Agnelli a Berlinguer Non siamo superpartito E' una sua ossessione di Mario Salvatorelli

Agnelli a Berlinguer Non siamo superpartìto E'ima sua ossessione Agnelli a Berlinguer Non siamo superpartìto E'ima sua ossessione DAL NOSTRO INVIATO BARI — mLa distinzione tra un gruppo e un partito gli imprenditori l'hanno chiara. Chi, invece, non sembra averla altrettanto chiara è l'onorevole Berlinguer, il quale ripete una sua personale ossessione, secondo cui gli industriali si starebbero costituendo e comportando come un superpartìto che minaccia la democrazia», ha osservato Giovanni Agnelli, parlando Ieri alla conferenza della Conf industria, dedicata al tema: «Associati per lo sviluppo»'. Il presidente della Fiat, nel suo intervento, aveva prima sottolineato come gli imprenditori abbiano oggi conquistato una «piena legittimazione» da parte dell'opinione pubblica, e il riconoscimento che la loro funzione è positiva e vitale per il Paese. Quindi, sono diventati destinatari di nuove domande e aspettative, in termini di sviluppo e di ulteriore modernizzazione. Queste aspettative, ha affermato Agnelli, saranno soddisfatte se le associazioni degli Imprenditori sapranno rifuggire da alcune «tentazioni». La prima è quella di condividere il serpeggiante disinteresse per la politica, anziché «incalzare la classe politica affinché migliori tutto ciò die è pubblico, inclusa se stessa». Altra ten¬ tazione da evitare: sfruttare la propria recente popolarità per trasformarsi in qualcosa che somigli a un partito politico. La società italiana, ha detto Agnelli, ha già sperimentato e pagato l'esperienza di un gruppo che vuole farsi partito: quella del sinda-, calo, che ha approfittato della popolarità e del consenso che godeva negli Anni Settanta per occupare e surrogare «spazi e latitanze politiche». Un tentativo che al sindacato è costato .caro, in termini di forza, di rappresentatività e di popolarità. A questo punto, Giovanni Agnelli ha accennato alla «personale ossessione» dell'onorevole Berlinguer, si è domandato come «poteva rassicurarlo» e ha risposto «ricordandogli alcune verità». Ha detto che nel mondo esistono sistemi politici totalitari, alcuni con un'economia di mercato, altri, di diverso colore, con un'economia non di mercato. «Ciò che non esiste, invece, sono sistemi politici democratici che non abbiano al proprio interno un'economia di mercato. Quindi, economia di mercato e gruppo imprenditoriale sono condizione necessaria, anche se non sufficiente, all'esistenza di una democrazia pluralista». Mario Salvatorelli

Persone citate: Agnelli, Berlinguer, Giovanni Agnelli