Longo boccia la proposta Spadolini Laici allarmati per la strategia dc

Longo boccia la proposta Spadolini Laici allarmati per la strategia de L'ipotesi di incontri fra i segretari dell'ex maggioranza Longo boccia la proposta Spadolini Laici allarmati per la strategia de Il segretario socialdemocratico teme che i colloqui possano essere «preparatori di ipotesi di tipo compromissorio» - H pli contrario alla «patrimoniale» proposta da Carli ROMA — Spadolini vorrebbe incontrare ad uno ad uno i segretari della disciolta maggioranza, ma Pietro Longo non ci sta. Il segretario socialdemocratico non si fida dell'attivismo del collega repubblicano e teme che gli incontri possano essere -preparatori di una ipotesi dt tipo compromissorio». Longo continua a credere, in pratica, che i repubblicani, e forse lo stesso De Mita, potrebbero escogitare dopo le elezioni un governo che cerchi anche 11 consenso o la neutralità del pei. Ma per come si stanno mettendo le cose, pare una ipotesi senza molto fondamento. I comunisti ormai parlano solo di alternativa e i democristiani, intanto, cercano di erodere l'elettorato dei loro alleati dt governo. Si può star certi che i due partiti maggiori andranno avanti cosi sino alla data delle elezioni. Nel frattempo, qualcosa pare Invece muoversi tra i partiti intermedi. Gli incontri «bllate- rall» proposti da Spadolini sono una iniziativa che mira a tener sotto pressione l'alleatp-concorrente democristiano. Cosi il segretario del pri non manca occasione per ripetere che -l'immagine del partito repubblicano nel panorama politico italiano è inconfondibile. Non c'è il pericolo che il pri venga scambiato né col pei, né con la de, né tanto meno col psi». Quel che preme soprattutto al pri è dimostrare che la democrazia cristiana non è credibile quando parla di «rigore». -Alle dichiarazioni di rigore non sono seguiti comportamenti conseguenti. Pensiamo agli ultimi cedimenti del governo uscente in fatto di spesa», sostiene Spadolini. I democristiani cominciano ad essere infastiditi e ieri 11 sen. Granelli ha ribattuto con tono molto brusco: -Stupisce la caduta di stile politico di Spadolini che, in concorrenza con Craxi, si propone come presidente del Consiglio a prescindere dalle indicazioni dell'elettorato, riconoscendo strumentalmente maggiori disponibilità ad una politica di rigore al psi che non alla de e al pli». Ed anche Granelli ricorda a Spadolini e Craxi che la presidenza del Consiglio spetta prima di tutto alla de, il partito più forte. Ma, ora, anche 1 liberali cominciano ad insospettirsi per le iniziative democristiane. La proposta di Guido Carli, candidato nelle Uste de, di applicare una imposta sui patrimoni per tre anni non place al partito di Zanone. Non bisogna inasprire «sino alla vessazione il prelievo sui contribuenti onesti, come avverrebbe se si desse corso ad una imposta patrimoniale straordinaria che inevitabilmente andrebbe a cadere sulle piccole proprietà più facilmente accertabili» dice Zanone. Aggiunge il responsabile per la politica fiscale del pli, Perrone .Capano: «.Secóndo il dottor Carli non si tratta di tagliare I là spesa pù bbUcà : gon¬ Per le elezioni sconto del 30% su viaggi aerei ROMA — Il ministro dei Trasporti, Casalinuovo, ha dato disposizioni affinché gli elettori che intendano recarsi a votare nel loro paesi di origine possano usufruire per 11 viaggio di andata e ritorno sui voli nazionali ed internazionali gestiti dall'Alitalia e daUe altre compagnie nazionali, della riduzione del 30 per cento sulle tariffe aeree in vigore. La sola limitazione posta è che 1 viaggi di andata e ritorno siano fatti tre giorni prima e tre giorni dopo le elezioni per 1 voli nazionali, e otto giorni prima e otto giorni dopo per quelli internazionali. Fanno eccezione, In questa ultima Ipotesi, le destinazioni: Kano, Addis Abeba, Mogadiscio, Mauritius e Santiago per le quali la facilitazione suddetta si applicherà per 1 primi due voli programmati precedenti e susseguenti la data di Inizio e di termine delle elezioni. fiata dalle politiche clientelari della de. Basta? una bella imposta patrimoniale». La proposta di Carli non viene • comunque smentita dalla de. Al contrarlo l'on. Mlsasi ha dichiarato che l'imposta patrimoniale «è uno dei possibili strumenti, noi non escludiamo pregiudizialmente il ricorso a nessuna misura». Il suggerimento di Carli è indubbiamente utile per portare sul concreto il confronto dei partiti. Del resto la posta in gioco di queste elezioni è sempre più chiaramente la scelta sul come uscire dalla crisi economica. Craxl, in un'intervista rilasciata prima delle dichiarazioni di Carli, ripete invece che «se si formerà nel prossimo Parlamento una maggiorama centrista, la totale ingovernabilità del Paese sarà assicurata». Craxi fa capire di credere che non tutto è deciso a favore di De Mita all'Interno della de e chiede un chiaro successo del psi. «in senso anticonservatore per sgomberare il campo da molte velleità e tentazioni». Il psi — ripete Craxl — è pronto ad entrare al governo se ci sarà da realizzare «un buon programma» altrimenti starà all'opposizione -ma non con le mani in mano». Palmella chiede contraddittorio con de» pei, psi ROMA — Ti segretario del partito radicale, Marco Pennella, parlando alla rete unificata delle radio radicali, ha dichiarato che «il gioco delle tre carte, cioè dei tre partiti, è chiaro. Per tutti e tre si tratta di salvare 11 potere e gli equilibri partitocratici anche 11 26 giugno». •Chiedo — ha concluso Pannella — un pubblico contraddittorio con Berlinguer sul tema dell'alternativa, con De Mita su quelli del rigore e dèi valori cristiani, con Craxl sul riarmlsmp del psi e sulla questione morale». Infine, un opportuno rilievo del radicale Crivellili! che ha Invitato Fanfani ad impedire che ministri e sottosegretari usino le auto del servizio di Stato per le loro private attività, «elettorali». Alberto Rapisarda Forse non ci sarà il referendum sul direttore del «Corriere» MILANO — Le voci di imminenti dimissioni di Alberto Cavallari e Roberto Martinelli, rispettivamente direttore e vicedirettore del Corriere della Sera, sono state smentite Ieri dalla direzione generale Rizzoli che ha riconfermato la fiducia dell'azienda al direttore del Corriere, sulla cui gestione un gruppo di redattori voleva organizzare un referendum a scrutinio segreto. L'iniziativa del referendum, proposta venerdì scorso da 12 delegati di settore del corpo redazionale del Corriere, appoggiata da due membri del comitato di redazione, votata da un'assemblea di 80 redattori su un totale di 219 con 40 voti favorevoli, 30 contrari, 10 astenuti, non ha precedenti nella prassi sindacale di questi anni e non è prevista dal contratto di lavoro giornalistico. Mentre il comitato elettorale, che avrebbe dovuto ieri organizzare materialmente li voto, si recava dai legali dell'Associazione lombarda del giornalisti (l'organo sindacale territoriale) per un parere sulla praticabilità del referendum, in via Solferino, sede del quotidiano milanese, circolava un documento contrarlo alla proposta procedura di voto che ha raccolto circa settanta firme di redattori. Nel corso di una riunione tenuta dal direttore del Corriere, Alberto Cavallari, con lo staff dirigente del giornale. Inoltre, sei redattori capo hanno manifestato l'intenzione di dimettersi In massa se si dovesse procedere al referendum., , .: ,|

Luoghi citati: Addis Abeba, Mauritius, Milano, Mogadiscio, Roma, Santiago