Settanta laghi intorno a Roma chi lo direbbe sono puliti

Settanta laghi intorno a Roma chi lo direbbe sono puliti Settanta laghi intorno a Roma chi lo direbbe sono puliti Il l Il lago di Vico, vicino a V QUANDO a Roma i tacchi delle scarpe cominciano ad affondare nell'asfalto dei marciapiedi e i caffè freddi, al bar, sostituiscono il caffè caldo, al venerdì, porriérig-' gio i romani iniziano a progettare la gita al mare per la prima tintarella. Pochi... ancora troppo pochi, sono quelli che la domenica decidono di andarla a passare sui laghi perché pochi sanno che maggio e giugno sono la stagione ideale per andare sulle rive di uno dei tanti laghi che punteggiano d'azzurro la campagna del Lazio. Il Lazio (ma quanti se lo ricordano?) tra grandi e piccoli conta una settantina di laghi. laghi marini, a Sud verso Gaeta, come il lago Paola di Sabaudla o quello di Fondi dietro a Terracina. laghi minuscoli di montagna corno quelli del Salto e del Turano vicino Rieti; laghi bellissimi come quello di Vico incasnato tra i monti del Cimino, sotto Roncigìione, laghi larghi e piatti come Bolsena con le sue isolette, laghi tondi e vulcanici, come quelli immediatamente attaccati a Roma, in mezzo ai colli. Una certa diffusa diffidenza fa pensare che nel lago non è opportuno bagnarsi: i vortici sono infidi, le alghe sono urticanti. Ma poi. ci si potrà tuffare la fàccia senza rischio di malattie infettive? Si potrà, prendere 11 sole altrettanto bene di quanto lo si prende ad Ostia? Una risposta a tutte queste domande, o almeno alle meno frivole tra queste, ha tentato di darla un convegno organizzato quest'anno a Roma dall'università e dà altri enti, sullo stato di salu¬ Viterbo, uno dei meno frequentati dete dei laghi del Lazio. Tema del convegno era la .eutrofizzazione» ovvero il degrado delle acque dovuto a una anormale crescita delle alghe per eccesso di detersivi, che porta, come risultato, alll'intorbidimento dell'acqua, alla moria dei pesci, e a i'un tipico odore di marcio. Conclusione del lungo esame è stato che i laghi del ' Lazio stanno bene, con la sola eccezione di quello di Nemi per il quale comunque è previsto un progetto di disinquinamento.. Allora perché non mettere nel programmi del weekend anche i laghi e ciò che sta loro intorno? Il piti adatto a sostituire il mare tra i laghi raggiungibili da Roma in meno di mezz'ora di macchina, è quello di Bracciano, nei monti Sabatini. Molti tengono per tutto l'anno una piccola barca a vela tanfo che tutte le domeniche è possibile assistere a una delle innumerevoli regate che partendo da un circolo velico ne raggiungono un altro sulla sponda opposta. Un moderno impianto di del Lazio, è molto pescoso e le sue condutture, realizzato in questi anni, ha trasformato il lago in una riserva d'acqua potabile per la capitale cosi che bagnarsi a Bracciano è veramente un piacere. Ottavo lago italiano per grandezza è abbastanza largo e abbastanza piccolo da spingere chiunque a tentare di farne il giro in automobile o in barca. C'è anche un piccolo battello che fa servizio in questo mesi. Al paese di Bracciano c'è 11 castello degli Odescalchi-Orsini costruito nel Cinquecento proprio per la vista sul lago; a Trevlgnano c'è la Collegiata con affreschi della scuola di Raffaello; ad Anguillara c'è un pic■ còlo centro medioevale fatto di strade e stradine avvolte a spirale sul cucuzzolo di un colle. Ovunque trattorie e ristorantini: si mangia pesce d'acqua dolce, broccoletti all'agro, e ì pomodoro tondi e rosati, i più saporiti della regione, innaffiati dal fresco e bianco vino sabatino. • Il più allegro invece è il lago Albano, in mezzo al Castelli che è il nome con il più famoso tra 1 tanti dei Castelli: lo si beve accompagnandolo con fave e pecorino, porchetta, insalata con la «rughetta», carciofi all'olio e, se proprio non se ne può fare a meno, fettuclne con sugo alla amatrlclana. Il più malinconico, invece, del laghi romani è quello di Nemi. Pur essendo ricordato sempre insieme al lago Albano lo si può considerare diametralmente opposto come quelle coppie di marito e moglie legati tra loro dal meccanismo dei contrasti invece che da quello delle affinità. Cupo, malinconico, ombroso, incassato tra rupi scoscese coperte da. quel che resta della mitica selva romana, il lago di Nemi ha - un'acqua di colore scuro un tempo detta «specchio di Diana» oggi invece Inquinata tanto dagli scàrichi della grande casa di cura Villa delle Querce, che con i suoi duemila posti letto raddoppia quasi la popolazione del paese di Nemi, quanto dalla scarsa capacità di deflusso del canale emissario, che è ancora quello costruito dai romani, dopo uno straripamento del lago, per regolarne il regime. Tra maggio e giugno, ma la data cambia sempre, a Nemi, un paese raccolto su uno sperone di roccia intorno al castello Ruspoli, si tiene la Sagra delle fragole: fragole al limone, fragole con la panna, fragole al vino, fragole con lo zucchero. Fino a qualche anno fa le fragole erano solo quelle coltivate sull'altopiano alle spalle del paese, oggi l'enormità della richiesta le fa arrivare a Nemi da ogni punto del Lazio, principalmente dalle pianure della Pontinia, anche perchè sul lago la coltivazione delle fragole è stata sostituita da quella più redditizia dei fiori. Sulle sponde del lago, ricostruito nel dopoguerra ma sempre chiuso, il museo • • che ' conteneva 1 e n a vi romane di età imperiale ritrovate nel lago e ricostruite con un complicatissimo lavoro archeologico fatto negli Anni 30. Oggi al posto delle navi, distrutte nell'uf Urna guerra da un bombar damento, modelli in scala e quel che resta, poco, dei pezzi autentici sfuggiti alla distruzione. Simonetta Robiony acque sono limpidissime quale vengono genericamente indicati alcuni paesi di origine medioevale costruiti sui colli Albani. Il lago Albano (che tutti però si ostinano a chiamare lago di Castel Oandolfo a causa dell'eterna disputa che vede i suoi due centri maggiori contendersene il possesso anche nominale) è un lago paesano e ridarello. Il suo bacino perfettamente circolare ha fatto poeticamente battezzare questo lago, insieme a quello di Nemi dalla stessa forma, .gli occhi del Lazio». Spiagge e splaggette si alternano a canneti e alberi che si addentrano nell'acqua. Nel '60 sul lago di Albano, proprio perché da Roma dista appena venti chilometri, si tennero le Olimpiadi di vela: in ricordo di quell'avvenimento sul lago sono rimasti circoli sportivi e barcaioli che affittano barche a fondo piatto. Una cabinovia brevissima dal lago porta al paese di Castel Gandolfo. dove da secoli 1 papi vanno a passare le vacanze nel palazzo del Maderno abbellito successivamente dal Bernini. Dall'altra parte del lago la cittadina di Albano, l'antica Albalonga, uno dei Castelli più ricchi di storia: c'è la mitica tomba degli Orazi e Curiazi, che però è soltanto uno dei tanti monumenti funebri di età repubblicana, la villa comunale con 1 suoi giardini che dalla piazza vanno diretti alla terrazza col belvedere, la chiesa della Rotonda ricavata da un antico ninfeo romano, la piscina sotterranea del Cistcrnone scavata nella roccia da Settimio Severo per fornire da bere alle sue truppe. Insieme a quello di Frascati il vinello di Albano è il