Cesena addio l'Ascoli spera

I romagnoli in B col Catanzaro, mentre i marchigiani s'aggrappano agli ultimi 90 I romagnoli in B col Catanzaro, mentre i marchigiani s'aggrappano agli ultimi 90 Cesena addio, l'Ascoli spera ancora Mattoni contro bus sfiorato il dramma Dirìgenti crìtici con Bruno Bolchi li, per nulla rassegnati, pareggiare - Domenica Cesena-Ascoli CESENA: Delli Pizzi 6; Conti relli 6, Mastini S (82' Gabriele sSchachner 5, Moro 6 (62' Oddi s.vASCOLI: Brini 5; Anzivino 5,5Meniihi.il 6, Gasimi ini 6, Mandchi 6,5, Monelli 5,5, Greco 5,5, S.V.). Arbitro: Lanese 5,5. Reti: 43' Genzano; 77' Boldini.mente a fine partita che la vittoria dei suoi avrebbe meglio rispecchiato gli equilibri registrati sul campo di gioco; concetto che appare abbastanza opinabile quando si consideri che quasi mai la formazione marchigiana è riuscita a liberarsi dal nervosismo che l'opprimeva, condizionandone in modo rilevante i mezzi tecnici e l'espressione agonistica. In altre parole, la superiorità collettiva degli ospiti è apparsa soltanto a tratti, soprattutto quando il generoso blocco romagnolo, passato in vantaggio a 2' dal riposo, ha preso a disunirsi, sopraffatto dalla fatica e dai limiti di rendimento di qualche suo componente (Schachncr compreso). Alla serena disamina da parte di Bolchi, per il quale ieri sera non si è trattato che di prendere atto di una situazione virtualmente ratificata da tempo ai danni del Cesena, hanno fatto riscontro a fine partita i concetti di speranza espressi da Mazzone, che ha tratto dalla reazione che la propria squadra ha espresso dsuridespgiprtrcoolstqufave i marchigiani hanno s, per la squadra di Ma 1-1 i 5, Mei 6; Firaccini 6, Cecca s.v.); Filippi 7, Genzano 7,5, .v.), Carlini 5,5. ,5 (46' Plrcher 6), Boldini 6,5; dorlini 6; Nicollni 6, De Vec, Carotti 6 (65' Trevisanello dopo la rete balordamente subita ad opera degli avversari' grande fiducia per la gara decisiva che domenica si disputerà sul terreno marchigiano. Un concetto logico e comprensibile, che si potrà, però, tradurre in realtà soltanto a condizione che gli ascolani, oltre alla generosità manifestata a Cesena, trovino anche quella serenità che In troppe fasi dell'incontro di ieri è loro venuta a mancare. Cesena. Gli ascolani esulta offerto fino a 12 minuti dalla fine, quando zzone, confronto-spareggio con il Cagliari; Filippi e Genzano sono stati trascinatori dei romagnoli, ma non tutti i loro compagni hanno saputo imitarli. Cosi, alle poderose sfuriate della piccola estrema, generosa e presente in ogni angolo del campo, e alle lucide manifestazioni di classe offerte dal suo compagno, non hanno fatto riscontro prestazioni altrettanto positive da parte di Garlini e di alcuni difensori. In bilancio negativo anche la prova di Schachner, troppo spesso avulso dal gioco per poter mettere a frutto le sue grandi doti. E' vero che Gasparini, debitamente catechizzato dal suo allenatore, ha imbavagliato con energia ogni tentativo di sganciamento da parte dell'illustre 'Sorvegliato speciale», ma è altrettanto sicuro che il pubblico romagnolo si attendeva dall'austriaco, 11 quale no dopo il pareggio di Boldini ieri si 6 congedato dai tifosi cesoiati, una prestazione ricca di slanci ben diversi. L'iniziativa dell'Ascoli, partito forte nel chiaro intento di liquidare quella che troppi avevano considerato una mera formalità, si è esaurita dopo pochi minuti perché il Cesena, affatto rassegnato, nonostante la crudezza della classifica, ha preso a contrastare con decisione l'azione degli avversari. Una conclusione in sforbiciata bassa di Schachner, sulla quale Firaccini non arriva a deviare, fa gridare al gol al 34', ma la palla sflora il palo sinistro di Brini per il quale, però, il dispiacere è soltanto rimandato. Corre il 43' quando Genzano, giunto sul fondo, indirizza verso il centro un violento pallone a mezza altezza. Nelle sue intenzioni c'è un cross, ma il pallone piomba come un prolettile sul portiere che, nel tentativo di respingerlo di pugno, lo manda a schizzare prima sul palo e quindi in rete: 1-0 per il Cesena, sogni che sfumano per l'Ascoli. Mazzone 'appesantisce l'attacco con Plrcher, Bolchi risponde inserendo Oddi al posto di Moro. I marchigiani insistono e al 77' centrano il bersaglio grazie a un diagonale rasoterra di Boldini, che mette a frutto uno scambio con Devecchi. Il Cesena è davvero condannato, nelle migliala di tifosi ascolani riaffiora la speranza. Un grappo di teppisti ha preso di mira vicino a S. Benedetto del Tronto la colonna dei tifosi ascolani di ERIO DE TROIA CESENA — Nemmeno nella gara d'addio, dinanzi al suo pubblico, il Cesena ha saputo addolcire per un istante la sua inesorabile marcia verso la B. Il pareggio sofferto contro i marchigiani ha definitivamente chiuso il conto che la squadra romagnola aveva ancora aperto con la massima serie. La pioggia che cade fitta crea un velo che immalinconisce tutto. La gente è rassegnata e non ha né la voglia né lo spirito per contestare: tutto è sembrato irrimediabilmente predestinato. Eppure in questa retrocessione del Cesena ci sono responsabilità ben precise e su di esse la società dovrà far luce se vorrà subito porre un freno a una caduta die potrebbe diventare inarrestabile. Per Adelio Moro che contro la sua ex squadra ha fallito il gol del possibile 2-0 le colpe della retrocessione si perdono nella genericità e nella complessità dei casi della vita, anche se, sostiene: «Abbiamo grosse responsabilità noi giocatori e questo sarebbe sciocco negarlo. Come le ha anche la società». Non spiega quali siano le colpe della società continua: «Se proprio dovessi cercare le cause specifiche, le individuerei nel girone di andata. Allora facemmo quindi¬ CESENA — Soltanto per un caso fortuito l'esodo massiccio dei tifosi dell'Ascoli non si è concluso con una spaventosa sciagura. Ieri mattina, verso le 8,30, la lunga teoria di torpedoni (ben 75) allestiti dalla società marchigiana aveva cominciato da pochi minuti il viaggio alla volta della Romagna quando, all'Imbocco di una galleria dell'autostrada adriatica nei pressi di San Benedetto del Tronto, un gruppo di teppisti Incoscienti probabilmente animati da una rivalità vecchia di decenni, ha centrato I primi pullman della colonna con pietre e mattoni. Il luogo del criminale agguato era stato scelto con una cura tale da far sospettare la determinazione: in quel punto eli autisti accusano un forte oscuramento della vista causato dal repentino passaggio dalla luce naturale a quella fioca del tunnel. Nonostante la sorpresa e le difficili condizioni di guida, i conducenti dei primi torpedoni, quelli colpiti dalle pietre, sono riusciti a mantenere il controllo del pesanti automezzi, ma è evidente che si è andati a un passo dalla tragedia. Grosse ammaccature e decine di vetri rotti (oltre ad un enorme spavento) hanno costituito il bilancio della bravata compiuta dal gruppo di teppisti, che sono stati messi in fuga dall'arrivo dell'elicottero del carabinieri, posto in preallarme fin dal giorno avanti. Sembra che i militari di San Benedetto del Tronto ieri sera abbiano individuato alcuni dei responsabili dell'agguato. Purtroppo, anche a Cesena si sono verificati incidenti, sia pure di minor gravità. Poco prima della partita 1 tifosi ascolani sono stati protagonisti di scaramucce con spettatori di parte opposta. Le due fazioni sono venute alle mani e sono volate anche delle pietre. Gli agenti hanno fermato due giovani marchigiani: Laurenzo Allevi, di Ascoli, 21 anni, trovato in possesso di un rasoio e, Domenico Simoni, 22 anni, pure di Ascoli, che avrebbe cercato di avventarsi su di un agente. Il Simoni è stato trattenuto per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Poco prima dell'inizio dell'incontro, infine, una bomba carta ha fatto saltare i vetri del box del custode dello stadio, p.ca. l ii f Gagliardo incontro sotto la pioggia fra ne ci punti che avrebbero potuto essere anche diciotto. Se ne avessimo fatto qualcuno in meno, forse, nel girone di ritorno, avremmo trovato motivazioni che con la sicurezza del quindici punti abbiamo invece smarrito». Il Cesena non fa drammi per questa retrocessione, diciamo che l'accetta con la serenità della rassegnazione. Però qualcosa bolle nel consiglio della società. Il presidente Lugaresi vorrebbe confermare Bolchi e lo ha già annunciato. Ma se ciò avvenisse, taluni consiglieri rassegnerebbero le dimissioni dalla carica. Bolchi commenta: «Ho la parola del presidente. Se 11 consiglio ratificherà la scelta ed io sarò d'accordo sul programmi della società, allora resterò, perché, sia chiaro, lo non dico al Cesena: "Per favore, tenetemi"». E il presidente Edmeo Lugaresi: «Riproporrò al consiglio la candidatura di Bolchi. Se l'accetteranno bene, se non saranno d'accordo dovranno illustrarne le cause, le ragioni del loro dissenso e vedrò allora se esse sono fondate. Agirò di conseguenza. Noi dobbiamo pensare al bene del Cesena: questa società ha la forza e la cognizione di causa per tentare il ritorno nell'olimpo del calcio. Ma bisogna non farsi prendere da visioni emotive». erazzurri e Udinese