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La singolare fortuna di un fumetto belga La singolare fortuna di un fumetto belga I Puffi «puffeggiano» e invadono il nostro linguaggio però agli inizi partecipava attivamente anche alla parte scritta. Curiosamente, i Puffi, più di altri personaggi, hanno un successo che procede, come dire?, a ondate: creati sul morire degli Anni Cinquanta all'interno di una serie intitolata «Johan et Pirlouit», poco dopo diventarono autonomi ed eponimi. Si affermarono quasi subito nei Paesi francofoni e di lì a qualche anno sbarcarono in Italia sulle pagine del 'Corriere dei Piccoli». Sempre da noi, alcune loro storie furono raccolte in album. Questa popolazione di nonetti, poetica e sostanzialmente pacifica, abitante in casette a forma difungo, governata dal Grande Puffo, fu ben presto travasata in cartoni animati' prodotti da Eddy Rissack e Maurice Rosy apparsi negli Anni Sessanta. Ifolletti azzurri (questo è il singolare colore della loro pelle) per lo sfondamento finale dovettero però aspettare che si accorgessero di loro i' mass-media statunitensi,, nel caso specifico la pregiata sigla Hanna & Barbera, forse la più potente del mondo nel campo dell'animazione. ' Oggi in Italia essi godono di tre vie di penetrazione: le milanesi edizioni AMZ, la pubblicazione sul già citato 'Giornalino» e il pomeridiano passaggio televisivo su Canale S. Alle edizioni AMZ confessano che i Puffi vanno a ruba, sia nella versione a fumetti, sia in quella del libro illustrato. Successo anche per i gadget che li riguardano, come per esempio il loro guardaroba. Ci hanno raccontato che in casa editrice sono capitati gli insegnanti di una scuola media che stanno compiendo uno studio sul linguaggio dei Puffi, ormai largamente assorbito dai loro ragazzi. Ma — fanno notare in redazione — risulta che si divertano anche i grandi. Sono storielle sorridenti, con l'happy end, perfette per una parentesi ■di svago in una giornata affaticata. Mario Giordano, redattore capo del 'Giornalino», sottolinea gue'i, > ritorno di fiamma per i Puffi, dovuto al loro rimbalzo dall'An.erica: rispetto au Asterix,