali sarà chiamato a pronunciarsi lo stesso Csm: Ma c'è dell'altro: nella parte finale il documento di Bertoni avanza proposte e suggerimenti per il governo e per 11 Parlamento, perché approvino leggi e regolamenti, giudicati dai membri del comitato, indispensabili per poter portare un'offensiva concreta contro la criminalità organizzata. Prime fra tutte, quelle iniziative in grado di assicurare maggior protezione ai magistrati più «esposti», di garantire innovazioni nelle Corti d'Assise, di applicare una normativa più favorevole a mafiosi o camorristi «pentiti», cosi come è già stato fatto per gli imputati di terrorismo. Un accento particolare, il cpsdcIaiVm comitato antimafia del Csm pone sugli organici dei magistrati e sulla professionalità del giudici chiamati a lottare contro tale tipo di criminalità. Il Csm è chiamato, pertanto,'1 a provvedere alla 'copertura immediata del posti vacanti». Verrà concessa priorità ai distretti interessati dal fenomeno mafioso nei quali appare necessario intervenire con la massima urgenza*, in particolare a Trapani, Salerno, Napoli e Reggio Calabria. In quelle sedi, cioè, che meno di altre vengono ambite da magistrati giovani e meno giovani non certo per paura quanto per la consapevolezza dello stato di solitudine e di abbandono in cui saranno chiamati ad operare. Proprio per tale motivo, il comitato ha inten¬ zione di proporre al Csm lo. studio di un meccanismo di carriera che possa agevolare quei giudici che per un certo numero di anni hanno prestato servizio Ma soprattutto sulla professionalità, i suggerimenti del comitato appaiono abbastanza determinati. «£' opinione diffusa — sostiene 11 presidente Bertoni nel suo documento — che l'obiettivo da raggiungere non è quello di attrezzare tecnicamente ma è, al contrario, quello di dare un'adeguata professionalità al maggior numero di giudici mediante corsi di tecnica bancaria, tecnica d'azienda e di medicina legale affinché possano sempre meglio fronteggiare un nemico sempre più tecnicamente preparato». L'ultima raccomandazione del comitato riguarda carceri, polizia e finanza. Per il Csm, sono necessari, oltre ad un maggiore coordinamento tra amministrazione penitenziaria e magistratura, anche un aumento degli organici della polizia e un preciso collegamento tra le attività giudiziarie e l'attività della Guardia di Finanza. Ruggero Conte duca