A Salisburgo nel G.P. d'Austria vince il pilota della Yamaha mentre il suo rivale si ritira

A Salisburgo nel G.P. d'Austria vince il pilota della Yamaha mentre il suo rivale si ritira A Salisburgo nel G.P. d'Austria vince il pilota della Yamaha mentre il suo rivale si ritira Roberto riapre il discorso con Spencer Ora il bravo Kenny (battuti Mamola e Katayama) ha soltanto 6 pla classifica mondiale - In difficoltà gli italiani: Uncini quinto e ingaggio riscosso, passando al secondo posto, e con le spalle ben protette Roberts ha potuto girare relativamente piano. Alla fine la gratificazione del giro più veloce è toccata cosi a Mamola. L'impegno strenuo di Mamola assicurava alla Suzuki almeno la presenza sul podio, podio che grazie a Spencer, ma anche a Katayama. Haslam e Lucchinelli è stato sempre frequentato dalla Honda ieri per la prima volta del tutto esclusa. In fondo più di Mamola è stato però meritevole Uncini che ha lottato per tutta la corsa con Fontan. Il francese favorito dal motore più potente nel tratto in salita, veniva poi ridimensionato dalle diverse capacità di guida nel curvone in discesa e r.ulla chicane. E dire che Uncini stimava di non riuscire a portare a termine la gara perché la ruota posteriore gli perdeva spesso aderenza: il pilota credeva fossero problemi di gomme e invece s'è scoperto alla fine che si trattava dell'ammortizzatore posteriore mezzo scarico. 'In qualche modo io al traguardo arrivo sempre, ma ditemi che soddisfazione c'è a lottare come un disperato per un modesto quinto posto? A Mamola almeno va bene con ì motori, a noi nemmeno più quelli». Uncini appariva per "altro ì meno ' contrariato di quanto non esprimessero le parole. Torniamo alla Honda e suoi guai. Dopo il solito avvio rapidissimo con Haslam e Lucchinelli e Spencer e Katayama rincalzi quasi immediati, lo squadrone giapponese ha cominciato a perdere i pezzi. Haslam ha grippato duro al settimo giro quand'era in sesta posizione, e di 11 a tre passaggi toccava a Spencer che' con la consueta perspicacia voleva egualmente continuare. Faceva ancora un giro, Alfredino di Louisiana per poi arrivare ai box con un rumore di ferraglia e il motore da buttare direttamente nella spazzatura. Nella giornata più nera per lo squadrone nipponico non c'erano nemmeno consolazioni: Katayama era quarto senza gloria e Lucchinelli chiudeva al settimo posto, ultimo degli ufficiali, troppo avvicinato dai privati di punta Mtddelburg, Pellandini. Van Dulmen e Pelletler. E' stata una prova per lo meno incolore e deve esserne reso conto bene pure lui che non ha cercato scuse particolari dicendo: «Lo dal nostro inviato GIORGIO VIGLINO SALISBURGO — Si- era certi in parecchi che Kenny Roberts vincesse questa gara e la Yamaha dominasse il campo, ma ci voleva il ritiro di Freddie Spencer per dare un ribaltone alla classifica mondiale e far ripartire il campionato praticamente da zero. Siamo a metà strada con tante gare da disputare quante sono quelle fatte, e Spencer, l'ex dominatore, ha soltanto 6 punti di vantaggio su Roberts e una moto che comincia a denunciare minor affidabilità non appena si è preso a chiederle un rendimento esasperato sul piano della potenza. Le prossime gare a Fiume, in Olanda, in Belgio, chiedono cavalli in quantità oltre alle doti ciclistiche, attributi che la Yamaha ha in maggior quantità rispetto alla Honda. Kenny ha vinto da grande professionista qual è. andando in testa solo al quarto giro, esaurita cioè la bagarre iniziale nella quale si potevano correre rischi, e forzando poi per i primi passaggi necessari a fare il vuoto. Spencer è scomparso di scena, Lawson ha giustificato per la prima volta nella stagione il lauto Un'altra vittoria delle vetture tedesche con Ickx-Mass unti di distacco nel Lucchinelli settimo moto non va e io più di tanto non tiro per guadagnare un punto o due nel mondiale. I pezzi sonoi egualijU&tifvfffl ha Katayama.'qùlhdì vuol dire che sarà colpa nostra». Poi abbandonata questa insolita serietà Lucky se n'è uscito con una battuta carina: «La mia moto è come il cavallo cattivo: all'inizio va come il vento, poi finisce sempre che qualcuno lo riprende». Se per Uncini il mondiale può risolversi bene riprendendo Mamola, per Lucky non ci sono nemmeno obiettivi di minima a meno che la Honda non si decida adesso ad equipaggiarlo meglio nel tentativo di fargli difendere la leadership di Spencer. Con i due ultimi campioni del mondo in crisi, non c'è da consolarsi nemmeno con la Cagiva che ha fatto tutta la gara sempre più a rilento con un avvio promettente. C'è stato un progressivo calo di motore ma Virginio Ferrari non ha voluto perdere l'occasione per compiere finalmente un bel rodaggio. Certo sarebbe stato meglio entrare in gara e vincere, ma queste cose succedono solo nelle favole, Sarà già una bella realtà se la moto diventerà competitiva in tempi brevi Nella «500 mi ffl Salisburgo. Per Uncini e Lucchinelli (seminascosto) poche soddisfazioni in Austria Spettacolare gara nelldel tedesco Herweh - di CARLO FLORENZANO SALISBURGO — Se il debutto dell'ancora claudicante Tony Mang in sella alla Svzu<-:\ kt non è stato certamente trionfale (si è ritirato quasi subito), per le decine di migliaia di appassionati tedeschi che avevano passato il confine, il Gran Premio d'Austria ha comunque riservato un solido pretesto per abbondanti libagioni. La giornata infatti è stata aperta dalla splendida vittoria nella classe 250 ce. di Manfred Herweh, ventottenne nativo di Hockenheim, specialista di circuiti veloci e ottimo preparatore di motori. La gara, partita con l'asciutto, era stata sospesa al tredicesimo giro da una saggia e tempestiva bandiera rossa sventolata prima che l'acquazzone causasse cadute. In quel momento, dopo la solita bagarre terribile che caratterizza questa categoria, era in testa Wimmer (Yamaha) davanti a Sarron (Yamaìia), Herweh (Yamaha), De Radigues (Chevalller) ed Espie (Chevallier). Gli stessi personaggi più altri quattro o cinque scatenati erano protagonisti di una lotta ancora più serrata quando, tornato il sole, venivano di¬ Tennis, interna lle 250 con successo Le Garelli nella 125 sputati i 18 giri mancanti per coprire i 131 chilometri previsti. Lo spettacolo era stupendo e. alla fine, per somma di piazzhniehtl' tìenveh vlnéeM il secondo Gran Premio della sua vita (vinse a Hockenheim nella 350 ce nel 1982) davanti a De Radlgues ed Espie. Dopo i tedeschi veniva la volta degli italiani con la classe 125 che quest'anno con felice puntualità fornisce a ogni Gran Premio il 'contentino» per le delusioni che ci danno i nostri ex campioni del mondo della classe 500. Dunque ancora una volta, la quarta consecutiva, le Imbattibili Garelli di Nieto e Lazzarini hanno fatto l'en plein imponendosi senza grossi patemi davanti a un bravissimo Bianchi che, partito penultimo, ha saputo rimontare fino al terzo posto con la sua Sanvenero. Relativamente alla pericolosità del circuito, fortunatamente leggero il bilancio del piloti vittime d'incidenti. L'inglese Robinson caduto nel corso della gara delle 250 ha riportato la frattura di un femore e di una tibia; lo spagnolo Pons, caduto anche lui nelle 250, si è rotto un femore e il tedesco Hofman finito fuori pista con la sua Suzuki 500 si è fratturato un gomito. zionali di Parigi