Per Gianna Manzini è la donna che reinventa il mondo

A Firenze un convegno sulla scrittrice A Firenze un convegno sulla scrittrice Per Gianna Manzini è la donna che reinventa il mondo Si è aperto Ieri a Pistoia,. nel palazzo comunale, un convegno dedicato alla scrittrice Gianna Manzini. Organizzato dalla Fondazione Mondadori e dal Gabinetto Vlesseux l'omaggio all'autrice di. «Ritratto in piedi» continuerà oggi e domani a Firenze, a Palazzo Strozzi. Insieme a Mario Luzl, Carlo Bo, Domenico De Robertls, Ferruccio Ulivi, Leone Piccioni, Giacinto Spagnoletti interverrà anche Francesca Sanvltale che, per •Tuttollbii>, ricorda la figura e l'opera della scrittrice, scomparsa nel 1974. GIANNA Manzini è stata presente nella nostra narrativa dal lontano 1928, anno In cut pubblicò il primo fortunato romanzo «Tempo innamorato», al 1974, data della sua morte. Ancora dieci anni fa (ebbe ti Campiello nel 1971 per «Ritratto in piedi»; la sua Immagine era coerente a quella di una parte della nostra cultura formata tra le due guerre. Oggi possiamo dire, sema timore di sbagliare, che t valori e disvalori a cut ti romanzo e in genere la narrativa guardano sono altri, e si sono modificati con grande rapidità. Il mondo stesso della cultura è profondamente mutato. E farebbe meravt- glia ai più giovani constatare che critici avvertiti, da De Robertls a Ferrata, da Cecchl a Montale, parlarono per «Tempo innamorato» di romanzo d'avanguardia, struttura aperta, ribaltamento del tempo oggettivo e cosi via. Eravamo nel 1928. Una ragione di più per riportare Gianna Manzini nell'ambito di una storia della cultura nella quale la sua narrativa rappresentò senz'altro la parte di protagonista. L'esordio, nel quale è contenuta la sua cifra, dimostra che la prosa d'arte cercava uno sbocco nella narrazione. Nel romanzo «Tempo Innamorato» e subito dopo anche nel racconti, ti rapporto tra t personaggi, l'io narrante e il tempo, fece pensare a un legame con il romanzo europeo contro il provincialismo Italiano che diventava Venezia Giambattista Piazzetta. Per il terzo centenario della nascita, una grande mostra che, oltre ad una trentina di suol dipinti, comprende opere dei suoi maestri, dei pittori affini e del seguaci, nonché dei suoi contemporanei come Sebastiano Ricci e il Tiepolo. Organizzata dal Comune, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici, a Palazzo Vendramin-Calergi, fino al 25settembre. Piacenza Bruno Casslnari. Vasta antologica che la città ha dedicato al suo artista contemporaneo più famoso, nel quadro dellecelebrazioni per i 2200 anni dalla fondazione. Sono circa 250, tra olii, sculture, acquarelli e grafiche che ne coprono Unterò iter, dall'esordio nel primi Anni 30 fino alle opere più recenti. Dal 21 maggio a Palazzo Farnese. Torino Asger Jorn. A 10 anni dalla morte, una mostra che vuol ricordare la ricca e complessa personalità di questo poeta, pittore, scultore e ceramista danese che fu uno dei protagonisti del gruppo Cobra e svolse un'intensa attività coi «situazionistU e, nel '55, fondò ad Alba, insieme ad altri, la Bauhaus Immaginata. A Ila Galleria Narciso, dal 14 maggio. Roma Achille Perini. Alla Galleria Editalia, dipinti recenti di un artista che, come sottolinea Filiberto Menna nella presentazione, ha costantemente accompagnato la ricerca pittoricacon la riflessione teorica. Entrambe basate su un'esigenza costruttiva e, al tempo stesso, sulla Immaginazione, per aprire varchi nell'inconscio. Fino al 30 giugno. chiave di volta di una pseudo-cultura di stampo fascista. Si coltivava l'illusione, attraverso omaggi allo stile, di conservare un Impegno e ti primato dello spirito. Gravi rimozioni conducevano per forza a una letteratura del sentimenti sublimati, a compensazioni rarefatte. Volutamente arte e vita si confondevano nel senso che la vita, estranea alla sfera sociale, si giustificava con l'arte. In questo clima Gianna Manzini aspira a qualche cosa di più, mira a un femmineo patto faustiano: la dimostrazione dell'anima attraverso l'invenzione ai una realtà tutta psicologizzata, tutta antropomorfizzata, tutta intrisa dall'estatico, prensile intuito dell'artista, dilatata nella pupilla del poeta. «Proclamavo nell'artista l'Inesauribile obbligo di ricreare l'aspetto del mondo attraverso scoperte di rapporti nuovi», scrive In «Forte come un leone»; e nel racconto «Specchiata In un sogno» dichiaro: «Proprio l'Ineffabile, bisogna seri-, vere». St può, nella narrativa e nel romanzo, porsi in gara con la categoria del subli.me? Mirare a reinventare l'anima, a descrivere la presa del proprio spirito sull'inerte materia, sull'enigma degli altri? Infatti, la scrittrice rischia eccessi di estetismo; oscilla verso un misticismo di tipo orientale; tocca risultati surreali nella dilatazione animista degli animali e delle piante. Lo stile si avvale di una tradizione letteraria che comprende tanto il D'Annunzio di «Poema paradisiaco» e del «Notturno» quanto gli antidannunziani, frammentlstt e rondistt.

Luoghi citati: Alba, Firenze, Piacenza, Roma, Torino, Venezia