I laboristi inglesi rischiano di perdere il secondo posto

I .«boristi inglesi rischiano di perdere il secondo posto Domani si vota, scontata la vittoria della Thatcher I .«boristi inglesi rischiano di perdere il secondo posto Gli ultimi sondaggi prevedono il «sorpasso» da parte del terzo partito, l'Alleanza socialdemocratica-liberale - .E' l'unica incognita di questa vigilia senza eccitazione DAL NOSTRO INVIATO LONDRA — Domani l'Inghilterra va alle urne, e per la prima volta dalla fine della guerra quest'isola, sempre altera, affronta l'incognita elettorale senza il clima d'incertezza politica che l'aveva dilaniata nelle competizioni precedenti. Come se il rituale del voto, imposto dalle elezioni anticipate volute con astuzia da Maggie Thatcher, avesse perduto parte del significato originarlo per venire sostituito dalla semplice conferma sulla scheda di quanto era noto ormai da tempo: trionfo Indiscusso del premier, della regina tory; umiliazione cocente per la Loyal Opposition laburista, per la quale si profila la più pesante sconfitta nella storia della sinistra britannica; Infine, uno «zuccherino» al «terzo incomodo», 11 connubio socialdemocratico-liberale, a patto di lasciare inalterato il vecchio principio di qui fondato sul bipartitismo, unico serbatolo cui attingere per l'alternanza del potere. L'appuntamento dunque è per venerdì all'alba, quando sarà terminata la solita, immancabile bagarre a colpi di proiezione elettronica sulla lettura del risultati che vede in Uzza la Bbc contro il fronte delle televisioni private. Ma le novità da attendere paiono ovvie, e soprattutto poche: per i conservatori, un altro quadriennio di governo, cioè la riedizione integrale (con qualche leggera modifica ispirata ad una maggiore severità economica) del copione al¬ l'insegna del rigore e senza tentennamenti scritto dalla battagliera «signora di ferro» all'indomani della vittoria ottenuta a sorpresa nel 1979; per 11 Labour Party, la necessità Immediata di cambiare il vertice del partito, sostituen- do l'anziano leader Michael Foot. uomo eccellente, privo però della dote di trascinatore, di rivedere la piattaforma ideologica contestata persino da alcuni settori delle Trade Unions, di scrollarsi di dosso le remore dell'immobilismo tattico, politico, sindacale. Per l'Alleanza (da noi sarebbe un po' lo schieramento laico) 11 discorso potrebbe cambiare significato qualora venisse confermato dalle urne quel sorpasso sul laburisti pronosticato ormai fino alla noia dai sondaggi pre-elettorali. In questo caso, 11 secondo governo Thatcher finirebbe per dover prendere in considerazione il fenomeno della minoranza moderata, finora abbastanza Ignorato, se non addirittura disprezzato, nel discorsi ufficiali, modificando certi atteggiamenti di preclu-, sione nel confronti della sinistra tradizionale. Di certo, queste elezioni offrono innumerevoli spunti di meditazione. Innanzitutto, l'apparente illogicità della piattaforma programmatica del conservatori («Abbiamo si ridotto l'inflazione al 4 per cento: purtroppo non siamo riusciti a bloccare la plaga dei disoccupati, ora a quota 3 milioni, ma per fortuna è prevalso il male minore») che non sembra aver impressionato l'elettorato, galvanizzato anzi dallo stile borghese della signora Thatcher, dal prestigio restituito all'Inghilterra sulla scena internazionale, dalla risolutezza dimostrata in occasione del conflitto delle Falkland Poi, gli innumerevoli errori di valutazione commessi dai laboristi. lanciatisi nella stesura di un manifesto anacronistico che proponeva l'uscita dalla Cee, quando invece la Londra del business vorrebbe restare europea anche se con minori obblighi comunitari, e suggeriva il disarmo unilaterale senza spiegare come conciliarlo con gli obblighi derivanti dalla fedeltà atlantica: errori aggravati dall'immagine di una «casa in disordine» presentata dal partito e provocata dalle risse interne fra gli estremisti e l'ala genuina-, mente popolare. Ultima stranezza, la spro-' porzione fra voto popolare e computo del seggi alla Camera dei Comuni, che penalizza pesantemente il gruppo di Roy Jenklns e di David Steel, 1 portabandiera della Alleanza. Rischiano infatti, per il modo strumentale con 11 qua-, le sono state ridisegnate le 650 circoscrizioni del Paese, di ottenere più suffragi di quelli avuti all'esordio, quattro anni fa, e meno deputati. Insomma, scriveva ieri Peter Jenklns, il commentatore politico del «Guardian»: «La Thatcher ha pensato a tutto, inutile recriminare, teniamocela e basta». Piero De Garzarteli Mitcham (Surrey). Un curioso atteggiamento della signora Thatcher in visita a una fattoria durante la campagna elettorale

Persone citate: David Steel, Maggie Thatcher, Michael Foot, Peter Jenklns, Piero De Garzarteli Mitcham, Thatcher, Thatcher I

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Surrey