«Ho pagato di persona, ora spera che serva a qualcosa»

«Ho pagato di persona, ora spera che serva a qualcosa» «Ho pagato di persona, ora spera che serva a qualcosa» Arrestato perché non avevne • L'antitesi tra Codice e Il collega Alessandro Rigaldo è tornato al suo posto di lavoro, In cronaca di Stampa Sera, dopo la disavventura giudiziaria che lo ha portato all'arresto perché non ha voluto rivelare al magistrato una «fonte di informazione» alla quale aveva attinto per un suo articolo. E' tornato alla macchina per scrivere senza vittismo né compiacimento. «La mancanza di libertà — dice—è sofferenza. Ho pagato di persona e non sono dispiaciuto, se servirà a sollecitare attenzione su una questione importante, che non può non essere risolta». Il giornalista, per contraddizione di legge — si trova da vent'anni fra l'incudine e il martello. Da un lato deve rispettare una norma della legge sull'Ordine professionale (art. 2) che gli impone di tenere segreta la fonte d'informazione; dall'altro dovrebbe rivelarla al giudice perché il codice di procedura penale non gli riconosce 11 diritto al segreto professionale. In un caso c'è l'arresto, il processo e, probabilmente, la condanna. Dall'altro c'è il rischio di provvedimenti da parte del¬ lfpRaabqtdggzslrmsatnrcgzhpdgsdtds Da sabato è agli a a rivelato al magistrato la « legge dell'Ordine - D diritto l'Ordine, fino alla censura e forse, la sospensione dall'Albo professionale. La vicenda di Alessandro Rigaldo è comune a quelle di altri colleghi che sono stati arrestati prima di lui; sarebbe potuto capitare a qualunque cronista impegnato quotidianamente nella raccolta di notizie. Rigaldo non ha rivelato al giudice Francesco Saluzzo chi gli aveva dato quell'informazione. Il magistrato ha disposto l'arresto provvisorio, poi l'ha confermato. Il collega è rimasto per due notti in camera di sicurezza della questura, poi e comparso davanti i al pretore. Il processo è iniziato, ma «ravvisandosi elementi nuovi», è stato sospeso. Un'ora dopo a Rigaldo è stata concessa la libertà provvisoria. Stampa Sera — direzione, giornalisti, comitato di redazione e consigliò di fabbrica — ha seguito con attenzione e partecipazione la vicenda giudiziaria del collega. Sabato il giornale non è uscito per uno sciopero che non è stato solo di solidarietà, ma che ha voluto richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica su questo problema fondamentale arresti domiciliari «fonte» d'una informazioto-dovere di dare le notizie per il nostro lavoro, cioè li'diritto-dovere di informare. L'Impegno dei giornalisti di Stampa Sera, nel futuro, è di contribuire a che la classe politica sollecitata da editori, Ordine del giornalisti e Federazione della stampa riesca a trovare una soluzione finalmente non equivoca. • Una casa da gioco clandestina è stata scoperta l'altra sera dalla polizia in via Lima 9. Intorno alla roulette sono state sorprese 9 persone e il titolare: Attilio Russo.

Persone citate: Alessandro Rigaldo, Attilio Russo, Codice, Francesco Saluzzo, Rigaldo