A Rosola tappa e maglia

Ancora un cambiamento al vertice del Giro d'Italia Ancora un cambiamento al vertice del Giro d'Italia lappa e maglia l Si è imposto ih volata su 18 compagni di fuga ed in classìfica precede ora Gavazzi (ieri secondò) di 15" - Saronni, che non faceva parte del gruppo di testa, ha perso altri 27" zona dei Lidi comacchlesi, ha poi conosciuto il broncio del cielo, non però sino alla pioggia direttamente sul corridori. A 19 chilometri dall'arrivo, dopò l'unica salitella, in 18 sonò riusciti ad uscire, raggiungendo Magrini che, proprio sulla salitella, aveva preso 40" di vantaggio. I nomi: Rosola, Gavazzi, Vaccani, ravanello. Thurau, Ghibaudo, Bincoletto, Santamaria,' Contini, Baronchelll, Lejarreta, Battaglin, Vandi, Persani, Gradi, Santoni. Chiosa, Masi. Il primo a muoversi era stato Saccani, onore a lui. Dietro, Freuler forava, c'era trambusto, una caduta di Savlnl e Maini frenava però l'inseguimento, Moser rischiava di cadere anche lui. Nel finale Moser tirava un po', e quando si vedeva affiancato da Saronni gli diceva: «Tocca a te, puoi prendere l'abbuono-. Saronni gli rispondeva che per ora il Giro' gli sta bene cosi. I 19'arrivavano dunque da soli. Rosola e Gavazzi da buoni amici decidevano di tentare ognuno per conto suo, senza farsi pero male, Rosola prendeva la ruota di Parsani, Gavazzi quella di Rosola, Rosola usciva al 300 metri e Gavazzi non ce la faceva a rimontarlo,, anche perché Rosola si faceva si da parte; ma sempre spingendo. Freuler vinceva la volata dei secondi. Bel Giro, ora anche con capoccia italiano. Saronni fa l'attendista, il tattico. Ha tutti contro: «Lo sapevo, là so, non posso fard nulla, le cose potrebbero anche starmi bene così: Per i cultori del ciclismo semplice e romantico, Rosola ha offerto la sua storia di vagabondo (-Rientro a casa a mezzanotte»), di allegrone (•Sono un po' matto, in corsa canto sempre le canzoni di Vasco Rossi, trascino i miei compagni»). Per i cultori del ciclismo tecnico, c'è questa faccenda di Saronni colpito di 27", ed anche pi.ù se si pensa che ogni giornata che va via è una tornata in meno di abbuoni a disposizione. dal nostro Inviato GIAMPAOLO ORM EZZANO FANO — Con la sua bella faccia da «cocco bello» Paolo Rosola, dell'Atala, vincendo" ieri a Fano ha festeggiato la maglia rosa, prima dèlia sua vita, terza come possessore dopo tre tappe di questo 66° Giro d'Italia. Rosola è uno di quel corridori della serie grassa e felice che appartengono alla meglio eniblemoteca del ciclismo. Ha 26 anni, è di Gussago come Bontempl che aveva vinto' ieri l'altro. Gussago Ita 15 mila abitanti, è un centro a 6 chilometri da Brescia, a questo Giro ha spedito anche Angeli, stessa squadra di Rosola, ed è ovvio che anche Angeli presto vincerà, I tre sono cresciuti insieme, Rosola abita in centro e ogni mattina gli altri due, che stanno in periferia, lo vengono a prendere per l'allenamento. Rosola,1 che é aito 1,80, si è spalmateli, sopra la salute/la felicita. Ha avuto i complimenti di Freuler, lo svizzero suo. compagno di squadra, ieri l'altro prima maglia rosa svizzera dopo 29 anni e durata però un giorno solo. Rosola ha battuto Gavazzi, anch'egli dell'Atala, in una volata importantissima non tanto per l'ordine d'arrivo quanto perché, nel gruppo di 19 corridori presentatisi a Fano, c'erano Contini, Baronohelli, Battaglin, Vandi e Marinò Lejarreta, ciclisti da alta classifica. Saronni ha di nuovo mancato gli abbuoni e, con Moser, ha perso 27 secondi nei riguardi di questi nemici da Giro. Fra l'altro Contini ha scavalcato in classifica generale Prim, maglia rosa del primo giorno di corsa, ristabilendo una certa gerarchia all'Inter-, no della Bianchi Piaggio. La tappa di ieri, cominciata sotto un bei-sole nella dolcissima sso a Rosola di conquistare vittoria e maglia rosa (Telefoto Ansa)..

Luoghi citati: Brescia, Fano, Gussago, Italia