UNA BELLA VACANZA IN ISTRIA di Francesco Rosso

( UNA BELLA VACANZA IN ISTRIA] ( UNA BELLA VACANZA IN ISTRIA] Paesi e città cosa fare cosa vedere Tutto da scoprire a prezzi convenienti DA anni l'Istria, la penisola a forma di cuore, è una delle mete preferite del turismo europeo," che vi trova splendide coste, mare pulito e pescoso, gente cordiale, ricche testimonianze del passato e una cucina gustosa. Per gli italiani c'è. pòi un altro vantaggio: il bilinguismo, codificato anche dai trattati internazionali fra i due Paesi. Varcato il confine a Skofije (Albaro Vescovà), Ankaran dà il benvenuto al turista con la sua bella spiaggia sabbiosa. Poco più a Sud, Capodistria si presenta con una fila di palazzoni grigi: ma dietro questa cortina si nasconde la città storica, che conserva suggestive tracce della Repubblica veneziana (Loggia, Palazzo Pretorio, Cattedrale con dipinti del Carpaccio). A Izola (Isola) si può ammirare il rococò di Palazzo Besenghi, mentre Portoroz (Portorose), cori i suoi parchi, induce al riposo (e ogni estate ospita la mostra internazionale di scultura «Mostra viva»), A Pirano, che fu fondata dagli abitanti di Aquileia in fuga (il campanile della parrocchiale è quasi identico a quello di San Marco a Venezia), si possono visitare la chiesa di San Giorgio, a strapiombo sul mare, piazza Tartini (con la statua al celebre musicista) e il museo, con una interessante serie di modellini navali. Oltrepassate le saline di Sicciole, che segnano il confine tra Slovenia e Croazia, ecco la medievale Buje e Grisignana, che d'estate è meta di giovani musicisti. Ritornando verso la costa e attraversando i luoghi cari a Fulvio Tomizza (Materada. Juricani. Petrovija), si giunge a Umago (Umag), con i suoi grandi alberghi e gli efficienti villaggi turistici, numerosi lungo tutto il litorale fino a Rovigno. Dopo Cittanova (Novigrad), si trova Parenzo (Porec). Di origine romana (oltre al ricco Antiquarium lo testimoniano i nomi delle due stra¬ de principali, via Dekumanova e Cardo Maxlmus), la città presenta uno dei monumenti più insigni della Jugoslavia, la Basilica Eufrasiana, con decorazioni a mosaico • Subito dopo Orsera (Vrsar)', uno dei paesi più pittoreschi della costa, il mare fende la terra con un fiordo ricco di boschi. Rovigno (Rovinj), con l'enorme Basilica di Sant'Eufemia a dominare dall'alto, d'estate è animatissima. Si possono fare gite a Pisino (museo nel castello), Dvigrad (Duecastelli), Montona (Motovun). All'estremità della penisola c'è Pola (Pula), dalle ricche vestigia romane (l'arena, che ospita d'estate il Festival del .cinema, l'arco trionfale, il tempio di Augusto, il grande museo archeologico) e cristiane (cappella di Santa Maria, monastero francescano, cattedrale), nonché il castello a pianta stellata. Da Pola si risale verso Nord lungo la statale, lontano dal mare, che si raggiunge di nuovo soltanto a ' Rabac. dopo una breve deviazione da Albona (Labin). Rabac è uno dei luoghi più belli dell'Istria e offre attrezzature turistiche di prim'ordine. Ecco quindi Piomin, dove ha inizio un lungo tratto di costa boscosa ricca di ville e giardini — con piccoli e accoglienti centri come Brestova (traghetti per le isole di Cres e Losinj), Moscenicka Draga, Moscenice, Medveja, Lovran, Ika, Icici — che ricorda la Riviera Ligure prima della speculazione edilizia. Ecco infine Abbazia (Opatija), che si può paragonare alla Rapallo d'antan, con i suoi vecchi fastosi alberghi e le ville sontuose. In luglio e agosto vi si svolge il Festival dell'opera e del balletto, in ottobre quello della canzone; per tutta l'estate il martedì e il venerdì si svolgono spettacoli con canti e danze folcloristiche. Leonardo Osella dersi servire ogni sera «veloutées» alla vaniglia o salsicce in misura superiore al tollerabile. E' il destino che toccherà inevitabilmente a chiunque parta con 1 viaggi organizzati. Per l'indipendente invece (e come s'è detto, l'avventura è possibile) l'Istria è un mondo da. scoprire. Ci sono i vecchi alberghi nei villaggi, come questo Neptun di Parenzo rinnovato e accogliente, con finestre sul porto, a due passi dalla Dekumanska Ullca, la via centrale che conserva la denominazione dall'antico castrimi romano, con 1 suoi negozi, il passeggio serale cadenzato dalla dolce parlata del veneto d'Istria. Si moltiplicano, accanto ai grandi alberghi-caserma 1 complessi, più abitabili, sul modello di Porto Cervo, come a Pirano dove a poche centinaia di metri dal mausoleo piacentinlano dell'hotel Emona, che tenta di ripetere in cemento la verti' ginosa caduta della falesia di tufo sul mare è sorto il Bernardin, villaggio di casette a due piani raccolto attorno al campanile diroccato e coperto di vitalba del preesistente paesino di pescatori. . , I prezzi. La stagione turistica jugoslava è distinta in tre fasce: la bassa stagione, che va praticamente da ottobre a maggio (molti alberghi non chiudono mai, e sono particolarmente affollati a Natale e Capodanno), la media stagione (giugno e settembre) e l'alta: luglio e agosto. Nella bassa stagione 1 servizi vengono offerti a prezzo di costo, o addirittura sottocosto (pur di non licenziare il personale). In questi giorni, è possibile ottenere la pensione completa con una spesa da dieci a ventimila lire il giorno, in alberghi di seconda o prima categoria. Nella stagione piena si va dalle 48 mila lire il giorno nel lusso opulento dell'hotel Kvarner di Abbazia, alle 25 mila lire di un buon albergo di seconda (spesso, la differenza tra seconda e prima è data soltanto dalla dispóni-' bilità del telefono in camera e nell'Isola Rossa di Parenzo si verifica il paradosso che alloggiare nell'elegantissima ex villa di un ammiraglio austriaco,, con mobili d'epoca, stampe e quadri antichi, porticciolo privato, patii deliziosi, costa meno che nella casa madre, 11 solito albergo-caserma, che però ha 11 telefono); Resta, per 11 turista italiano, i! problema dell'impronta tedesca dei ristoranti A salvarlo sono le sempre più fitte trattorie private (gostilne nel tratto sloveno della costa, gostlone in quello croato), dove un menù con specialità locali o, in molti posti, all'italiana, raramente supera 1500 dinari, vale a dire diecimila lire. Un cenno a parte merita la konova (la parola indicava la capanna del pescatore, il ripostiglio per le reti) specializzate in pesce, dove una- buona mangiata di marmore, sogliole e scampi reali ai ferri, preceduta da un'insalata di polpo, un risotto di mare seguita da crespelle al cioccolato e innaffiata da un asciutto e profumato malvasia costerà sugli 800 dinari, circa sedicimila lire. Cosi anche il più esigente del turisti si troverà ben disposto alla scoperta delle bellezze segrete dell'Istria. Che sono molte e talvolta poco note: dal fiordo di teme che offre ostriche, vino bianco a fantastiche storie di pirati uscocchi, all'antica Rovigno inabissata sotto il mare (che è probabilmente solo una leggenda), alla basilica bizantina di Sant'Eufrasio a Parenzo, che con 1 suoi mosaici e gli intarsi di madreperla e alabastro rivaleggia con quella di Ravenna, al suggestivo affresco della «danza macabra» nella chiesa della Madonna alle Lastre di Vermo, ai fantastici paesaggi abissali delle grotte di Postumia, alle rovine degli antichi «castellierl» con il doppio e a volte triplice cerchio concentrico di mura, alle fojbe, orride voragini in cui s'inabissano i fiumi del Carso. LA Jugoslavia ha dichiarato la guerra del turismo. Con la benzina razionata (40 litri il mese a testa), la bilancia dei pagamenti e quella energetica inclinate al rosso, punta tutto sulla sua principale industria di Paese povero di materie prime e ricco di bellezze naturali. «/ pressi degli alberghi—mi ha detto a Rovigno Josip Folo, direttore commerciale dei servizi turistici — sono aumentati, in dinari, del trenta per cento rispetto all'anno scorso. Ma, per gli stranieri, dopo la recente svalutazione del SO per cento, risulteranno in realtà diminuiti del 30 per . cento». Dal primo maggio i turisti fruiscono inoltre di un'altra facilitazione: acquistando non dinari, ma speciali cheques turistici emessi dalla Banca popolare jugoslava potranno, al momento di pagare il conto del servizi alberghieri autogestiti e della benzina (ma non quelli del negozi e delle trattorie private) avere un ulteriore sconto del dieci per cento. Insomma, il paradiso dell'ospitalità a buon mercato, particolarmente invitante per quel turista di molte esigenze non adeguatamente sostenute dalla sua fragile valuta che è l'italiano. Perché anche con le miserellé trecentomila lire a persona che le attuali disposizioni consentono di esportare, sarà possibile offrirsi una vacanza di lusso (o quasi) per una settimana. Ecco, dopo una breve ricognizione in Istria, alcune impressioni e consigli. L'industria alberghiera Jugoslava si è sviluppata in questi anni sulla misura e sul gusto degli ospiti di lingua tedesca, che costituiscono il sessanta per cento dei visitatori: giganteschi impianti, come il Delfin di Parenzo che ha 1600 posti letto, completamente autosufficiente (negozi, piscina, sauna, perfino l'ambulatorio è 11 gabinetto dentistico), ma lontani dal villaggi e completamente isolati, Anche 11 menù riflette quésto gusto, e può capitare di ve¬ Turismo Jugoslavo di Roma (via Vittorio Veneto 10, tel. 461.454/5) e di Milano (via Albriccl 10, tel. 867.607). CUCINA. Tipici dell'Istria sono i «fusi» (pasta fresca affusolata e condita con goulash), ma si trovano solo presso le famiglie. Nel ristoranti, cevapcici (carne macinata ai ferri), raznjici (spiedini), mesano meso (carne mista), srpska salata (insalata serba) e palaclnke (omelettes di marmellata o cioccolata). I contadini vendono sfuso vino bianco (bijelo) e rosso (crno, che vuol dire nero). BENZINA. E' di due tipi: «premium» da 86 ottani e «superiora da 98.1 distributori al grandi incroci stradali stanno aperti 24 ore su 24. Si accettano 1 buoni benzina. PRONTO SOCCORSO STRADALE. Si ottiene chiamando telefonicamente (dalle 8 alle 20) 11 numero 987. NUDISMO. Campi riservati, con ottime attrezzature, a Porec (Solaris, Uìika, Istra), Vrsar (Koversada), Rovinj <Valalta,Monsena),Medulin (Itasela). INFORMAZIONI presso gli Uffici del SENTI LJ SPIELFELD LJUBEJ LOIBLPASS KOREN TARVISIO WURZENPASS GRAD UMAG NOVIGRAD ^MEOULIIM 1 Uà"*' Giorgio Martinat pur sempre il museo della Fondazione Maeght, che attrae a Saint Paul schiere selezionate di turisti. Nel 1964, il celebre gallerista parigino pensò di costruire un museo permanente per ospitare le opere dei suoi pittori e fece erigere uh monumentale edificio divenuto una delle più importanti pinacoteche d'arte contemporanea. Il muro che lo racchiude è ornato da mosaici di Tal Coat, e l'edificio è sormontato da una torre su cui campeggia una scultura di Mirò. All'interno, opere di Chagall, Kandinski, Braque, Mirò, Bonnard, Leger, Matisse. Nel giardino, sculture di Giacometti. Si trascorrono le ore visitando la Fondazione Maeght. Poi per unristoro, anche per gli occhi, c'è la Colombe d'Or, albergo-ristorante con pinacoteca ricca quasi quanto quella Maeght. Troverete, ospiti fissi, forse proprietari, Simone Signoret, non più «Casco d'oro» ed il suo canoro marito Yves Montane!. Francesco Rosso im^»33:^aaa>foo • Macerata • Macomer "• Matelica ^Milano - Modena • Montato di Castro • Mueda Napoli • Nuoro • Palermo • Pescara ■• Pisticci • Roccarasò Roma • Sarzana - Sassari * Savona • Siracusa - S Trieste • Udine • Varallo Torino vi li niii S vi li niii Torino