Il gioco che fa venire la voglia di viaggiare dietro una pallina

Il gioco che fa venire la voglia di viaggiare dietro una pallina Il gioco che fa venire la voglia di viaggiare dietro una pallina mento. La verità è che, al golfista, il golf piace davvero e fin dagli inizi. E si sottomette volentieri alla fatica di penetrarne il segreto. Quanto al costo, vai la pena di pensare che non tutte le automobili costano quanto un'utilitaria, e nemmeno tutte costano come una Rolls Royee. Come si sceglie l'auto adatta ai propri bisogni e alle proprie possibilità, cosi si può scegliere, con lo stesso spirito, il cìrcolo dove andare a giocare. A una mezz'oretta di macchina da Milano e Torino, esiste tutta una scelta di campi. Nelle città dove questa scelta non esiste, l'unico liercorso di golf accessibile offre, in genere, condizioni estremamente favorevoli. I conti vanno fatti seriamente. Un golfista che paghi una quota annuale ipotetica di un milione, anche se nella media se ne resta molto al di sotto, giocando soltanto nei fine-settimana, spende in realtà 10 mila lire per divertirsi una giornata ' intera, fruendo magari di piscina, sauna e •ristorante a prezzo bassissimo. Con l'ora legale, la frequenza può arrivare alle 150 giornate. E qui il milione si sbriciola. Come si vede, il golf non è poi cosi caro... L'impegno dell'attrezzatura può essere altrettanto contenuto e senza danno: esiste lutto un mercato di bastoni di seconda mano, ottimi specialmente per i principianti. Affidandosi al consiglio del maestro, si può già comprar bene con qualche centinaio di migliaia di lire. Il campo di gioco, comunque, è composto di diciotto piste e tutte di lunghezza variabile dai novanta ai 500 metri. Il totale (la camminata) supera sempre i 9 chi-, lomelri. Nella media, un golfista da weekend, ' ogni anno va a piedi da Torino a Brindisi. E l'anno dopo, naturalmente, torna indietro. John Massai, «Il giudice golfi Ora. esistono •buchecorte, per cui è possibile arrivare nelle vicinanze della buca con un solo colpo; altre «buche- più lunghe ixxssono richiedere due o più colpi lunghi, prima di arrivare in prossimità della buca, cioè sul •green», un praticello dall'erba rasata e ricco di pendenze traditrici: è qui dove — con colpi calibratissimi — bisogna riuscire a infilare la palla nella sta» (antiquariato Arìcs, Piano) buca vera e propria. Idealmente, un percorso intero di 18 buche, può ri-' chiedere un numerò di colpi intórno a 70. Partendo daquesto numero fisso e detcrminato per ogni campo dalla Federazione del Golf, e facile attribuire ad ogni giocatore un vantaggio di colpi in rapporto. alla sua abilità, che cosi riceve una sanzione e un valore valido in tutto il mondo. Questo è il grande segreto e il motivo di maggior interesse del golf: perché consente confronti diretti fra giocatori di diversa abilità. Alla fine di ogni giro, sottratti i colpi di abbuono, si avrà il risultato che indicherà il vincitore netto. Detto in termini un po' grossolani, ma il principio è questo. Confronti di questo tipo non sono assolutamente possibili, per dire, né a tennis né agli altri sport che fanno partire lutti alla pari. Un principiante, in termini di possibilità, può misurarsi col campione del mondo e batterlo. Questo è il golf. Chiaramente, ci sono sfumature, nella pratica, clic qui non è il caso nemmeno di citare; ma esse prevedono, con regole estremamente precise, tutte le possibili evenienze, anche le più rare (una palla si ferma su un albero, per dire, o viene portata via da un corvo...). In caso di dubbio, funziona un vero tribunale internazionale, al Royal and Ancicnl Golf Club di Santi Andrews, in Scozia, che — pre¬

Persone citate: Andrews, John Massai, Rolls

Luoghi citati: Brindisi, Milano, Scozia, Torino