Dai maestri in ombra nasce la nuova poesia italiana

lutto libri lutto libri Agli inizi del «Novecento»: Rebora, Rocca tagliata, Onofri Dai maestri in nasce la nuova poesia i i Eppure, di questo poeta formidabile, la cui immaginazione linguistica scardinante e potentemente «inattuale» è sottesa c moltiplicata da una non meno violenta tensione -morale, era impossibile, sino ad oggi, trovare ih libreria le opere. E anche per questo, forse, persino la maggior parte dei suol estimatori è tuttora portata, magari inconsciamente, a limitare l'importanza della sua figura al solo periodo espressionista e vociano — rintracciabile, se non altro, in antologie e manuali —, e a giudicare la sua produzione successiva (quella che segue, dopo un lungo silenzio, la conversione religiosa e la vocazione sacerdotale del poeta) come il toccante documento di una parabola spirituale piuttosto che come una diversa incarnazione — il limpidi t a, semplificata, ma non certo soppressa dall'umiltà—della medesi- • ma parola vibrante dal centro dell'essere e quasi insopportabilmente forte e viva. Ora, a me pare che, riconosciuta finalmente la grandezza di Rebora, resti appunto da rendere giustizia — e, prima ancora, la necessaria, non prevenuta attenzione — ai versi religiosi di Don Clemente; e mi place sperare che l'occasione di questa ristampa (arricchita di una nota di Gianni Mussini e di alcuni : piccoli, commoventi inediti) susciti una. nuova leva di lettori e studiosi capaci anche di questa ulteriore acquisizione. ' Giovanni Raboni Clemente Rebora «Le. poesie 1913-1957» a cura di' ! Vanni Scheiwiller. AH'in: segna del pesce d'oro, 427 pagine, 20.000 lire. Ceccardo Roccatagliata Ceccardi «Tutte le poesie» a cura di Bruno Cicchetti ed Elisio Imarisio. Sagep, 597 pagine, s.i.p. Arturo Onofri «Poesie edite e inedite 1900-1911» a cura di Anna Dolfi. Longo, 613 pagine, 30.000 lire. GRAN bel teina letterario il sanfedismo, 6 vandea che dir si voglia, insomma la controrivoluzione contadina a dominante cattolica e feudale, il santo brigantaggio proteso alla restaurazione dello sconvolto ordine antico, alla cancellazione delle «infernali libertà-. Vn tema che, nella sua variante francese e piti propriamente vandeana, ha stimolato con successo gente come //onore de Balzac (Les Chouans, 1829), Victor Hugo ' (Quatrevlngt-trelze, ÌS74), ■Anatole France (Les Dieux oht soif, 1912). ■ Nella sua variante italiana, e tipicamente sanfedistica, il tema della jacquerie controrivoluzionaria ha stimolato l'interesse di Peter Nichols,autore di un avvincente Ruffo in Calabria, 1977, ora tradotto in italiano. Da parecchi anni a Roma corrispondente di The Times, Nichols è professionalmente avvezzo a raccontare le cose d'Italia al pubblico britannico. A questa incursione romanzesca in un passato cosi remoto deve averlo indotto, piti ancora del fascino sinistro di quel sanguinoso 1799, il fatto che negli avvenimenti di allora ebbe ruolo cruciale un uomo fra i più cari alle Istorie britanniche: Horatio Nelson, ammiraglio di sua maestà e duca di Bronte. Ma il personaggio centrale del romanzo,di Nichols non è il futuro eroe di Trafalgar. E'Fabrizio Ruffo, cardinale e patrizio calabrese. L'uomo che ha deciso di restituire il trono a Ferdinando, di schiacciare il demone rivoluzionarlo importato dalla Francia, e perdo ce la farà, senza badare UN giovane, agiato e un po' svagato torinese, scrittore ancora -mancato-, si installa con moglie e figli in un paesino dell'Alta Savoia. Qui ha appena il tempo di farsi coinvolgere nelle trame degli ■ abitanti, trascorrendo così dallo stupore meravigliato per un paesaggio (e,Jorse, per un "innocenza quasi astorica) alla conoscenza di esso e ait'oir- ' ' via, implicita conclusione che non vi è rifugio fuori dal mondo, e senza averne avuto altro che qualche oscura premonizione si ritrova abbandonato dalla moglie. E' costretto a ripartire per Torino, ma si tratta d'un ritorno che ha quasi il sapore d'una vittoria. Non è del resto un ritorno fattuale, non fa parte della trama. E' tutto

Luoghi citati: Calabria, Francia, Italia, Roma, Torino