Il fotoromanzo italiano sfida Dallas con testi d'autore di Lidia Ravera

Impegnati anche Frutterò e Lucentini e Lidia Ravera. Una serie televisiva con la regia di Montaldo Impegnati anche Frutterò e Lucentini e Lidia Ravera. Una serie televisiva con la regia di Montaldo Il fotoromanzo italiano sfida Dallas con testi d'autore suo padre. Sarà proprio Fulvio a cercare di contrastare il potere di Curzio Montag. E ciò grazie all'aiuto di Dorian che, dopo averlo salvato da una drammatica situazione, gli offre i mezzi necessari per raggiungere quello scopo. Con abilita, Fulvio riesce a introdurre un suo uomo all'interno della famiglia Montag. E' Aurelio Finkel, un vecchio amico di cui Curzio pare fidarsi. Invece, Curzio non si fida e da Arras fa spiare Aurelio, e Ar¬ Una scena dal fotoromanzo «Gli innamorati sono sempre in paradiso»; (da «Lucky», ed. Lancio) ras scopre che costui è un impostore. Intanto, Edo ha rivisto Clio e hanno scoperto di amarsi ancora. Anche Fulvio ha rivisto Viola e... La Lancio (la casa editrice di Kolossal e di altri periodici contenenti fotoromanzi completi come Kiss, Lucky, Charme, Marina, Noi due, Idillio, Mina, Darling, Letizia, Sogno, Sabrina) non ha subito contraccolpi in edicola, dato che offre storie Interpretate da giovanissimi e destinate a UNA forza ms TERÌOSÀ', MAHIFt statasi AIX'IMPKOVWSO, ti T/J> ne stketti lvho all'altra. rfc"K un isfiurt lunghissimo t=. un pubblico di giovanissimi, ovvero di quelli che non stanno troppo in casa attaccati alla tv. Però, la Lancio ha pensato di sfruttare anche 11 più potente dei media per incrementare la diffusione della sua narrativa sentimentale e ha pensato di allearsi con la televisione di Stato. Dallas e gli altri serials televisivi, Marina e le altre telenovelas imperversano sulle private? Ebbene la Rete 2 risponderà a tono con telestorie ricavate da periodici Lancio e realizzate con la collaborazione della svizzera Pollvldeo. Trattasi di fotoromanzo più che altro di produttore. La Lancio fornisce, oltre alle trame, star freschissime, di giornata come sua specialità, le bellissime e i bellissimi dalla faccia tenera e pulita Marina Coffa, Franco Dani, Marina Santi, Claudio Alliotti, Antonella, Danilo Verde, Simona Pelei, Ornella Pacelli, Susie Sudlov, Robert Gllgorov eccetera. P. Panza sarà 11 regista sotto l'egida dei programmisti L. TIssi e F. Tarquini. Tra gli sceneggiatori, anche Lidia Ravera, non dimenticata coautrice con Marco Lombardo Radice di Porci con le ali. Una storia? Ecco quella di Ero un brutto anatroccolo. Due sorelle: una è bella e fortunata, l'altra scialba e timida. Quella scialba decide di tentare la sorte nella gran- - de citta, il miraggio e la minaccia, quasi la sicurezza, la condanna al fallimento. - Lascia la bella a godersi facili, addirittura Inevitabili trionfi In provincia. E, invece, dalla sua grande prò-: va la scialba torna non più scialba. Ha osato, ha vinto sconvoi 'JLNTF... la sua iniziazione, al rientro alla base rifulge di un'inaspettata ma convinta bellezza, una bellezza che subissa quella della reginetta provinciale che, senza rischiare, ha smarrito molto smalto... Insomma, è tutto un gran fermento fotoromanzesco. Dopo il fotoromanzo d'attore e 11 fotoromanzo di produttore, va registrato il fotoromanzo d'autore. Certo, l'inclusione tra gli sceneggiatori della serie Lancio, Rete 2, Pollvldeo di Ravera costituiva già un accenno sostanzioso alla possibilità. Ma qui, sono di prammatica squilli di trombe e rullo di tamburi. Quest'estate apparirà su Amica (periodico del gruppo Rlzzoli-Corsera, spregiudicato, trasformista, addirittura elegantemente avventurista grazie all'inquieto talento del suo direttore pronto a cavalcare il femminismo come il riflusso, l'escapismo come l'impegno) un fotoromanzo indubbiamente d'autore, anzi di autori. Lo firma una ditta illustre, Frutterò & Lucentini, ma, si, gli autori di La donna della domenica e ài A che punto è la notte, gli ironici ed eleganti elzeviristi de La Stampa. Carlo Frutterò racconta c\ie gli è capitato per caso. Amica ha fatto loro un'intervista. Cosi hanno conosciuto il direttore Paolo Pietroni, e Pietroni gli ha chiesto un fotoromanzo. Tentazione irresistibile. Frutterò & Lucentini non. hanno la gretta mentalità degli abatini della letteratura delle nostre parti, amano l'artigianato narrativo In ogni accezione è" senso, non potevano non Gianna Manzini Ha una ricerca musicale della frase estenuata ma mal distratta. Qui parla di Virginia Woolfma è chiaro che pensa a se stessa: «L'esperienza del frammento, in cui ogni punto dev'essere portato ad una finezza adamantina, a lei giova per questo senso di superiore geometria e architettura». Insomma, ti mondo di Gianna Manzini si libra sopra quello reale come l'ombra che si allarga ma resta parallelo, non coincide. Ama osservare gli animali e lavorare a bultno In Incisioni parlanti (due libri, in ■ specie: «Boscovivo» e «Animali sacri e profani»/ Rivisito alberi e fiori, presta lo¬ Pistoia Enrico Castellani. Opere di quest'anno di un artista che, dopo aver fondato, nel '59, con Piero Manzoni, la rivista d'avanguardia Azimuth, ha sviluppato, con rigore, un lavoro con superfid a rilievo, monocrome, dove la precisione della struttura viene equilibrata dalla sensibilità dell'Incidenza ^luminosa. Allo Studio La Torre, dal 13 maggio. ; Vicenza Victor Pasmore. Allo Studio Ariete, acquetarti e acquatinte su rame di un anziano artista inglese che viene considerato uno del più importanti astrattisti Diventi. La sua ricerca si basa sui rapporti di forme semplificate che, misteriosamente,' Iadesso più che mai, hanno di mira soltanto la bellezza. Fino a giugno. Pordenone | Fotografi» europea. Al Centro Iniziative Culturali, circa •200 pezzi di una cinquantina di fotografi contemporanei ita-', liant, austriaci, francesi, tedeschi, spagnoli e inglesi, per documentare la cosiddetta «fotografia creativa». Tra gli Italia-' ni: Barbieri, Ventura, Ghirri, Cresci, Chiaramonte, Guidi, Rozzo, Leone, Castella, Basilico e Jodice. Dal 14 maggio. ip jrenze Porcellane dell'eoo. A Palazzo Pitti, una esposizione di 'porcellane provenienti dalle collezioni granducali e reali,' •quasi tutte inedite e in gran parte riscoperte recentemente ■nelle ville medicee e nei depositi. Rappresentano la produzione delle maggiori manifatture del tempo, quali Sèvres, Limo-' ges, Napoli, Doccia, Meissen, Vienna e Berlino. Dal 14 maggio. TI sitìl a!levando una serpe In seno, Montàp. Ma adesso ohe lo'sai, non potrà; più nuocerti. Due scene dal fotoromanzoaccettare la sfida. «E' un vero fotoromanzo», garantisce Frutterò, che è quello della coppia che tiene maggiormente le relazioni pubbliche, ovvero quello che ogni tanto si fa vedere, e scambia qualche parola. «Duecento e più, immagini. Esce in luglio e occuperà sei puntate o un intero numero di Amica...». Offrirà le peripezie di due ragazze a Milano. Fanno tutti i mestieri, passano da un colpo di scena all'altro, tra tumulti, misteri, delitti, insomma tra le maglie della vita di una grande città. Il titolo sarà Baruffa. Proprio Baruffa perché è il nome di un profumo lanciato dallo spon' sòr del fotoromanzo, la Atklnson. La regia poteva ro la sua e la nostra vita, la nostra psicologia, di crea-' , ture umane. Un delirio manierìstico, 'un sogno di potere: inventare a immagine e somiglianza di donna tutto il creato e trasferirsi in esso annullandosi. C'è poi in Gianna Manzini, nata a Pistoia, la toscanità. Che coincide con la' sua cultura e la sua idea dell'arte ma è anche la matrice di un «recondito linguaggio», esalta in lei la componente contemplativa: vi costrìngono la luce,prima di tutto, questo eie-, lo, le colline precise e i cipressi stagliali in gruppi o solitari vicino alle chiese. E' un altro motivo che corre sotterraneo nei suoi libri e a volte provoca pagine, belle e commosse. Un attacco, a proposito del «Cielo di Pistoia», ci ricorda il classico Cardarelli e la sua ineguagliabile carica evocativa: «Dalla stazione, strade si staccano incontro all'Appennino, cosi slanciate verso quei monti e con tanta animazione percorse dal respiro attirante di quel verde, che in nessun altro paese il filo del palloncino colorato sfugge cosi facilmente di mano al ragazzi. LI le brenne aspettano e aspettano l'arrivo del treni Francesca Sanvitale prodotto puramente italiano che ha conquistato le lontane Americhe e dalle lontane Americhe ci è rimbalzato nei piccoli schermi in serials televisivi e telenovelas. Ora qui da noi s'ingegnano a rinviarlo oltreoceano potenziato a mezzo tv. Già le televisioni e gli editori brasiliani chicdono i serials della Lancio. La lacrima, la passione d'amore e anche d'interesse, il cuore e la sopravvivenza sono roba nostra. E dire che, quando Federico Felllni girò il primo film tutto suo appunto dedicato al fotoromanzo, Lo sceicco bianco, il fenomeno, nonostante Io straordinario successo, pareva ancora precario, una moda popolare per cui si esitava a fissare una durata. Era il 1952. L'idea del film non era di Fellini. Era dattiloscritta in tre o quattro pagine di un soggetto di Michelangelo Antonioni, che, del resto sul mondo delle illusioni statiche aveva già girato tra il 1947, dunque subito dopo l'avvento del fotoromanzo, e il 1949 il documentario L'amorosa menzogna. Quelle tre o quattro pagine erano state acquistate dal produttore Ponti che aveva .chiamato Tullio Pinelli e Fellini per scrivere la sceneggiatura. Poi si era aggiunto Ennio Flaiano. Un giorno Pinelli ebbe la pensata di mettere nel film una sposina che scappava di casa per conoscere il fotodivo preferito. E Fellini decise che, allora, conveniva farla scappare durante il viaggio di nozze. Ad Antonionl non piaceva il lavoro dei tre, prendeva le distanze. Prima o poi tagliò la corda. Si succedevano i produttori. Com'era difficile partorire quel film, qualsiasi film, del resto. Alla fine, il produttore Rovere affidò la regia a Fellini. Gli inizi furono disastrosi. E poi il film, chissà come concluso, non andò per nulla. Cos'è cambiato da allora, Federico? «Fare un film è più che mai un'avventura. Il fotoromanzo è ^diventato un industria . zo «I potenti» (da Grand Hotel) essere di Felllni che l'anno scorso aveva entusiasticamente accettato la proposta di Pietroni, ma poi si è Imbarcato su «E la nave va». Probabilmente la regia sarà di Montaldo. Da Marco Polo a «Baruffa». -E' mia deliMa», dice Frutterò. «C'è la committenza, siamo gli esecutori e la committenza ha particolari esigenze: è come se fossimo Pinturicchio e Mantegna esplicitamente incaricati di collocare in un angolo di un quadro storico commissionatoci la duchessa di Gonzaga. In compenso, anzi in aggiunta possiamo fare Impunemente dire a una nostra eroina frasi come: "MI sono data a lui..."». Quanta strada ha compiuto il fotoromanzo. Oreste del Buono

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