Ai banchieri piace la <<ricetta» del governatore più cauti invece i sindacati e gli imprenditori

Ai banchieri piace la ce ricetta» del governatore più cauti invece i sindacati e gli imprenditori Anche i politici (molti però assenti per le elezioni) sono quasi tutti d'accordo con la diagnosi di Ciampi Ai banchieri piace la ce ricetta» del governatore più cauti invece i sindacati e gli imprenditori ROMA — Consensi alla relazione del governatore della Banca d'Italia Ciampi emersi dai commenti raccolti subito dopo l'assemblea, alla quale hanno assistito circa 1500 tra banchieri, imprenditori, uomini politici, esponenti del mondo accademico, sindacalisti. I BANCHIERI Nerio Nesi, presidente della Banca Nazionale del Lavoro, ha detto di 'Concordare totalmente» sulle linee generali indicate nella relazione di Ciampi, una relazione — ha aggiunto — di grande livello tecnico e coraggiosa nelle indicazioni operative». Secondo Nesi è anche coraggiosa la conferma da parte di Ciampi della prossima abolizione del massimale sul credito: «il governatore ha voluto dimostrare che gli organi dello Stato mantengono l loro impegni anche nei momenti difficili». Anche secondo il presidente dell'Imi, Arcuti, l'abolizione del massimale è un fatto positivo perché «responsabilizza i gestori del credito». Arcuti ha osservato di concordare con Ciampi sul fatto che ci sono le condizioni in Italia per riprendere 11 cammino dello sviluppo che potrà essere raggiunto se vi sarà un impegno coerente di tutte le forze politiche e di governo e delle parti sociali. Perfettamente d'accordo: si è detto anche il presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (Abl) Silvio Golzio, il quale ha affermato di aver apprezzato in modo particolare la parte della relazione dedicata ai tassi di interesse. 'Ottima» è stato il giudizio del presidente dei Banco di Sicilia Giannino Parravlcinl sulla relazione. »La condivido in tutto — ha affermato — anche perché riflette la nostra opinione e spiega le motivazioni dell'atteggiamento che tengono le banche in merito alla questione dei tassi di intesse». Sulla parte della relazione dedicata al costo del denaro si è soffermato anche il vice presidente dell'Abi Francesco Parrillo, affermando che dalle parole di Ciampi 'risulta fortemente ridimensionata la polemica, anche perché risulta che i mali dell'industria risultano in gran parte da fattori di carattere strutturale». I POLITICI Meno folta che negli anni passati la «rappresentanza» dei politici (parlamentari e non), pressati evidentemente dalle necessità elettorali. Come rappresentanza istituzionale era presente il presidente del Senato Vittorino Colombo. II segretario soclaldemocra tico Longo ha parlato di «conferma della gravità della crisi economica. La caduta della produzione industriale, la diminuzione degli occupati, il' costante e forte aumento dei prezzi, il gravissimo indebitamento pubblico sono tutti motivi più volte da noi denuncia¬ ti che trovano ora una conferma nell'autorevole esposizione svolta da Ciampi». Di 'relazione molto meditata, molto dettagliata», ha parlato il responsabile economico della de on. Rubbi, «special' e e i a e l mente nelle parti in cui ha lanciato un messaggio ai responsabili della produzione e alle forze politiche». Per il presidente della commissione Bilancio, La Loggia, «c'è stata la constatazione di alcune discrasie nel governo della finanza pubblica, in par$e addebitabili al centri decentrati di spesa, che decidono senza determinare una politica di coordinamento generale. Si' tratta di un assetto istituzionale da correggere. La relazione ha indicato vie apprezzabili». Una relazione, ha detto il presidente della de Piccoli, che «ci richiama doverosamente e duramente alla realtà. Non c'è oggi problema economico, sociale e politico che si possa risolvere in modo separato o isolato dalla solidarietà internazionale». L'Indipendente di sinistra Spaventa ha definito la relazione «molto interessante sotto l'aspetto istituzionale». Il repubblicano Giorgio La Malfa ha rilevato che si tratta sostanzialmente di una 'analisi seria delle cose che dovrà fare il prossimo governo. Per certi aspetti io giudico la situazione piii grave pur delle fosche tinte tracciate da Ciampi sui dati reali dell'economia e del bilancio. Insomma un utile banco di paragone dei programmi dei partiti politici» Per 11 comunista Barca, «al di là del tono predicatorio inaugurato da Carli e che permane, c'è una maggiore nettezza di giudizi rispetto all'anno scorso. Mi pare interessante l'insistenza sulla necessità di aggredire lo zoccolo strutturale dell'inflazione, < anche la libertà di certe critiche al comportamenti del governo. Si può condividere mi giudizio su alcune possibilità di ripresa ma proprio per questo colpisce poi il permanere nella relazione di un taglio prevalente di politica deflazionista' LE PARTI SOCIALI Il tentativo del ministro del Lavoro di ricomporre la frattura fra Imprenditori e sindacati sui rinnovi contrattuali ha tenuto lontano dall'assemblea il «Gotha» del mondo sindacale e della Confindustria. Solo 11 direttore generale della Confindustria Solustri e due segretari confederali, Sergio Gara vini della Cgil e Paolo Sartori della Clsl. 'Ho seguito con particolare attenzione — ha dichiarato Solustri — oli accenni alla evoluzione, in Italia come all'estero, del costo del lavoro e dai dati forniti risulta chiaramente come esso abbia continuato a crescere nel nostro Paese più dell'inflazione». Ad una domanda su come interpretasse l'invito di Ciampi a «non far disperdere lo spirito dell'accordo» fra le parti sociali del 22 gennaio, Solustri lia risposto: «Se abbiamo firmato quell'accordo vuol dire che qualcosa di buono c'era Per 11 segretario generale della Uil Giorgio Benvenuto la relazione di Ciampi lascia Invece poco spazio al proble< mi dell'occupazione e dello sviluppo pur apparendo «sobria e misurata nel tono» Troppo insistente» secondo il leader sindacale, è «il riferimento alla continuazione delle politiche monetarie recessive», anche se nella relazione c'è un riferimento di grande valore che va colto per l'autorevolezza e pet la serietà con la quale viene proposto a tutte le forze politiche e sociali ed < quello relativo all'apprezzamento per lo spirito costruttivo che ha animato l'accordo del 22 gennaio e che non va disperso». La Confagrlcoltura, per bocca del proprio direttore generale Rinaldo Chidlchimo, si è detta d'accordo con il contenuto della relazione del governatore della Banca d'Italia. 'Siamo d'accordo con il governatore nel ritenere che è giunto il momento di scegliere con chiarezza, sema riserve mentali. Non si risana l'economia con gli espedienti, non si riprende la strada dello sviluppo qon le scorciatoie tecniche. La scelta spetta, prima di tutti, ai pariti-.

Luoghi citati: Italia, Roma