Le leggi della lava

Le leggi della lava Le leggi della lava LE ricerche eseguite negli ultimi tre anni in Costa Rica, precisa- mente sul vulcano Arenai (che è in effusione continua dal 1968), hanno permesso di determinare che lo spessore delle correnti di lava di questo vulcano varia dai 7,5 metri per una pendenza di 15 gradi, ai 26 metri per una di 4 gradi per arrivare ai 107 metri per una pendenza di un grado soltanto. Inoltre si sono potuti prevedere il percorso e la velocita di ogni corrente, con 1 tempi di arrivo in ogni punto del percorso, compreso quello dell'arresto definitivo. Questi dati si trovano in due note scientifiche in corso di pubblicazione sulla più autorevole rivista internazionale della materia. Poiché i danni prodotti, dalla lava risultano, a parità delle altre condizioni, proporzionali alla superficie totale occupata, se proprio si voleva intervenire sull'Etna, la migliore soluzione per limitare i danni non era certamente quella di deviare 11 corso della lava com'è stato fatto (favorendone lo scorrimento che porta all'aumento della superficie e quindi dei danni), bensì quella di cercare di fare accumulare la lava sulla minore superficie possibile. Come, si sa. l'acqua appartiene al fluidi cosiddetti «newtoniani», che si defor- 11 di questo comportamento sono le seguenti: la lava costruisce da sé 1 propri argini laterali, può, occasionalmente, scorrere anche sugli alti topografici, aumenta di altezza e larghezza al diminuire della pendenza del terreno e viceversa. La sua velocita di scorrimento, a parità di caratteristiche geologiche, non dipende dalla pendenza, bensì dalla gali, e su essa far fermare la lava. A tale scopo non è necessario costruire una diga, è sufficiente realizzare un'opportuna variazione di pendenza del terreno. Per l'Etna, riuscendo a portare lo spessore della corrente sui 75 metri, è possibile fare accumulare su una superficie di un chilometro quadrato un volume di 75 milioni di metri cubi. può aggregare alla lava in scorrimento una determinata e opportuna frazione 'di materiale elastico (materiale sciolto). In tal modo si farà aumentare sia la viscosità, a causa della diminuzione della temperatura per l'aggiunta di materiale freddo, sia la soglia di snervamento, per l'aumento delle sospensioni solide della massa fluida. Con l'aumento del primo parametro si ottiene la riduzione della velocità di scorrimento. Con l'aumento della soglia di snervamento aumentano anche la larghezza e lo spessore della corrente e indirettamente diminuisce ancora la velocità. Con spesa ben inferiore al miliardi di lire non sarebbe difficile mettere in pratica le due soluzioni contemporaneamente, soluzioni basate sulle conoscenze del comportamento fluidodinamico delle correnti di lava e non su semplici intuizioni. Lorenzo Casertano niche di perforazione diventano notevolissime. Non c'è dunque modo di vedere direttamente come è fatto l'interno del nostro pianeta. Fin dal secolo scorso, però, esistevano dati che consentivano di trarre qualche conclusione. Innanzi tutto si conoscevano con precisione- il volume e la massa della Terra. Da questi na¬ sceva un primo dato sorprendente: la densità me-' dia della Terra è 5.5 volte quella dell'acqua, mentre quella delle rocce superficiali non supera il valore di 2,7. Ciò significa necessariamente che l'interno deve essere molto più denso e pesante della superficie. Quali materiali potevano essere, chiamati in causa? I meteo-. Settimanale di scienza e tecnologia

Persone citate: Lorenzo Casertano

Luoghi citati: Costa Rica