Nel processo che si celebra da oggi alle «Vallette» otto omicidi, dodici ferimenti e 109 attentati di Lorenzo Del Boca

Nel processo che si celebra da oggi alle «Vallette» otto omicidi, dodici ferimenti e 109 attentati Nel processo che si celebra da oggi alle «Vallette» otto omicidi, dodici ferimenti e 109 attentati Il terrorismo forse non è ancora finito ma «Prima Linea» non può più sparare Tutti i 136 accusati come Sergio Segio e 1 Nell'aula A del bunker delle Vallette continua il processo contro 62 Imputati delle «Brigate rosse», e nell'aula B comincia quello contro 138 accusati di aver fatto parte di «Prima linea». Caporali e colonnelli dell'esercito proletario vengono chiamati alla sbarra — insieme — per rispondere; del terrorismo degli Anni Settanta. Otto morti, uccisi mentre andavano a lavorare;' dódici feriti lasciati a terra con le gambe fracassate dai proiettili; 109 attentati contro i 'nemici del popolo*. E' la storia degli «anni di piombo-: una stagione di pazzia. Il processo agli uomini di mPrima linea- si celebra davanti alla seconda sezione della Corte d'Assise. Il presidente è Antonello Bonu, pubblico ministero Francesco Gianfrotta. L'istruttoria è dol vuta al lavoro dei sostituti gno al piastrellista per i delitti commessi da questa formazione terrorìstica sono stati catturati - Anche le ultime «primule rosse», e Diego Forasteri, sono ormai in carcere - Molti i pentiti, i dissociati, ma anche i «pentiti di essersi pentiti» •Sergio Segio procuratori della repubblica Bernardi e Gianfrotta e dei giudici istruttori Laudi, Caselli, Giordana. A difendere gli imputati ci sono ottanta avvocati. L'avvocato Aldo Perla ne tutela da solo una quarantina. Ci sono già dodici costituzioni di parte civile: altre sono destinate ad aggiungersi. Nelle gabbie c'è il Gotha del terrore, i protagonisti e le comparse della guerriglia, gli irriducibili, i pentiti, i .pentiti di essersi pentiti, e gli incerti. I figli della Torino-bene che leggevano le imprese del «Che. Guevara e pensavano di rivoltare il mondo sottosopra e i poveracci che hanno cominciato a sparare senza capire nemmeno il perché. C'è Enrico Galmozzi .plelltno. della prima ora. Ci sono Roberto Rosso .testa fina. dell'organizzazione; Filippo Mastropasqua gran ladro d'auto; Sii ve ria Russo e Liviana Tosi, le «Bonnie» della .banda armata.; Marco Fagiano e Fabrizio Gial, comandanti della Valsusa, che hanno arruolato amici, compagni di scuola, fidanzate, amiche delle fidanzate. E poi: Sonia Benedetti, Giulia Borelli, Frantele D'Ursi (e sorella) Bruno Russo-Palombi, 11 «caporale. Bevlone, Paolo Zambianchl. Marco Donat-Cattin .Alberto., famiglia democristiana, buona educazione, arriva In tribunale portandosi lo strascico della .love-story. con Giuseppina Vlriglio, detenuta come lui al carcere di Alessandria e rimasta incinta dopo un •colloquio-. DonatCattin è un dissociato ma non un pentito. E' invece pentito Un parametro potrebbe essere quello derivante dal rispetto del diritti della collettività. Per arrivare ad una soluzione, o almeno per iniziare a cercarla, è necessario un confronto fra i vari operatori. A tal fine l'Ordine dei giornalisti del Piemonte e dalla Valle d'Aosta e l'Associazione stampa subalpina — il sindacato del giornalisti — hanno promosso per questa sera alle 21 un dibattito su .Segreto istruttorio e libertà dlnforinazione.. SI terrà nei saloni del circolo della stampa, in corso Stati Uniti 27, per l'occasione aperti al pubblico. Interverranno A. Berta d'Argentine, presidente dell'associazione nazionale magistrati; Sergio Borsi, segretario nazionale Federstampa; Gian Vittorio Gabri, presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino; Carlo Gigli, presidente dell'Ordine dei giornalisti regionale e Maurizio Laudi, giudice istruttore. Moderatore Giancarlo Carcano, presidente dell'Associazione Stampa Subalpina. Maurice Bignami senza mezze misure .Teo. Michele Viscardl, il killer che quando sparava era quello dagli occhi di ghiaccio, ma che adesso gli ex amici chiamano .infame, e vorrebbero morto. Ha fatto in tempo a pentirsi Sembrano improb Daniele Sacco-Lanzoni che, un minuto dopo l'arresto, ha deciso di tagliare 1 ponti con il terrorismo e di raccontare quello che sapeva. E' pentito — un .pentitissimo. — Roberto Sandalo, tre morti sulla coscienza, che è uscito dal carcere per 11 contributo « eccezionale» offerto alla giustizia per combattere .Prima linea*. Se la «banda armata, è stata messa in ginocchio lo si deve alle sue confessioni. Non ci sono .primule rosse.. Gli inquirenti hanno fatto piazza pulita. Sergio Segio, «Sirio», lo credevano imprendibile ma anche lui è dietro le sbarre dalla fine dell'anno scoreo. E' In carcere la sua donna sposata In carcere Susanna Ronconi, passata dalle Brigate rosse a Prima linea, catturata in Toscana, evasa da Rovigo, ricatturata a Milano il 28 ottobre 1982. E non è più latitante nemmeno Diego abili altre scarcera Forestieri, bloccato a Milano a meta gennaio. Il terrorismo non è sconfitto. C'è ancora in giro gente che può sparare e uccidere. Ma .Prima linea, non esiste più. Che è finita lo ammettono gli stessi irriducibili. Anni di attentati e di delitti hanno1 avvelenato la vita di tutti i giorni ma non hanno scatenato la rivoluzione del proletariato. Tutto Inutile. Al processo si parlerà del brigadiere Giuseppe Ciotta ucciso perché .bisognava fare qualche cosa e lui era l'unico di cui si conoscevano le abitudini.; dello studente Emanuele Jurilli ammazzato mentre ritornava da scuola perché è finito davanti a un .commando, di terroristi che sparavano in via Minio; del barista Carmine Civitate che hanno massacrato senza nemmeno saperne 11 nome. E poi 11 vigile urbano Bartolo¬ zioni di imputati meo Mann, la guardia delle carceri Giuseppe Lo Russo, il dirigente della Fiat Carlo Ghiglleno. I giudici non si occuperanno dell'ultimo delitto di «Prima linea» a Torino: l'omicidio dell'agente della Mondlalpol Giuseppe Pisciunerl, che doveva essere disarmato ed è stato ...uccisa, ,fi)er„,sbagllo: Non si parla nemmeno dell'assalto alla' scuòla di organizzazione aziendale di via Ventimiglia quando — secondo 11 costume nazista — sono stati messi al muro dieci fra professori e studenti scelti a caso nel mucchio e falciati a raffiche di mitra. Di questo fatto si è occupata la procura della repubblica di Milano. Torino, tuttavia, ha curato l'inchiesta sull'assassinio del giudici Emilio Alessandrini e Guido Galli, uccisi a Milano. Lorenzo Del Boca