Quaranta manovali del delitto
Quaranta manovali del delitto Quaranta manovali del delitto erwio ex militanti di Prima Linea. Sono però stati arrestati con l'accusa, tra l'altro, di «tentata riorganizzazione delle Brigate rosse-. Altro esempio. Donati. Garavaglia e Patrizi erano fortemente sospettati per il ferimento di Gino Giugni, avvenuto il 3 maggio. Quell'attentato era stato rivendicato con la sigla «Partito comunista combattente-. Alla Digos avevano spiegato che si trattava dell'ala militare delle Br, quella che faceva capo a Mario Moretti. Gli stessi tre. però, sono quasi sicuramente i responsabili dell'omicidio della violatrice di Rebibbia. Ger¬ mana Stefanini, uccisa il 29 gennaio scorso. Quel delitto fu ìivendicato con la sigla «Potere proletario armato-. Sempre alla Dlgos spiegarono che si trattava del gruppo movimentista ci ij? i ><*va capo a Giovanni Se.izanl. Sono, comunque, contraddizioni senza molta Importanza. E' lontano ormai il tempo in cut il terrorismo si divideva in faide ideologiche. Quelli che sono rimasti in liberta non hanno probabilmente più nemmeno un livello politico-culturale sufficiente ad elaborare strategie organiche. Se faide vi sono ancora, si tratta di vicende vecchie, di ripicche quasi personali. Come sono organizzati questi «resti» del terrorismo: Anche a questa domanda è difficile rispondere con precisipne. Il covo di Donati. Garavaglia e Fabrizl era stato scoperto una settimana prima del loro arresto, in via Torriglia. Una banale iugà di gas aveva messo gli inquirenti sulla pista giusta. In quell'alloggio erano stati trovati armi, documenti e tutto quello che serve in una nonnaie abitazione. In base ad ogni evidenza, si trattava dell'unico rifugio. del gruppo. Prima di essere arrestati. 1 tre hanno probabilmente ri¬ cevuto ospitalità da qualche fiancheggiatore, che è però sparito dolio la mancata rapina. Barbara Fabrlzi. che pure era riuscita a sfuggire alla cattura, si è consegnata due giorni dopo. Non sapeva più dove andare. Se ne può dedurre che il terzetto era completamente isolato? E' possibile. Può anche darsi, però, che per motivi di sicurezza solo Garavaglia o Donati sapessero come mettersi in contatto con altri «collimando». Questa, a quanto pare, è la situazione a Roma. E nel reste del Paese? Il mistero è ancora più fitto. In galera sono finiti ilnora circa due¬ mila terroristi di sinistra. Il numero dei militanti del partito armato era sicuramente più alto. Molti sono riusciti ad andarsene all'estero, nel Paesi più disparati. Altri, sfuggiti alla cattura, hanno semplicemente smesso ogni azione e il ritrovare le loro tracce diventa quindi molto difficile. E" il caso soprattutto di Milano, dove la colonna Walter Alasia ha annunciato tempo fa la sua decisione di «riporre momentaneamente le armi-. Anche a Napoli la situazione sembra avere le stesse caratteristiche. A Torino e a Genova, in¬
Persone citate: Donati, Garavaglia, Gino Giugni, Mario Moretti, Patrizi, Stefanini, Walter Alasia
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