Milano alternativa by night per giovani ronde postmoderne

Milano alternativa by night per giovani ronde postmoderne Milano alternativa by night per giovani ronde postmoderne NELLE serate di primavera, quando si accendono le luci invitanti dei caffè, Milano, in alcuni quartieri, cambia faccia. Il traffico allenta le sue maglie, si riempie di riflessi luminosi, segue i complicati tragitti del popolo notturno che si sposta tra birrerie e locali jazz, discoteche e bar notturni. E' il Ticinese il cuore di queste serate, 11 quartiere dei Navigli, dove si concentrano gran parte dei quasi quaranta locali aperti in questi ultimi anni. Eredita degli Anni 70, questi locali, sono ormai una vera e propria istituzione delle notti milanesi e ne costituiscono probabilmente l'attrattiva più vistosa. Nati da iniziative di piccoli gruppi di giovani, i primi locali venivano comunemente chiamati «alternativi» e l'aggettivo li descriveva per intero. Pubblico omogeneo, torte fatte in casa e rock trasmesso a volumi preoccupanti. Col tempo la colonna sonora si è addolcita e attenuata, i prezzi si sono alzati e gran parte del pubblico ha indossato, almeno per una volta, la cravatta. Di alternativo rimane ben poco, gli arredi qualche volta e 1 nomi: Magia Musili, Pasticceria, Operetta, Macedonia, Caio Maria, Happy Rock Cafè, The Doors pub, Le scimmie. Oggi offrono torte e piatti sofisticati, yogurt naturali, vini a denominazione controllata, birre di ogni marca e gradazione. Sono il luogo di appuntamento o di passaggio dell'Impiegato dinamico, del giovanissimo punkettaro, dello studente, del professionista casual, dell'annoiato, del non più giovane, ma inguaribile ottimista, del nottambulo. Tutti quanti si accalcano ai banconi, si guardano in giro, escono e rientrano, bevono, s'incontrano, passeggiano fino al locale successivo. Spostarsi da un locale all'altro è quasi d'obbligo e il venerdì o il sabato sera, dato l'affollamento, è possibile seguire agevolmente questi flussi migratori. La serata può iniziare, per esemplo, al Baretto. cinquanta passi dopo la Porta Ticinese. Luci alogene, tavolini di marmo e sedie in ferro di un rosso fiammante. Ha il migliore dehors di tutta Milano: una fila di tavoli in faccia alla piazzetta Sant'Eustorglo, con chiesa romanica sullo sfondo e parco in lontananza. D'estate, l'aria fresca che arriva dal parco attira una folla brulicante e chiacchierona che prende possesso di marciapiedi, strade e aiuole. Lascia, alla fine di ogni notte, bicchieri sparsi da un capo all'altro della via. Il Baretto ha una posizione strategica tutta particolare: è sufficientemente vicino a una dozzina di altri locali, da essere un ottimo Inizio di serata. Spostandosi verso il centro c'è solo l'Imbarazzo della scelta. L'Osteria dell'Operetta, locale un poco fuori moda oggi, ma con un passato di tutto rispetto: capannelli fino alle tre di notte e secchiate d'avqua dalle finestre degli Inquilini insonni. Il Battiloro, musica soft, specchi alle pareti, penombra, un'aria quasi snob, ma molto notturna. La Gelateria Ecologica, un po' più di una semplice gelateria, locale minuscolo, solo lo spazio per prendere un cono e raggiungere, dall'altra parte del marciapiede I Pois, aperto da poco, Vacanze diabetici Un'associazione tedesca che si occupa del turismo dei diabetici ha pubblicato un opuscolo con i luoghi dove i malati di diabete possono trascorrere le vacanze più adeguate alle loro condizioni di salute. Tra le varie indicazioni ci sono la possibilità di fare crociere sul Reno e un elenco di tutte le case di cura in Germania e in altri Paesi. Per informazioni: Deutsche Diabetiker Touristik e.v.; Alte Freiheit 26. 5600 Wuppertal 1. Germania, oppure Ente Nazionale Germanico per il turismo. Ufficio Informazioni, via Barberini 86, 00187 Roma; tel. 48.39.56. Viaggi da tasca L'ultima guida planetaria in italiano per viaggiatori e curiosi viene pubblicata dal mensile -Gente Viaggi, insieme al numero di giugno della rivista. Si tratta di un repertorio in formato semi-tascabile di 555 pagine che contiene notizie pratiche di ogni genere su 169 paesi più un dizionarietto su come chiedere un farmaco in sette lingue e innumerevoli indirizzi utili, dallo shopping allo sport, per ogni nazione. Titolo «Partire». ma già frequentatissimo e candidato, per la prossima estate, a diventare 11 locale numero uno di questo circuito. L'atmosfera è molto alcolica e, a notte fonda, anche parecchio fumosa. Molta luce dentro e molto buio nello spiazzo che sta davanti: il fondo, sempre affollatissimo, di una vietta che sbuca direttamente nei giardini di piazza Vetra. Ritornando a Porta Ticinese e proseguendo nella direzione opposta, s'incontrano i Navigli, e con i Navigli un'altra sequenza d'insegne colorate. Il 13, osteria storica della milaneslla da ballatoio: dialetto stretto e vino sfuso ai tavoli. Cento metri più avanti 11 Lento Battello, accesso con tessera, piatti caldi fino all'una di notte e birra fino alle due. Ancora sulle torbide acque del Naviglio si affaccia l'Insegna viola delle Scimmie: locale di gran moda e attrazioni. Ogni sera alle dieci e mezzo inizia lo spettacolo, generalmente musica dal vivo (rock, jazz e classica), ma anche cabaret e perf ormances. SI mangia, si beve, in piedi o al tavolo, ma si chiacchiera con difficoltà. A volte la folla si accalca fino all'immobilità assoluta e l'uscita diventa più appetitosa di una tartina di paté. Trasferendosi sulla riva destra del Naviglio Grande, altre luci si specchiano. Quella dell'Osteria, muri bianchi, tavoli di legno massiccio e un'enoteca per tutti i gusti, o quella calda della Pasticceria, gruppi rock quasi ogni sera e una parete ricoperta con gigantesche «carte» luminose dei tarocchi. E poi ancora, nelle strade 11 intorno, 1 Frizzi e Lazzi, il Grand Hotel, L'Osteria del Nuoto e più in fuori, verso la periferia, 11 Capolinea, autentico tempio del jazz milanese e internazionale. Fuori dal perimetro dei Navigli i punti d'arrivo si disperdono; discoteche e locali spuntano, come oasi di luce, In fondo alle vie notturne. Il Rolling Stones, ex Studio 54, e 11 Punto Rosso, all'altro capo della città, si dividono 11 primato di discoteche più frequentate, mentre il Plastic, fumoso e assordante, detiene saldamente quello della stravaganza: è d'obbligo una tenuta molto punk, o almeno molto vistosa. Vicino all'Arena, in una via stretta e poco appariscente, è stato aperto da poco il primo video-bar milanese. Si chiama Vuzak, ha un arredo curatissimo, plastica e colori pastello, sei grossi monitor fissati al soffitto. Trasmettono in continuazione film, video musicali, réportages su moda, miti e mondanità nuovayorchesi. Nettamente in ribasso, invece, tutta la zona di Brera. La sua atmosfera da bohème che alla fine degli Anni 50 l'aveva resa famosa, è un ricordo scolorito. Offre, a caro prezzo, ben poche novità. Gli annoiati piano bar attirano, nel loro buio senza misteri, solo turisti e avventori sprovveduti. Unico, proprio in via Brera, resiste con buona fama il bar Giamalca, veranda con tavolini sul retro, molti quadri e un'aria frizzante da vin mousseux. Aria di fine serata, ultima bevuta, quando già le macchine filano via veloci, senza badare più molto ai semafori e le Insegne si spen gono. Per questa notte ancora. Pino Corrias

Persone citate: Alte Freiheit, Baretto, Brera, Caio Maria, Happy Rock Cafè, Lazzi, Pino Corrias, The Doors

Luoghi citati: Germania, Macedonia, Milano, Roma