Momento critico per la chimica

.Momento critico per fa chimica La bilancia commerciale del settore in passivo per 3300 miliardi .Momento critico per fa chimica La produzione nel 1982 scesa del 3,7 per cento suH'81 • Relazione del presidente Bracco all'assemblea Aschimici ■ L'occupazione diminuita dell'I 1,6 per cento Interventi di Pandolfi, Schimberni, Mandelli MELANO — Nel quadro già di per sé sconfortante della situazione economica italiana, l'industria chimica ha occupato lo scorso anno una posizione abbastanza critica. Escludendo i dati della farmaceutica, nel 1982 le industrie chimiche nazionali hanno infatti prodotto il 3,7 per cento in meno rispetto al 1981 e il 7,5 in meno rispetto al 1980. Lo ha reso noto nel corso dell'assemblea annuale degli industriali chimici il presidente dimissionario Fulvio Bracco (è stato sostituito da Gianni Varasi, amministratore delegato della Maxfin) aggiungendo che il calo è stato più evidente nella chimica di base (—25per cento circa) e più attenuato in quella secondaria, dove si è registrata per altro una modesta ripresa per i coloranti, gli inchiostri da stampa e i detersivi. Infine, la bilancia commerciale chimica ha accusato un deficit di 3331 miliardi su un volume di affari di 30.550 miliardi, mentre gli occupati sono scesi dell'Ufi per cento nel settore della chimico di base. Insomma, abbiamo ridotto la produzione di prodotti chimici di base, importando dall'estero quanto abbisognava per le industrie di trasformazione. Per superare questa impasse, che penalizza fortemente le industrie del settore, il neopresidente Varasi ha proposto l'avvio della federchlmlca, una grande associazione di aziende chimiche che com¬ prende anche quelle controllate dal capitale pubblico, vale a dire il gruppo Anic e i resti di Sir, Liquichimica, Montedison e Monti. Nel programma del neopresidente non c'è soltanto l'aspetto federativo del settore: accettando le critiche che da più parti si sono levate contro le industrie chlmlcfie Varasi punta soprattutto sull'ecologia e sulla tutela dell'ambiente. *Il settore chimico — ha detto Varasi — deve svolgere una politica di salvaguardia ambientale attiva per non ri-, manere danneggiato nei fatti e nelle immagini da prese di posizione estremamente emotive.. Gli altri aspetti considerati in questo programma ecologico sono la salubrità dei prodotti, la difesa dei marchi e delle qualità, la presenza all'estero, e la tutela dei brevetti. Il presidente della Montedison, Mario Schimberni, è invece intervenuto sui fattori di debolezza che condizionano in questo periodo l'industria chimica europea: sovraccapacità produttiva rispetto alle richieste del mercato, poca competitività, difficoltà ad allargare le proprie quote di mercato. Per superare tutto questo occorre, secondo Schimberni, razionalizzare la chimica di base, puntare su quella secondaria, specializzarsi e operare su uno scacchiere più ampio. Ha chiuso i lavori dell'assemblea un intervento del ministro dell'Industria Filippo Maria Pandolfi che ha puntato soprattutto sul cambiamento verificatosi a livello mondiale dal 1973 a oggi. -Prima di quella data, ha detto il ministro, assistevamo a tassi di sviluppo annuo del 5,6 per cento. Oggi potremmo ritenerci soddisfatti se il tasso di accrescimento si aggirasse intorno al 2,5 per cento annuo». Gianfranco Modolo