L'Italia nuova regina del basket europeo

L'Italia nuova regina del basket europeo SUCCESSO STORICO Battendo la Spagna, per la prima volta gli azzurri conquistano l'oro L'Italia nuova regina del basket europeo La squadra di Gamba si è imposta in una partita spettacolare e massacrante, giocata con un caldo terribile Un successo ottenuto in undici giorni di torneo dopo una serie di prestazioni autoritarie - Pieno merito ITALIA • SPAGNA 105-96 (45-38) — ITALIA (ti 23/27): Caglieris 7 (7); Bonaralco 8 (6,5) ; Costa n.e.; ViUalta20 (8); Riva 8 (6); Marzorati 6 (6); Tonut n.e.; GUardl 16 (8); Brunamontl 6 (6,5); Meneghin 7 (6,5); Vecchiato 12 (7); Sacchetti 15 (8). SPAGNA (ti 26/38): Argcga n.e.; Sibilio 12 (7); Jimenez 15 (8); Martin 17 (7); Solozabal 2 (6)i Iturriaga 10 (6,5); Creus n.e.; Slargai! 4 (6); Romay 6 (6); Corbalan 9 (6) : De La Cruz s.v. ; Epifanio 21 (7). DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NANTES — Ed eccoci qui, tutti sudati, davanti a Dino Meneghin in piedi sul gradino più alto del podio, davanti all'Italia campione d'Europa di basket, davanti ad un sogno dei più pazzi, che è divenuto realtà nel modo più logico e più naturale, in undici giorni di torneo. Oli azzurri avevano cominciato battendo la Spagna a Llmoges, hanno concluso battendo la Spagna a Nantes (105-96) in una finalissima spettacolare, massacrante, giocata ad una temperatura proibitiva per uno sforzo atletico. Il cerchio europeo si è chiuso e in mezzo sono rimaste la vittoria secca sulla Jugoslavia, le prestazioni autoritarie contro Grecia, Francia, Svezia e Olanda. In mezzo al cerchio resta anche l'eliminazione dell'TJrss ad opera degli spagnoli, che possiamo e dobbiamo considerare anche una vittoria azzurra per sillogismo tecnico: l'Italia ha battuto due volte la formidabile Spagna che ha distrutto i so vietici. Un titolo europeo, il primo titolo europeo del nostro basket a livello di Nazionale (dopo sette di club), si commenta da sé. CI sarà certamente qualcuno pronto a sminuire questa medaglia d'oro facendo riferimento alle defaillances di Urss e Jugoslavia, le grandi favorite di sempre. Ma è un discorso che non sta in piedi. Nessuno due anni fa si sognò di svalutare il titolo delTUrss perché l'Italia, vice-camplone olimpica, aveva deluso scivolando al quinto posto. Questo era un campionato d'Europa, non un torneo estivo: tutti hanno dato il massimo. E gli azzurri hanno dato più di. tutti meritato più di tutti, raccolto più di tutti Per la finalissima almeno trenta gradi é un'umidità appiccicosa sotto la tettoia metallica del Beaublanc arroventata dal sole. Per gli azzurri l'ambiente è ancor più caldo perché le tribune sono quasi completamente a favore della Spagna. Ma questa non è un'Italia che si sciolga facilmente: Sacchetti rende subito la vita dura a Sibilio e insieme a Riva batte a ripetizione la difesa individuale schierata un po' a sorpresa da Diaz-Miguel: 12 a 8 per noi al 4', benché Romay e Martin vincano tutti i duelli con Meneghin e Vecchiato sotto canestro. Ma la Spagna è un osso davvero durissimo: domina a rimbalzo e scatta in contropiede a tavoletta. Gli azzurri ne sono un po' disorientati: 14-18 al 6', 14-22 all'8', quando comincia a pungerci anche Sibilio. Gamba immette Vii lalta, Bonamico e Brunamonti, ma forse neppure lui sa bene come si possa fermare l'emorragia. La Spagna per qualche minuto pare una macchina perfetta, un'inondazione: 16-25 a meta tempo, quando entra anche Guardi per Riva a suonare la carica, rubando palle e Inventando qualche contropiede. Ed è 24-27 all'ir. Diaz-Miguel risponde con la zona e inserisce Jimenez, Iturriaga e poi persino il panchinaro Mar gali. Bonamico però recita a soggetto contro la zona e ci riporta a contatto: 30-31 al 14', quando lo rileva Sacchetti in coppia con Cagllerls. Gamba finora ha uti lizzato ben dieci uomini, tenendo comunque altissimo 11 ritmo di gara. Diaz-Miguel, più avaro necessariamente nel cambi, deve accettare invece un progressivo calare del suol nel caldo che toglie 11 respiro. 81 va a pareggiare al 17' (34-34), poi avanti in contropiede al 18' (40-34), e ancora con Sacchetti e Meneghin negli ultimi due minuti del tempo (45-38). Ma la medaglia d'oro è ancora tutta da sudare, In ogni senso, La bacchetta magica di Caglieris fa impazzire la difesa spagnola In avvio di ripresa, servendo assist a Gllardi e Vecchiato. Il marcamento di Guardi fa impazzire invece Epifanio, che vorrebb farla fuori a cazzotti (va di moda, contro gli azzurri) e il conto finisce per pagarlo Diaz-Miguel, che si becca due tecnici consecutivi per proteste. La Spagna pensa più a fare bagarre che a far canestri e il vantaggio azzurro gonfia: 67-44 al 24'. Tornano in campo Marzorati e Bonamico, gli arbitri cercano di compensare, fischiandoci qualche fallo di troppo: l'8° già al 26' (una Romay è già a quota 4). La partita si fa ruvida, anche se la birra comincia davvero a scarseggiare nella botte spagnola. Vecchiato per Meneghin (quarto fallo) al 28', mentre Gllardi e Villalta danno spettacolo: 73-54. A questo punto basta tenere la testa a posto e Gamba minaccia di rompere quella di Marzorati per due palle perse a meta campo dal regista. La Spagna pressa con straordinario orgoglio, gli arbitri lasciano un po' correre, si gioca sporco, lo scarto scende a 77-67 al 32', 79-71 al 33', 81-73 al 34'. In campo volti cianotici, in asfissia, coperti di sudore: è una maratona, estenuante. Caglieris, Riva e Meneghin insieme in campo per dare fiato agli altri, ma subito 11 quinto fallo del pivot. Al 35', 85-78: la Spagna rosicchia col pressing e con mille tiri Uberi Jimenez mette Ice Sacchetti su rimbalzo, e poi travolge Caglieris in contropiede. Quinto fallo di Gllardi al 37', 11 tempo non passa mal, Villalta è meraviglioso, Martin è tremendo, nessuno si regge più in piedi se non sulle gambe dell'anima, ancora 10 punti per noi a i'22" dalla fine, poi lo stillicidio dei falli tattici della Spagna disperata, ma Caglieris, Brunamonti e Sacchetti non sbagliano per fortuna 1 liberi Infine la sospintissima sirena: 105-96. Su quel trono ci siamo seduti noi. Gianni Mcnichelli Meneghin, da molti anni alfiere azzurro, finalmente primo