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Ecco Ecco i retroscena della Rai un romanzo giallorosa 'esperienze trascendentali-. «A un certo momento comparve una luce bianca, non accecante. Era la più limpida che avessi mai visto Oppure la sensazione di attraversare strani paesaggi f.Un parco di rara bellezza», «Un lungo corridoio che divenne tutto luminoso», «Nuvole, ora chiare, ora scure»; e di incontrarsi con vaghe entità, E poi il tentativo vano di comunicare con le persone presenti in sala di rianimazione. «Potevo vedere distintamente il mio volto corporeo che stava sotto di me, a poco più di un metro. Attorno, medici e infermiere lavoravano in modo frenetico. Ad un tratto mi ritrovai a pochi centimetri dal viso di un'infermiera alla quale cercai di parlare. Sembrava che guardasse nel vuoto, in uno schermo, senza distinguere e avvertire nulla». Michael Sabom registra le dichiarazioni, le scandaglia, ne valuta II significato anche al dt là delle risposte scientifiche tradizionali. Sostiene che tutto ciò non si può spiegare come semplice elaborazione mentale: sogni, allucinazioni, fantasie. SI domanda: e se queste esperienze di pre-morte nascessero dalla dissociazione di qualche elemento dell'organismo umano (la mente) dalle componenti fisiche della coscienza (il cervello)? Lui però non si sente di affermare che si tratti dt uno sguardo su una vita oltre la vita. I dubbi e gli interrogativi restano. Ma queste escursioni «ai confini della vita, sembrano aver attenuato, in chi le ha compiute, la paura di morire. «Sono convinto — dice un malato — che chiunque penetri nel gran segreto, come è accaduto a me, non possa poi avere più paura». Risposte convincenti non ci saranno mal. Colpisce tuttavia in una società abituata a cancellare la morte, come una perdita di significato, il tentativo di riscoprirla, anche nella fredda macchina ospedaliera, e di spingersi nell'Ignoto, con statistiche e tabelle, quasi a voler strappare un'ancestrale angoscia. Ernesto Gagliano Michael B. Sabom: «Dai) confini della vita», Longanesi, 264 pagine, 15.000 lire.