E per i prezzi agricoli si riprende la battaglia di Renato Proni

E per i prezzi agricoli si riprende la battaglia E per i prezzi agricoli si riprende la battaglia goziato agricolo deriva dalla considerazione che nel nostro Paese il tasso d'inflazione è di circa il 16 per cento, mentre gli aumenti dei prezzi Cee previsti per il 1983-84 si basano sul tasso medio d'inflazione nella Comunità, che è del 9%. L'aumento medio proposto del 4,2 per cento soddisfa relativamente, quindi, gli altri Paesi, ma non Mannino, anche se per i prodotti italiani il rialzo medio sarà del 5,5 per cento, al quale si aggiungerà un ulteriore 3,5 per cento dovuto alla svalutazione, già accolta, della lira verde. I prezzi Cee, quindi, aumenterebbero in lire italiane del 9 per cento. I governi ostili alle nostre particolari esigenze, naturalmente, hanno obiettato che la responsabilità del tasso d'inflazione elevato è nostra e che a noi spetta raffreddarlo ai livelli europei. Questa, però, non è una soluzione realistica a breve scadenza, ma una risposta polemica. La tesi di Mannino' si basa sul principio che ispira la politica agricola comune, ovvero quello di garantire a tutti gli agricoltori europei un reddito egualmente remunerativo. A questo fine, la nostra delegazione oggi riproporrà, la domanda di concessioni all'Italia nel settore tTeTcredlto agrario agevolato, smoàtf Un costò masslmópér la Cee di 320 miliardi di lire. L'ostacolo è rappresentato dall'elemento innovativo di questa richiesta e dal precedente che essa creerebbe per simili rivendicazioni future. . Rt Pi BRUXELLES — Il ministro Calogero Mannino riprende oggi la sua solitaria battaglia nella maratona per la fissazione dei nuovi prezzi agricoli della Cee. Questo negoziato, in base al quale si distribuiscono agli agricoltori europei quasi ventimila miliardi di lire, è già, stato interrotto tre volte a causa dell'opposizione dell'Italia e della Francia a un compromesso. Le prossime elezioni politiche in Italia, secondo taluni, impongono a Mannino di restare fermo sulle sue posizioni senza per altro sposare una linea intransigente che alla fine avrebbe effetti negativi sui rapporti con gli altri Paesi comunitari. L'Italia, in un solo negoziato, non può certo corrèggere gli squilibri nel settore agricolo comunitario che hanno le radici negli stessi trattati e nell'indifferenza dei nostri governi nel corso degli anni. Tuttavia, il presidente del Consiglio Fanfani e 11 ministro degli Esteri Colombo, anche nel recente incontro a Roma con il presidente della Commissione europea Thorn, hanno segnalato che questa volta l'Italia fa sul serio: se dalle trattative di questa settimana a Bruxelles non uscirà un accordo favore^ volgagli interessy^^pojitraagricoùura la questione pòtreBbe finire sul tàvolo dèi capi di Stato e di governo della Cee, all'inizio di giugno, a Stoccarda. La posizione anomala, ma non priva di giustificazioni, del governo italiano nel ne¬ . Renato Proni à la sigla del controverso documento Il governo mili

Persone citate: Calogero Mannino, Mannino, Thorn

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Italia, Roma, Stoccarda