Tutti i popoli nascono con eguali bisogni ma la storia li fa diversi di Sandro Casazza

I rapporti fra biologia e cultura visti da Acquaviva I rapporti fra biologia e cultura visti da Acquaviva Tutti i popoli nascono con eguali bisogni ma la storia li fa diversi più che di nomi. In un libro che tratta dei rapporti tra biologia e cultura, scritto da un sociologo che vede con preoccupazione il possibile distacco della sua disciplina dal fronte avanzato delle scienze moderne, è proprio l'orizzonte evoluzionistico che pare meno felicemente delineato. La teorìa dell'evoluzione è stato ti potente strumento che ha unificato le scienze biologiche, e per certi versi sta operando nella stessa direzione riguardo alle scienze fisiche. Essa rappresenta quindi il maggior riferimento di cui oggi si disponga per avviare un'operazione di fondamentale ripensamento e riordino dell'intero campo delle scienze dell'uomo, poiché non si vede — giusta la preoccupazione di Acquaviva — come esse potranno sopravvivere senza darsi un paradigma unificante altrettanto possente (che non significa Identico). Ma piuttosto che esplorare la possibilità che la teoria dell'evoluzione si possa estendere per comprendere il comportamento di qualsiasi entità —dunque anche sociale e culturale, non solo organica — Acquaviva preferisce rispettare l confini tra le discipline, assumendo che la teoria dell'evoluzione spieghi per intero il biogramma umano, l'origine dei bisogni primari, ma non abbia molto da dire per spiegare il comportamento. Cosi il sociologo prende in consegna dal biologo o dall'etologo i bisogni che questt hanno Individuato, e procede poi per la sua strada. Strategia di sicuro efficace nella vita accademica, ma forse non altrettanto per contribuire realmente a ricostruire un minimo di unità del sapere nel campo delle scienze dell'uomo. Luciano Gallino Sabino Acquaviva: «La strategia del gene. Bisogni e sistema sociale». Laterza, XI - 288 pagine, 12.000 lire. GIALLO o feuilleton? I due generi offrono a Italo Moscati una chiave e una struttura analltico-narrattva per penetrare e visitare la mobile. Indefinibile galassia Rai-Tv. SI chiede Moscati: «Se questi scritti fossero tanti capitoli di un romanzetto giallo (là crisi della Rai e, più ancora, della comunicazione In Italia) di cui non è stato deciso 11 finale?». Si risponde, più avanti: «La formula ■ del feuilleton, con 1 suol giochi paradossali d'invenzio¬ ne, mi pare più adatta per parlare esplicitamente di una azienda (la Rai-Tv) che con 11 passare del tempo va crescendo anziché diminuire le caratteristiche di misterioso Castello o Palazzo kafkiano, benché io come altri non abbiamo perduto la speranza che la riforma possa primao poi funzionare». Dedicato al grande Htteheock, diviso In tre -ere(Passato, Presente, Futuro), Il libro raccoglie da quotidiani e riviste urie serie di' articoli che tracciano la bre¬ ve storia dell'emittenza dt Stato dalla 'fine dell'Impero» alte grandi Invasioni barbariche del network privati. Informazione, cultura e censura, spettacolo e strutture aziendali, rapporti con ti mondo politico, nomi e cognomi, il 'dopo Berna bei» e le attese riformistiche: Italo Moscati viaggia da ben Informato (collabora da tempo con la Rat) tra Incertezze, errori, contraddizioni e nevrosi causate dalla caduta del monopolio, 'danti''scliiéófreriia della libera concorrenza. Ap¬ punta sulla lavagna delle memorie temi e personaggi emblematici di questo periodo di transizione (tuttora in corso) con la partecipazione del cronista civilmente e culturalmente impegnato che per anni ha lavorato da scrupoloso annalista, registrando fasti e nefasti del più. terrificante 'media' della nostra epoca. Sandro Casazza Italo Moscati, «L'occhio 'androgino», Bulzoni, 282 pagine, 14 mila lire. a o o i è a n e e n i i) . —I

Persone citate: Acquaviva, Bulzoni, Italo Moscati, Luciano Gallino, Sabino Acquaviva

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