Ivanov, Dio e rivoluzione

Ivanov, Dio e rivoluzione | UNA MOSTRA RISCOPRE IL POETA RUSSO Ivanov, Dio e rivoluzione ROMA — 81 è svolto a Roma, organizzato da Michele Colucci con la collaborazione di Riccardo Picchio e di Sante Oraciotti, il Secondo Convegno di studi Ivanovian 1 sul tema Vjaceslav Ivanov e la cultura del suo tempo. Al congresso, patrocinato dall'assessorato alla Cultura del Comune di Roma, partecipavano la società di studi ivanovlanl Convivium, la cattedra di letteratura russa della facoltà di Lettere dell' Università di Roma La Sapienza, e inoltre una quarantina di studiosi, provenienti da molte università italiane, da sette Paesi europei, da Israele e dagli Stati Uniti. n protagonista di tanto fervore specialistico a livello internazionale non è un personaggio familiare per i lettori italiani. Vjaceslav Ivanovic Ivanov nacque a Mosca nel 1886 e appena undicenne già scrisse dei poemi patriottici ispirati dalla guerra russoturca. A quindici anni si sentiva «un ateo completo e un rivoluzionario» e soffriva nel sentir •calunniare» gli assassini dello zar Alessandro II. che secondo lui erano 'degli eroi e dei martiri». A Berlino, mentre studia storia e filologia classica con Moinsen e Hirschfeld (1886), Ivanov inizia una lunga ricerca religiosa e insieme prepara una tesi In latino sul sistema tributarlo della Roma repubblicana e imperiale. Durante il primo soggiorno a Roma (1892) s'innamora profondamente di Lldija Zinovleva-Annibal, e la sposa poi a Livorno. In seguito, Ivanov frequenta a Ginevra i seminari del celebre linguista Ferdinand de Saussure e compie del viaggi a Roma, Parigi, Londra, Il Cairo, Atene e Gerusalemme. Trascorre quindi un ventennio in Russia, dove la pubblicazione del suol versi e della tragedia Tantalo lo rendono tosto amico di scrittori e poeti, soprattutto di Brjusov, Belyj e Blok. In quell'ambiente diventa addirittura, scrive MirskiJ. «it re non incoronato. .11 suo appartamento al sesto .piano di una casa con vista sulla Duma e sul parco di Tauride era chiamato La Torre. Ogni mercoledì, tutta la Pietroburgo poetica e moderna si riuniva Ilei più Intimi vi rimanevano in mistica conversazione fino alla mattina del giovedì». Nel 1907 la moglie Lldija muore di scarlattina, e quattro anni dopo Ivanov sposa a Roma Vera Svarsalon, figlia di primo letto di Lidija. Dopo la Rivoluzione, Ivanov è no¬ minato capo della sottosezione storico-teorica del Commissariato per l'Istruzione popolare, e in quel periodo, in un dibattito pubblico con 11 commissario Lunacarskij, sostiene l'esistenza di Dio ottenendo un clamoroso successo, Costretto dalle difficoltà materiali, parte quindi con i figli per Baku, dove insegna filologia classica fino al 1924, quando viene mandato in missione di studio alla Biennale di Venezia. Rimane in Italia fino alla morte a Roma nel 1949. si converte al Cattolicesimo, insegna a Pavia — e 11 incontra Cecce — diventa l'amico e 11 collaboratore di Ettore Lo Gatto, poi, stabilito a Roma, insegna all'Istituto Pontificio Orientale e al Russicum. Le numerose opere di Ivanov — filologiche, poetiche, critiche, filosofiche — sono illustrate da Fausto Malcovati, curatore dell'esauriente catalogo della mostra bio-bibliografica, allestita alla Biblioteca nazionale. Di vari scritti esiste la versione italiana. Il poema Celovek, L'uomo, fu tradotto da R Kufferle (Fratelli Bocca, 1946), la celebre Corrispondenza da un angolo all'altro (1920) è uscita recentemente in una nuova edizione italiana («La casa di Matrjona»), alcune liriche sono state incluse da Ripelllno in Poesia russa del Novecento (Ouanda). Oltre ai testi usciti nella rivista II Convegno, vi sono degli articoli scritti direttamente in russo da Iva nov e le voci •Realismo» < •Simbolismo» per VEnciclopedia Treccani. Personalità quanto mai versatile e complessa, Ivanov oggi sembra al centro di un rinnovato interesse, attestato dal confluire degli studiosi stranieri a questo congresso romano: tra 1 russi Anna Tamarcenko. Lev Kopelev, Efim Etklnd, VasiUj Rudlch, l'I sraeliano I. Serman, Lena Szllard di Budapest, A. Fla ker di Zagabria... Lia VVainstein