Tombe italiane nei boschi bielorussi di Fabio Galvano

Tombe italiane nei boschi bielorussi Sepolti a Glubokoe 200 soldati uccisi dai nazisti con 27 mila civili sovietici Tombe italiane nei boschi bielorussi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GLUBOKOE (Bielorussia) — «Qui giacciono t resti di oltre 27 mila cittadini sovietici e di circa 200 italiani, ferocemente torturati e fucilati dagli invasori fascisti. 19411944: La lapide di marmo bianco, su un cippo di pietra grigia circondato da corone e fiori, è avvolta nell'ombra protettrice delle alte querce, al centro del piccolo cimitero fra 1 boschi, sorto dove un tempo sprofondavano nel fango le baracche di un campo di concentramento nazista (-fascisti: per i sovietici, erano 1 tedeschi). Ora fra quelle corone, per la prima volta, ce n'è anche una italiana: l'ha deposta martedì l'ambasciatore Giovanni Migliuolo, In un gesto simbolico di omaggio — l'occasione è la festa del 2 giugno — non solo al duecento che riposano in tre grandi fosse comuni, ma anche alle decine di migliala di caduti dell'Armlr, del quali si sono forse perse tutte le tracce. • Ottetti sono italiani uccisi dai tedeschi dopo IV settem¬ bre — precisa Migliuolo — e non sarò certo io a confonderli con i caduti dell'Armtr. Ma questo è l'unico cimitero in Urss nel quale sappiamo con certezza che giacciono degli italiani, forse l'unico che resta: ricordando loro, ricordiamo anche gli altri: Glubokoe è una cittadina agricola situata circa 150 chilometri a nord di Minsk, capitale della Bielorussia, n nome, in nisso, significa -profondo,. I tedeschi vi installarono il lager — uno del molti in questa regione—per sfruttare con il lavoro dei prigionieri 11 legname delle foreste. Ohi furono gli Italiani che qui morirono per la fame, le malattie, le sommarle esecuzioni? E* difficile direi alcuni, secondo la popolazione locale, venivano dalla Grecia. E dalla battaglia del Don, combattuta fra l'il dicembre 1942 e il 31 gennaio 1943? Qualche gruppo sbandato, forse, catturato dai tedeschi quando già la maggior parte dei reduci (maggio 1943) era rientrata Non si può quindi confermare, ma nep¬ pure escludere, che fra quei duecento ci fosse qualche militare spìntosi verso Nord-Ovest. -Abbracciando t morti di Glubokoe — insiste l'ambasciatore Migliuolo — vogliamo abbracciare tutti gli altri italiani caduti in questo Paese*. Ma ha un'altra speranza: che gli onori resi a queste vittime della guerra (politicamente «accettate» da parte sovietica, in quanto cadute accanto ai russi, per mano nazista) possano dimostrare come non vi sia da parte italiana alcuna speculazione politica, e che db possa un giorno indurre 1 sovietici ad adoperarsi più di quanto abbiano fatto finora per trovare, fra le centinaia di cimiteri di guerra distrutti dal combattimenti e poi dalla ricostruzione post-bellica, «due o tre punti, in qualche villaggio vicino al Don, dove si possa dire con certezza, come qui a Glubokoe, che ci sono dei caduti italiani». A Glubokoe ci sono cinquanta fosse. 47 sono destina¬ te ai caduti russi. «Afa anche lì potrebbero esserci degli italiani — mi dice il presidente del comitato provinciale, v.i. alni tskij — che non è stato possibile riconoscere come tali perché non avevano più la divisa o, elemento in molti casi determinante, la fibbia detta cintura: in realtà gli italiani potrebbero anche essere mille o duemila». Le fosse sono disposte su quattro file, attorno alla stele e dominate da un monumento al milite. Sono tutte uguali, ricoperte di terra nuda e sovrastate dalla stella sovietica (di pietra), ciascuna con una scritta ricamata a ciuffetti d'erba: «Pace al mondo; -viva la libertà: e cosi via Le tre fosse italiane, identiche a quelle dei sovietici, formano una quinta fila, ma ovviamente più corta, nell'angolo a destra per chi entra in questo sacrario oggi ridente d'er'm e di fiori, cintato da esili tronchi di betulla. Fabio Galvano (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Giovanni Migliuolo, Migliuolo

Luoghi citati: Bielorussia, Grecia, Minsk, Urss