Quando nel cinema invece entra l'eros

Quando nel cinema invece entra l'eros Quando nel cinema invece entra l'eros 8e è vero come è stato scritto, che nell'erotismo esiste questa gerarchia: chi fa. chi osserva, chi sa. osserviamo che solo una piazza divide la prima posizione da chi «guarda», dimodoché 11 frequentatore di cinema porno, il «voyeur», viene per cosi dire rivalutato. DI questo parere ovviamente sono i gestori delle sale a luci rosse clic Identificano e premiano il loro spettatore in 'Spettatore ideale, per nulla noioso, tranquillo e niente turbolento». 'Cene fosse anche per le altre sale, di pubblico tanto discreto, alieno da ogni tipo di violenza verbale—spiega una cassiera di un cinema torinese hard-core del centro —. Entrano. Pagano senza porre domande inutili e si accomodano, godono dello spettacolo ed escono. Per compiere delitti come vorrebbe qualche censore? Macché. Tutfal più vanno a fare l'amore e da tanto tempo penso die questa azione non sia reato-. Non c'è dunque più scandalo, perché questo, si sa, comincia quando la polizia vi mette fine. E allora scatta fra la gente il meccanismo psicologico contrarlo allo scopo voluto. La repressione non provoca impedimenti, anzi. Alessio Bolonotlo, uno del titolari fra le più antiche case di distribuzione cinematografiche, la «Cervino», nata nel 1945 e una delle sopravvissute eccezionalmente senza traversie di natura finanziaria, dice con sicurezza: -Quando il pretore sequestra provoca una pubblicità che in fondo dà ancora più ossigeno al mercato-. •Il genere non tira più come una tempo-, osserva crudele però con apprensione Alessio Bolonotto. Anche il proibito non offre più quelle garanzie che permettevano la riuscita del business pornografico. Lo spettatore è si «tranquillo ma più raffinato nel gusto. Non si accontenta di spezzoni messi Insieme alla bell'e meglio, la pellicola fumosa e sgranali',' 'itiÀ'.'Vuolè ''storie trama e tutto 11 resto. Eroti¬ , i personaggi e smo d'azione allora, anche se la definizione fa un po' sorridere. •Sono i produttori americani ad avere queste possibilità — spiega ancora il titolare della "Cervino" —. I loro studios, le apparecchiature, permettono di costruire film che oltre alle comunioni di corpi nudi, innestano vicende con tanto d'auto veloci, elicotteri e risvolti psicologici dei personaggi-. Ha scritto un noto critico cinematografico In una sua riflessione: -Il cinema porno ritorna alle origini stesse del cinema: riproduce sempre la stessa scena-. E ancora: •L'erotismo culto e volontà del desiderio, punta sull'immaginazione e spesso sull'intelligenza per raggiungere, al di là del omportamenti, una certa qualità di gioia, o anche, almeno in Occidente, la coscienza di un vuoto, di una mancanza. La pornografia sopprime generalmente llmmagtnazlone. non fa Intervenire l'intelligenza, e indossando i panni di un realismo meccanicamente riproduttivo, priva l'Eros delle sue glustlftcaztonU. Non dimentichiamo però che 11 «voyeur» esiste e supera la prova di forza della sensibilità naturale: 11 gusto di vedere la donna con l'uomo sopraffa 11 disgusto di vedere l'uomo con la donna. Anche se come scriveva Bataille, •l'erotismo è uno degli aspetti della vita interiore dell'uomo, ed è per la sua coscienza qualcosa die ne coinvolge l'essere-, l'erotismo con la pornografia ha strette connivenze, come delle passerelle buttate per unire il diaframma che 11 separa. Dice il regista Gerard Damiano, celebre per avere realizzato Gola profonda: -Senza quattrini non si produce nulla. Ciò vale anche per i film porno. Deep throat era costato 22 mila dollari. Oggi non basterebbero 150 mila. E' perciò difficile fabbricare un film dignitoso a basso costo-. Il regista Damiano ha idee precise: «Gli attori maschi li paragono come importanza le fantasie di Mr. Fantasy agli "stuntmen", l cascatori dei western. E' difficile trovare qualcuno In grado di esser attorce "stuntman'lnsieme-. E le attrici? Le porno dive? •Non esistono nuovi talenti — spiega Damiano —. Marilyn Chambers, Georgtna Spelvln. la stessa Lovelace, a dieci anni dal debuttò sono sempre le migliori-. Ha confidato In una Intervista una porno-diva nostrana. Laura Levi, di Firenze, minuta, bruna, formosa: Guadagno un palo di milioni a film. Ma quanta fatica. Noi attori starno trattati alla stregua di bestie, come pagati a chilo in un ambiente schifoso. Ci sono quelli che cercano di passarti all'arabo di passaggio; qualche tecnico che cerca di farti nell'intervallo. Insulti quando devi saltare le riprese percìié sei nel periodo. GII amici non sanno nulla della mia professione, mio marito capisce ma andrò avanti ancora un po' e poi mi cercìierò un posto tranquillo, magari da impiegala nelle Poste-. I gestori delle sale a luci rosse difendono naturalmente il «genere»: -Sarà, ma di beghe ne esistono in tutti gli ambienti. Il sesso è stato per noi un mezzo (sembra singolare ma è proprio cosi), per salvare il cinema e chi lo ama, perché ci ha permesso di non chiudere; è già qualcosa in un momento in cut ti cinema ufficiale è fermo e le tv hanno preso il sopravvento. Un mezzo per sopravvivere o chissà, soltanto per prolungare un'agonia-. Intanto qualche magistrato «assale» ancora e continua a sequestrare perché «1 film porno umiliano, mortificano, corrompono in pubblico come le bestie-. Diceva lo scrittore Kraus ai primi del secolo: «Le nozioni della vita erotica appartengono all'arte, non alla cultura. Ma a volte bisogna compitarle agli analfabeti. Di fatto la cosa più importante è appunto persuadere gli analfabeti perché sono loro che fanno ti co-, dice penale.. '< I Nevio Boni

Persone citate: Alessio Bolonotlo, Alessio Bolonotto, Bataille, Georgtna Spelvln, Gerard Damiano, Kraus, Laura Levi, Lovelace, Marilyn Chambers, Nevio Boni

Luoghi citati: Firenze