La grande estate del balletto

La grande estate del balletto La grande estate del balletto IL mitico Jorge Donn torna, a ballare il Bolero. Per vederlo basta incamminarsi per Bari: ai primi di giugno è al Petruzzelli. Ma si può ammirarlo già questa sera a Firenze in un altro balletto di Béjart. In più qui c'è Marcia Haydée. Scatta proprio oggi al Maggio, infatti, in anticipo sul calendario, la lunga estate italiana della danza. Sono tre mesi sulle punte, o a piedi nudi, con molte star che vengono da fuori. E' un lungo calendario di appuntamenti su e giù per la penisela; tappe forzate per eserciti di fan che arrivano in corriera, affollano gli alberghi, bivaccano davanti ai teatri. Oggi a Firenze, domani a Bari. Poi di corsa a Nervi, ma fermandosi un momento a Spoleto, per schizzare subito dopo a Venezia. E ancora a Roma e a Verona. Ogni anno è cosi. Con l'arrivo del caldo è una pioggia di stelle straniere: a ! Firenze si è già sistemata la ^Plisetskaja insieme con Bé% jart che poi terrà banco per ? oltre un mese a Bari dove porta la sua ultima creazione L'Histoire du soldat. A Venezia Carolyn Carlson sta per passare la mano a Pina Bausch. Spoleto è una rassegna di compagnie americane; i tedeschi invece sono di scena ancora a Venezia con il Tanz Studio di Essen (quello che fu di Kurt Jooss) e l'Opera di Stato di Amburgo. splendori e crollo della civiltà absburgica • Vissuti attraverso la sua grande musica: un'apoca .ose a tempo di valzer. La Russia eh „• compare e che sente in lontananza «la musica della rivoluzione», è invece al centro del «Gabbiano», coreografato e dan¬ Il via alle danze comunque si dà questa sera al Maggio e la partenza è subito alla grande: Béjart e Flisetskaja. Due i balletti del coreografo francese: due omaggi alla cultura mediterranea, con Thalassa, e a quella viennese con Wien, Wien, nur du allein: ballare soltanto, o quasi, italiano. Al Festival di Nervi vanno la Scala e il balletto del Maggio (non però 11 San Carlo di Napoli, la Fenice e l'Opera di Roma). Le stelle non mancano neppure qui: Pontois, Bujones, Terabust, Schaufuss, Razzi, Nativo. Due incursioni d'Oltralpe con gli olandesi del Nederlands Dans Theater e i cinesi dell'Opera di Pechino. Chiusura a fine luglio con una grande parata di stelle italiane che lavorano all'estero. «E' un anno di ristrettezze — commenta Mario Porcile, direttore artistico del Festival —, Si è comunque fatto il Festival sperando nel futuro. Col tema della danza in Italia vogliamo fare un esame della situazione e presentare gli italiani che se ne sono andati e ora sono primi ballerini nei teatri stranieri. Intenzioni polemiche? No. Semplicemente facciamo vedere gente che all'estero balla 200 volte nello stesso periodo in cui da noi ballerebbe 25 o 30 volte». Parata di forze italiane anche in Versilia con una. rassegna dal calendario non ancora definito, curata da Alberto Testa. Infine un balletto soltanto, VExcelsìor a Verona; non due come l'anno scorso, ma con qualche replica in più e con l'eterna beniamina del pubblico Carla Fracci. Sergio Trombetta zato da Maja Plisetskaja: a Firenze, il 26 maggio, è la «prima» nel mondo occidentale. Tante stelle straniere quindi, e sullo sfondo un mugugno di proteste che «si, va bene le star, ma gli italiani?». Cosi a Nervi si è deciso di