Lillian Hellman e la vera «Julia»
Lillian Hellman e la vera «Julia» Lillian Hellman e la vera «Julia» NEW YORK — Chi era la vera •Julia*, figura della Resistenza antinazista a Vienna, personaggio delle memorie di Lillian Hellman e protagonista di un famoso film con Vanessa Redgrave e Jane Fonda? Linterrogativo viene ora riproposto doH'«Herald Tri-* bune» in occasione di un libro di memorie pubblicato dalla Yale University Press. S'intitola •Nome in codice "Mary"». Lo ha scritto Muriel Cardiner, psicoanalista, 81 anni, che lux partecipato alla Resistenza antinazista quand'era studentessa a Vienna. Nella pubblicità editoriale e nel risvolto di copertina si legge che molti ri- tengono sia stata la vita della Gardiner il modello della storia raccontata dalla Hellman. E tra questi c'è Joseph P. Lash, biografo di Eleonora Roosevelt, il quale scrive: «Nessun thriller può essere paragonato a questo libro di storia. Qui non ci sono fantasie. I nomi sono veri. Ci sono veri socialisti e comunisti, cosi come nazisti e fascisti». E allora? Interpellata, la Hellman ha detto: «Non ho mai sentito parlare della Gardiner fino a un mese fa. Può essere stata benissimo il modello per qualche Julia, ma non per la mia». E la Gardiner ha replicato: «Non avanzo pretese di essere "Julia" perché non posso dimostrarlo». Ma aggiunge che le 'Somiglianze» sono notevoli. Vediamole. Lillian Hellman nel suo libro dal titolo «Pentimento»* stampato nel 1973 (in Italia lo ha pubblicato Adelphi) ritrae Julia come una ricca americana che studia all'Università di Oxford, quindt si trasferisce a Vienna a seguire corsi di medicina. Diventa allieva di Freud e socialista, ha una bambina e muore nel maggio del 1938, dopo essere stata torturata dai nazisti. Nelle sue memorie la Gardiner dice di essere andata a Vienna dopo avere studiato <} a Oxford. Sperava di essere •analizzata» da Freud. Si è laureata in medicina e ha sposato Joseph Buttinger, leader del socialisti rivoluzionari austriaci. Nel 1934 ha partecipato ad attività antinaziste e nella Resistenza usava il nome di codice •Mary»: forniva passaporti, denaro e rifugio al dissidenti. Nell'autunno del '39, allo scoppio della seconda guerra mondiale, è partita per gli Stati Uniti con il marito e la figlia. Le analogie ci sono, ma il mistero resta. «Niente di strano — ha commentato Lillian Hellman —: chi tiene gli archivi di un movimento clandestino?». Guido Davico Bonino Ennio Fiatano, «Lo spettatore addormentato». Rizzoli, 391 pagine, 16.000 lire. Rita Cirio, «Serata d'onore. Diletto e castigo a teatro». Bompiani, 317 pagine, 22.000 lire.
Luoghi citati: Italia, New York, Oxford, Stati Uniti, Vienna
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