La Cremonese a un passo dalla Lazio

Pari dei rossoneri e dei biancazzurri, che perdono terreno nei confronti delle inseguitrici Pari dei rossoneri e dei biancazzurri, che perdono terreno nei confronti delle inseguitrici La Cremonese a un passo dalla Lazio Milan senza affanni a Palermo Non bastano tre bei gol di Giordano «Favorita» gli u> la promozione o «>Alla verso di ANTONIO RAVIDA' PALERMO — Con una passeggiata sull'arida erbetta della «Favorita», il Milan ha conquistato il punto che voleva tornando a casa senza il minimo problema. Il miracolo, per i rosanero. dunque, non è successo e il pubblico, deluso, alla fine ha fischiato come non mai il Palermo che. chissà perché, in una stagione negativa come questa, avrebbe dovuto umiliare addirittura la macchina da gol diretta ottimamente da Ilario Castagner. Fischi ed invettive per i rosanero: i padroni di casa hanno fatto da contraltare agli applausi, polemici ma convinti, con i quali i rossoneri ospiti sono stati salutati all'uscita dal campo. Per il Palermo un punto guadagnato oppure uno perso? Nessuno può dirlo con certezza e negii spogliatoi lo stesso Mimmo Renna, al riguardo, non è stato molto esplicito badando comunque a tessere doverosamente gli elogi di questo Milan, che in gloria, consuma la sua permanenza tra i cadetti. Castagner, a Palermo, ha dovuto fare a meno di Tassotti e Verza squalificati e ha pensato di utilizzare Jordan soltanto nella ripresa, organizzando una staffetta con Oscar Damiani. Lo «Squalo» non stava bene, aveva una gamba un po' in disordine; un'assenza degna di omini di Castagner hanno ottenuto un pareggio senza reti, altra tappa in A ■ Contestazione del pubblico per l'opaca prestazione dei rosanero reggio e. meglio ancora, per non complicare le cose, di un pari a reti inviolate. Cosi la difesa milanista si è disposta con estrema determinazione davanti a Nuciari, chiamato in causa raramente e sempre per sbrigare ordinaria amministrazione. D'altronde il Palermo ha subito fatto intendere che non avrebbe strabiliato nessuno e che. anzi, si sarebbe limitato a una gara di copertura, cauta, misurata, per evitare una sconfitta, messa largamente in conto alla vigilia e che avrebbe persino fatto rischiare una mezza rivolta dei tifosi alla «Favorita», presidiata da reparti di carabinieri e poliziotti ben più numerosi del solito. De Rosa, capocannoniere lo scorso anno e in questa stagione decisamente in ombra, è rimasto arretrato, ma troppo indietro per poter sviluppare schemi offensivi di una minima pericolosità. In avanti il solo Montesano ha fatto qualcosa di buono, con azioni veloci e i suoi classici dribblings, per cui leardi si è visto costretto a ripetuti falli ed è stato ammonito. Castagner, allora, ha cambiato le marcature spostando lo stesso leardi su De Rosa e Pasinato su Montesano che comunque si è poi scocciato di tirare la carretta e si è reso assai meno insidioso. L'unica azione del Palermo che ha fatto urlare al gol è stata proprio di Montesano al 19',. nota pure nel Palermo, che era infatti schierato senza il centrocampista De, Stefanis. Castagner ha confermato a fine gara che mai e poi mai il Milan avrebbe regalato qualcosa al Palermo («Non è nostro costume»), ha detto il trainer del Milan che si appresta a tornare in Serie A con tutti gli onori) e ha aggiunto che, tutto sommato l'incontro non è stato brutto, nonostante il caldo afoso. Sin dalle prime battute. I rossoneri hanno dato la netta impressione di essere disposti ad «accontentarsi» del pa- Il centravanti laziale ritrova alla grande la vìa della rete, ma ogni volta la Reggiana (aiutata anche da un autogol) riesce a riportarsi in parità, conquistando un punto importante nella lotta per la salvezza Badiani, nel tentativo di dare maggiore incisività al centrocampo. . Ma l'ennesima rivoluzione tattica non ha dato i risultati sperati, anche se Meluso e Badiani non sono stati fra i peggiori. Con questi due inserimenti la Lazio si è infatti nwssa con un maggior dina-' mismo dalla tre quarti in su, Ita creato molte occasioni da rete, fallendone due per pura sfortuna (Podavini e Miele lianno colpito la traversa) e' altre d'un soffio. Rispetto alla squadra deludente delle scorse domeniche, si è visto una formazione più grintosa. E l'ottimo avvio, culminato con il primo splendido gol di Giordano, lasciava pensare che i padroni di casa si sarebbero imposti facilmente. Terzultima in classifica e per di più priva di tre titolari. — Sola, Francini e Pallavicini —, la Reggiana di Giambattista Fabbri non sembrava costituire un ostacolo insormontabile. Ma uno svarione di Miele ha rimesso subito il risultato in discussione. E in seguito ad un altro errore della difesa, i biancazzurri si sono visti sfuggire una vittoria importantissima che con un briciolo di fortuna avrebbero potuto cogliere. La Lazio parte bene e dopo appena un minuto, D'Amico, con una punizione tagliata dalla sinistra, impegna Eberini a terra. Replica la Reggiana al 5': scambio Carnevale-Di Chiara che porge a Graziani, la mezz'ala libera a rete Zuccheri preceduto di un soffio da Orsi. I biancazzurri passano al 7': lunga sgroppata di D'Amico e tocco smarcante per Giordano al limite dell'area. Il centravanti si libera di Imborgia e lascia partire un gran destro che s'infila allincrociodeipali. Il pari degli emiliani arriva, dopo appena tre minuti. Invernizzi batte un angolo dalla sinistra e Miele, saltando di testa infila imparabilmente nella propria rete. Giordano, al 19', calcia una punizione, sulla respinta della barriera riprende Podavini centrando la traversa a portiere, battuto. Ancora il centravanti laziale, al 31', scatta sulla sinistra e di GIUSEPPE FEDI ROMA — Un Giordano super, autore di una tripletta dopo un lunghissimo digiuno e applaudito in tribuna d'onore da Giovanni Agnelli, non è stato sufficiente alla Lazio per battere la Reggiana. Traditi dalla paura di vincere, da alcuni svarioni della difesa e da un pizzico di sfortuna, i biancoazzurrl hanno perduto un'occasione più unica che rara per consolidare il loro secondo posto in classifica alle spalle del Milan. In casa laziale c'e aria di tempesta e il pari con la Reggiana rischia di costare la panchina a Clagluna, il cui allontanamento ieri veniva dato per molto probabile da alcuni dirigenti che hanno convocato per stasera una riunione. Per battere gli emiliani, l'allenatore, die dovrebbe essere sostituito da Lavati e da Morrone, ha cambiato ancora una volta la formazione. Ha fatto esordire Meluso, un giovane della Primavera, chiamandolo a fare da spalla a Giordano. Ed ha rispolverato il vecchio Giordano si scatena appoggia a D'Amico: finta del capitano e sinistro in corsa che lambisce il palo. Il tempo si chiude con una punizione dal limite per la Reggiana. Graziani tocca per Invernizzi che impegna Orsi in una diffi-i pile deviazione. Nella ripresa Clagluna sostituisce Saltarelli con Spi'nozzi e al SO'proprio il terzino dà il via ad un'azione che Giordano conclude con una rovesciata alta. Un minuto dopo Ut Lazio raddoppia.' Manfredonia smarca Giordano sulla tre-quarti: scatto e gran destro tagliato del cannoniere che s'infila nell'angolino alla destra di Eberini. La Reggiana si riporta all'attacco e al 54' pareggia. Graziani fa tutto da solo e da oltre venti metri batte di sinistro Orsi. Velia, al 64' viene atterrato all'ingresso dell'area da Galasso: rigore che Gior-, ciano trasforma con grande sicurezza. Il pari della Reggiana arriva a cinque minuti dalla fine. Imborgia triangola con Graziani e del tutto indisturbato infila Orsi in uscito.

Luoghi citati: Lazio, Manfredonia, Palermo, Roma, Ut Lazio