I grandi imperi «verdi»

I grandi imperi «verdi» Dove «seminano» finanziarie, gruppi industriali, compagnie di assicurazioni I grandi imperi «verdi» Contrariamente a quanto dicono le statistiche, la grande proprietà agricola non è scomparsa - Anzi, fioriscono nuovi «regni», molto diversi dai vecchi latifondi -1 terreni rendono; un giro d'affari di migliaia di miliardi ROMA — Chi ha detto che la terra non rende e che l'Italia agricola è un pianeta frazionalissimo, formato da un mirìade di piccole aziende, con una manciata di ettari a testa, di dimensioni distantissime dagli standard europei? Basta scorrere le relazioni del consigli d'amministrazione o 1 bilanci d'assemblea dei più importanti gruppi finanziari, industriali e assicurativi italiani, approvati a centinaia In queste ultime settimane, per capire come, contrariamente a quanto lasciano credere le statistiche ufficiali, 1 grandi padroni della terra esistono ancora. Anzi si stanno moltiplicando. Non sono più 1 vecchi latifondisti, cosi come li aveva censiti Giuseppe Medici nel '49. SI tratta per lo più di nuovi Imprenditori, che investono quattrini nella terra, con robuste iniezioni di tecnologie, per farla rendere, come una qualsiasi azienda che si ri' spetti. Nella graduatoria di questi nuovi imperi si colloca, al primo posto in assoluto, 11 gruppo Ferruzzl, una vera multinazionale della terra, la cui potenza agrìcola (il giro d'af■ fari del gruppo supera 1 4000 miliardi) si commenta in poche cifre: otto aziende in Italia — due, la Torvls e Le Gal' lare, sono le più grandi nel nostro Paese—per 10 mila ettari; tenute in Usa, Brasile e Argentina per 400 mila ettari; infine una tenuta di altri 400 mila ettari in Paraguay (socio anche Cabassl), dove 11 gruppo diretto da Raul Cardini, che è anche uno del maggiori produttori saccarìferi d'Europa, alleva 80 mila capi di bestiame. Un Impero, insomma, che in Italia è seguito a ruota da un altro grande «agricoltore» : il governatore Ciampi che, attraverso la Banca d'I talia, controlla 11 67% delle Bonifiche Ferraresi, un'azienda di 8 mila ettari che, attorno a Ferrara, produce grano, mais, riso, barbatietole e frutta per oltre 15 miliardi l'anno. Terzo nella graduatoria. viene Invece un gruppo assi-, curativo, Le Generali di Trte-' ste, che attraverso una finanziaria, la Genagrìcola, controlla 17 aziende (6300 ettari in tutto) dislocate in tutta Italia (dal Friuli alla Calabria) che nell'82 hanno fatturato oltre 25 miliardi, con un utile di 2,5. Un Impero — quello di Cesare Merzagora, presiden¬ te delle Generali — seguito a ruota da altri due gruppi assicurativi, la Sai (ex Ursinl) e la' Ras di Carlo Pesentl. La Sai possiede tre aziende, a Vercelli,- Slena e Perugia (5100 ettari in tutto) in cui si producono soprattutto riso e vini. La Ras (5800 ettari) ha invece aziende a Parma, Orvieto, in Maremma e nella zo¬ na del Chianti dove Pesenti, negli ultimi anni, ha investito parecchi miliardi (il «gioiello» è la tenuta di Val Cassia, 2800 ettari) e ora pensa persino di fondere tutte le società in un'unica holding da quotare tra qualche anno in Borsa. Ma nella mappa dei grandi Industriali della terra ci sono anche delle novità: cosi se il gruppo Bonomi sta «ristrutturando» la sua Milanagricola Vittoria (1826 ettari dislocati soprattutto tra le sponde del Po e del Ticino), chi sta allargando maggiormente il •portafoglio agricolo» è l'ini di Torino, la finanziarla di partecipazione controllata dall'in. Fino a pochi mesi fa l'ini, controllava 1160% dell'Agricola Val Chiana (570 ettari coltivati a mais, granoturco e ?irasole) gestita da un socio di minoranza, la famiglia Gabellieri. Nell'82 però, con l'acquisto di una fòrte quota del Lloyd Adriatico, nel portafoglio della finanziaria torinese è entrato anche il controllo di «possessi rurali» per 6400 ettari, che facevano del Lloyd, 11 quarto gruppo agricolo italiano. Un regno persino più grande di quello del Benelll (4500 ettari) o di quello messo insieme da Paolo Federici dell'Eurogest (la prima in Italia a inventare i certificati agricoli), socio anch'egll dei Gabellieri, una delle famiglie agrìcole più note d'Italia, che hanno da poco acquistato dall'Ili la Maccarese Cesare Roccati QUESTI I MAGGIORI PROPRIETARI ( LE QUOTAZIONI SONO INDICATE IN ETTARI ) IB *w • mm mm mm - ■ ■■■■ ' .; .;■>; ..' - I ' - n to. Is 1 15 Iri in §» Ml isi l8i 121 im las « - « 15 S *1 s £ì e — co

Persone citate: Cesare Merzagora, Cesare Roccati, Ciampi, Giuseppe Medici, Paolo Federici, Pesenti, Raul Cardini