L'ombra P2 sul caso Moro apre polemiche nei partiti

L'ombra P2 sul caso Moro apre polemiche nel partiti Contestata dai de una dichiarazione di Tina Anselmi L'ombra P2 sul caso Moro apre polemiche nel partiti ROMA—Un passo della re-' lazione conclusiva sul caso Moro e una risposta (giudicata «incauta» da alcuni suoi amici di partito) data da Tina Anselmi nel corso di una lunlntervista al settimanale Panorama, hanno finito con il fornire alla propaganda elettorale un ennesimo, acceso motivo di dibattito. Al centro, ancora una volta, la loggia segreta di Gelli: la P2 continua cosi nella sua, opera destabilizzante finendo con il condizionare, in parte, anche la campagna elettorale in atto. All'origine della polemica c'è una inquietante domanda del parlamentari della commissione Moro, e cioè: le lacune verificatesi nelle indagini durante 11 sequestro del leader de dipesero forse dal fatto che «ai vertici di molti apparati preventivi e repressivi Setto Stato vi erano uomini che sarebbero poi apparsi tra gli iscritti alla loggia P2»ì Seppure indirettamente, una risposta a tali dubbi è venuta proprio dal presidente della commissione P2: nell'Intervista citata, Tina Anselmi, che di pagine di documenti ne ha lette tante (circa 270 mila) e che di testimoni ne ha ascoltati parecchi (più di mille ore di audizioni) si è lasciata andare: -Gelli — ha dichiarato — aveva fra i suoi obiettivi anche quello di far fuori la de di Zcccagnìni e di Aldo Moro*. Non solo: parlando del gè. nerale Santovito, all'epoca capo del Sismi, del generale Orassini, responsabile del Sisde, e del prefetto Pelosi, al vertice del Cesis (l'organismo che coordina l'attività dei servizi civile e militare), Tina Anselmi ha innescato un'altra miccia. «E' difficile pensare — ha detto — che solo per caso quel tre siano capitati al loro posto tutti insieme e in quel momento...*. Se, insomma, co¬ me sostengono i parlamentari della commissione Moro nella relazione conclusiva che nei prossimi giorni consegneranno ai Parlamento, lo Stato si trovò impreparato in occasione della più grave delle imprese terroristiche, tutto ciò potrebbe anche spiegarsi come un disegno messo in atto in quel momento da Gelli e dai suoi seguaci. Le dichiarazioni dell'Anselmi hanno suscitato repliche e 'attivato nuove polemiche: ad aprire le ostilità è stato il senatore socialista Formica; poi sono intervenuti 11 presidente della de, Flaminio Piccoli, chiamato direttamente in causa, un altro socialista. Von. Covatta, e il leader radicale, Marco Pannella. Nel dibattito si è inserito anche 11 senatore democristiano Calarco per polemizzare con la sua collega di partito. -Tutti i componenti della commissione P2 — ha detto il parlamentare de, che fa anche parte della commissione presieduta dall'Anselmi — si erano trovati d'acconto all'unanimità di evitare ogni attività che potesse provocare ovvie ed incontrollabili speculazioni elettoralistiche. Poiché Von. Anselmi ha ritenuto di contravvenire a Questo decisione non posso non rilevare cìie le sue dichiarazioni sono contraddittorie: •Il deprecato smantellamento (alla vigilia del sequestro Moro, ndr) dei servizi antiterrorismo fu il risultato, ab-1 bastanza nefasto, della politica di solidarietà nazionale. Santovito, Grassini e Pelosi ottennero anche il placet ha ricordato Calarco — del ministro degli Interni "ombra" del pei, senatore Peo eh ioli, a pieno titolo responsabile quanto il vero titolare del dicastero competente». Rispondendo alle accuse del socialista Covatta, Piccoli ha Invece ricordato il periodo in cui il terrorismo era solo di destra e chi osava parlare di doppio estremismo era segnato a dito come colpevole di tradimento nazionale. «Si tratta comunque — ha concluso Piccoli — di una polemica indecorosa, ingiusta e indegna, ma, se si vuole continuarla, siamopronti». Covatta (che ha fatto parte della commissione Moro) ha replicato riprendendo la tesi di Formica secondo cui Moro è stato vittima non solo delle Brigate rosse, ma anche della -omissione di soccorso da parte di tutti coloro che avevano la possibilità di salvarlo e non l'hanno fatto». _ a ■ C»

Luoghi citati: La Loggia, Roma