Il Paese guerriero del dolce sorriso

( VIAGGIO IN VIETNAM ALLA RICERCA DELL'ORIENTE SEGRETO") ( VIAGGIO IN VIETNAM ALLA RICERCA DELL'ORIENTE SEGRETO") Il Paese guerriero del dolce sorriso Icrateri delle bombe trasformati in laghetti presso l'aeroporto di Hanoi, per 11 turista sono le uniche tracce di una guerra che purtroppo è stata soltanto la penultima. Di nuovi conflitti In questi giorni si hanno notizie frammentarie. Ci sono sempre nuove, guerre per il Vietnam, anche mentre il Paese apre al turismo. Oruppi di italiani sono fra i primi turisti occidentali a visitare il Paese che è stato una specie di simbolo storico dei nostri anni. Ma il Vietnam è anche altro, l'agenzia «Oolng», che rappresenta in Italia l'ente ufficiale Vietnam-tourism, avverte: -Troverete un Paese rirco di cultura, arte, folklore». La promessa appare mantenuta. brulicanti di biciclette. Sul volti della gente lo stupore per lo straniero cede subito il passo a candidi sorrisi di vera simpatia. E' un saluto sincero che accompagnerà il visitatore per tutto 11 suo soggiorno in Vietnam. La capitale, che si può girare in lungo e in largo in ciclotaxi, fornisce un'esperienza frizzante. Anche lo shopping nella via della Seta, con la curiosità e la capacità di contrattazione messa alla prova dalla millenaria esperienza dei commercianti orientali, può riservare piacevoli sorprese. Sembra che statue e ceramiche antiche e di grande valore siano ancora abbastanza facili da acquistare. Il contatto con la gente, reso in realtà un po' difficile dalla dislocazione decentrata dell'albergo Than Lio , che per lo più viene riservato ai turisti, resta l'espe' rienza piti importante di tutto il tour vietnamita. In ogni tempio, in ogni negozio, si viene sempre accolti da una calda tazzina di tè verde. un progetto speciale di restauro e conservazione. E' l'antica capitale degli imperatori Nguyen. Ridotto 11 centro commerciale, ma imponente una cittadella fortificata dalla straordinaria geometria, con palazzi e giardini che rispecchiano immagini irreali nel Piume dei Profumi. Tutto intorno alla cittàtempli e palazzi imperiali che portano dal mistero del millenni passati alla stravaganza dell'architettura liberty. Del 1920 è il tempio di Khai Dinh. del 1600 la pagoda della Dama Celeste, alla cui sommità si trova il più bel Stupa vietnamita a base ottagonale. Hanoi Hanoi, la capitale, del Nord, nella pianura del delta del fiume Rosso, è una continua scoperta per il visitatore occidentale. Fondata nel 1010 dall'imperatore Le, conserva oggi, soprattutto nella sua struttura urbanistica, il ricordo di quasi cento anni di dominazione francese. Ma con 11 Van Mleu, il tempio confuciano della Letteratura, la millenaria cultura vietnamita ha la sua rivincila. Edificato nel 1070. per secoli fu la sede degli esami che dotti e mandarini dovevano sostenere per accedere al rango superiore. Una specie di università. Attraverso un ampio portico si giunge al padiglione delle Pleiadi dove un centinaio di steli di pietra registrano 1 temi letterari di circa tre secoli di concorsi. La piccola pagoda di Mot Cot, costruita nel 1049 su un pilastro del diametro di un metro al centro di un minuscolo slagno, da una dolce suggestione poetica. Ha base quadrata di tre metri di' lato ed evoca l'immagina del fior di loto. Sulla penisola del lago al centro di Hanoi sorge la pagoda Tran Quoc: la sua storia è narrata, a saperla leggere, su una stele del 1639. Tutt'lntorno c'è la città, con strade zeppe di negozletti e Da Nang Anche arrivando a Da Nang. la città che fu la più grande base militare degli Stati Uniti in Vietnam, viene istintiva la domanda: •Come sarà ora?». Dal punto di vista artistico offre l'importante museo di arte champa. forse unico nel suo genere. Le statue in pietra di Shiva, Vishnu, Brahna e Buddha, dal IV al XIV secolo, sono esposte all'aperto, senza protezione di sorta. Appena fuori del centro di Da Nang si viene sopraffatti dal paesaggio della risala. Sterminate pianure di un verde pallido sul quale navigano bufali, contadine a testa china protette da larghi cappelli a cono, bimbi minuscoli che pascolano lunghe file di anatre, figurine in silhouette contro un cielo sempre abbagliante. Costeggiando 11 mare, in un labirinto lagunare sempre diverso, si sale sul Colle delle Nuvole, per poi ridlscendere su Hue. La perla del Vietnam, la città per la quale l'Unesco ha lanciato Saigon Dieci chilometri a Sud di Hue ci sono le tombe reali. Venivano costruite da ogni imperatore in tre corpi principali: uno dedicato alla storia della sua vita, il secondo alla sua anima, 11 terzo raccoglieva le sue spoglie mortali. Si vedono decine di sepolcri e templi Immersi nella vegetazione incombente. Ho Chi Minh Ville (il nuovo nome di Saigon) dal punto di vista artistico non ag-' giunge molto a quanto visto al Nord e al Centro del Paese. Semmai il pellegrinaggio avviene fra quelli che sono stati i simboli di un drammatico periodo del quale oggi restano soltanto decadenti memorie. Sono ancora in funzione i grandi alberghi: 11 Cuu Long, dal sapore coloniale, sulle rive del fiume Saigon, Graham Green trascorreva le sue giornate nella hall; l'Hotel Caravelle, il Tarn Nani. Resta anche il «Floating-Restaurant», ormeggiato in porto. Suggestivo l'ambiente del minuscoli bar e curioso 11 Mercato dei Ladri, dove si trova di tutto, dalle macchine fotografiche ai pezzi d'antiquariato, da vedere il coloratissimo e affollatissimo quartiere cinese. E ancora 1 laboratori per la lavorazione della lacca, i mercati della frutta, tutto in un'orgia di colore e profumi. Giuliana Gardini UN itinerario della memoria in Savoia sembra essere diventato di moda dopo i funerali di Umberto II ad Altacomba, che hanno aperto spiragli su un retroterra culturale tanto Ignorato quanto carico di suggestioni. Ad ogni passo si incontrano testimonianze dei legami con la nostra storia. Il personaggio togato sulla sommità dell'enorme colonna, alta 45 metri, presso il ponte sull'Arbe a Bonneville, non è un senatore romano, ma Carlo Felice, primo re di Sardegna; nella Chartreuse, sull'antica strada sarda, ecco una statua di Vittorio Emanuele; il celebre ponte «de la Calile, sospeso sulla gola profonda 150 metri che l'Usses ha tagliato nella roccia a Nord di Annecy, e dichiarato oggi monumento nazionale, è stato costruito da Carlo Alberto. Non c'è che l'imbarazzo della scelta, ma alcuni luoghi non possono essere tracurati, in questo viaggio attraverso 1 secoli. Eccoli, In breve. Ripallle. Alle porte di Thonon, iniziando 11 giro della Savoia dal traforo del Monte Bianco, subito dopo i modernissimi quartieri periferici, sorge il castelloconvento di cui 1 chlablesl dicono: «Quf n'a vu Riparile, n'a rieri vu qui valile: I magnifici giardini con querce secolari e un arboretutti ricco di piante rare separano, nella grande spianata sulla riva del Lemano, dominata dal Dent d'Oche, i due complessi di costruzioni: a sinistra il convento, con la fucina e il mulino, a destra il castello donde Amedeo, il conte eremita, parti per 11 trono di antipapa, 11 Felice V dello scisma d'Occidente. •E' composto — dice una descrizione del 1580 — di sette torri, tutte della stessa altezza salvo la prima che fu abitata da Amedeo VII ed è la più alta. Ciascuna è fiancheggiata da una torretta in cui sale una scala a chiocciola cosi che l'insieme ha l'aspetto di un complesso di 14 torri; ciascuna ha un A N H A Nord dì Hanoi, in barca fra le risaie sul fiume Yen Vu, Coda della rondine, per il tradizionale pellegrinaggio alla Chua Huong, la sugges