Scotti non getta la spugna

Scotti non getta la spugna Sondaggi del ministro per rincontro, martedì, con i metalmeccanici Scotti non getta la spugna Goda: «Depurare la scala mobile dall'effetto dollaro» - De Michelis: «Meglio una soluzione alla francese» ROMA — Sono In gran parte legate all'efficacia del lavoro preparatorio e del sondaggi che 11 ministro del Lavoro,: Scotti, condurrà entro domani presso gli ambienti imprenditoriali le prospettive del nuovo Incontro in programma per martedì sul contratto dei metalmeccanici. Il ministro, dopo l'Imprimatur di Fanfani, non ha fatto sapere in quale ordine riceverà le parti, Federmeccanlca e Firn, e non ha lasciato trapelare alcuna Indicazione. Sorridente ma abbottonatlsslmo, Scotti ha fatto Ieri l'altro una fugace apparizione all'assemblea napoletana della Fem (Federazione europea metalmeccanici) disunpegnandosi con garbo dalla curiosità di cronisti e sindacalisti. Una sola cosa è certa: Scotti non getterà tanto facilmente la spugna. Ma perché la nuova convocazione presso 11 ministero di via Flavia non sia ancora una volta infruttuosa, è necessario che venga accettato con chiarezza 11 suo ruolo di mediatore. Dall'ultima riuntone, trasformatasi in una vera e propria spola del ministro ora con Lama, Camiti e Benve- mito, ora con Merloni, non si sono fatti molti passi avanti. Anzi il clima esterno, inquinato dalla campagna elettorale, tende a un ulteriore surriscaldamento con gli stessi ministri che polemizzano duramente, sia pure a distanza, con infuocati botta e risposta. In due interviste Goria, democristiano, responsabile del Tesoro, propone che la verifi¬ ca dell'accordo sindacale di gennaio, prevista per fine anno, venga anticipata: 'Per mantenere fede allo spirito degli accordi sul costo del lavoro è necessario, a mio avviso, non conteggiare i punti di scala mobile fatti scattare dall'aumento del dollaro». Di parere diverso 11 ministro socialista delle Partecipazioni Statali, De Michelis, secondo cui la manovra di lotta all'Inflazione non può essere incentrata sul costo del lavoro. De Michelis boccia la proposta Carli : «La sua idea di scatti annuali mi trova contrarissimo. Se dovessimo trovarci in guai che attualmente non so immaginare, si potrebbe di' scutere di una scala mobile semestrale, ma meglio sarebbe il modello francese di blocco del pressi e dei salari». 81 tratta di dichiarazioni che risentono molto dell'imminente appuntamento elettorale, mentre le discussioni sui rinnovi contrattuali sono ben piti concrete e le incognite molte e gravi per le loro ripercussioni. •La situazione è aperta a tutu gli sbocchi — sostiene Eraldo Crea, segretario confederale Clsl — anche perché non è chiaro che tipo di intervento farà Scotti: se il suo sarà uno sforzo di mediazione sopra le parti, che in questo momento rischia di essere non solo superfluo ma perdente, oppure se è quello di considerarsi parte in causa e quindi di imporre anche agli imprenditori gli impegni assunti con il governo. L'unico elemento positivo è la copertura avuta daFanfanU. . Secondo l'esponente della Clsl 1 segnali dalla Coni Industria non sono incoraggianti: •Mi riferisco in particolare a quel singolare concerto fra Mortillaro, Merloni, Romiti e De Tomaso di sollecitazione alla de perché tiri le orecchie alla Osi, e questo mi sembra preoccupante. A parte il fatto che scopro un'affinità sorprendente fra Merloni e Jaruzelsky quando chiama in causa la CUI paragonandola a Solidarnosc: mi sembra molto miope che un gruppo imprenditoriale non abbia capito trenfanni di storia sindacale se pensa di risolvere i guai in questo modo...; Dall'ultima riunione spiega Alfredo Solustri, direttore generale della Conf industria — non ci sono molti fatti nuovi e non abbiamo gran che da aggiungere: •Ormai il problema è nelle mani delle categorie. Le nostre categorie hanno avuto piena libertà di procedere secondo i rispettivi interessi, senza tenere minimamente conto di quelle che sono le implicazioni politiche, dato che poi il contratto agisce sulla pelle delle imprese. Quindi non è per far piacere o dispiacere a qualche politico che si può fare un contratto. Per noi l'obiettivo resta quello di produrre ricchezza e rendere le imprese più efficienti'. Giampiero Samuclnl, segretario confederale UH, afferma che sull'orario di lavoro bisogna trovare una soluzione ragionevole e deve riguardare tutti 1 lavoratori senza ridurre l'efficienza produttl va. Come? «Certamente c'è anche la cosiddetta monetizzazione, ma penso a distribuire l'orario di lavoro nella giornata e nella settimana, a nuove flessibilità, a produzioni ad alta stagionalità come i tessi II, a fabbriche che hanno un andamento diseguale degli ordini. La riduzione poi si può fare anche con dei riposi, non è necessario lavorare dieci minuti meno in tutti i giorni.. e. pa. II ministro Scotti

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