Dalle deiezioni di 4 mila maiali l'equivalente di 500 kg di gasolio

Dalle delezioni di 4 mila maiali l'equivalente di 500 kg di gasolio Entrato in funzione uno dei più moderni impianti europei di biogas Dalle delezioni di 4 mila maiali l'equivalente di 500 kg di gasolio Questa è la produzione giornaliera nell'azienda Barbisene, presso Cremona - Il gas alimenta sei gruppi di produzione combinata, energia elettrica e calore (Totem Fiat) CREMONA — Nell'azienda agricola Barbisene di Persico Doslmo (Cremona) da alcuni giorni è entrato in funzione uno dei più interessanti impianti per la produzione e utilizzazione di biogas rcalizaati sino ad ora in Europa. Le caratteristiche peculiari di questo impianto sono quelle di trattare congiuntamente il materiale organico prodotto da 600 bovini di proprietà dell'azienda e da circa 4000 suini allevati in una cooperativa dislocata nelle vicinanze. L'impianto, realizzato dalla Ses, Sistemi Energia Sud, in cui sono associate Fiat, Eni e FiMe, assume quindi una veste «consortile» e produce benefici significativi. L'azienda Barbisene utilizza l'energia prodotta dalla digestione anaerobica del materiale organico (pari a circa 500 kg di gasolio equivalente al giorno) per l diversi fabbisogni energetici aziendali. Il gas (metano al 70%) alimenta 6 gruppi di produzione combinata di energia elettrica e calore (Totem. Fiat). L'ener¬ gia elettrica prodotta con una potenza di 90 kW è utilizzata in azienda per le diverse utenze, mentre l'acqua calda viene destinata alla sala mungitura. La maggior parte del gas è però utilizzata direttamente per alimentare gli impianti di essiccazione foraggi dell'azienda per tutto l'anno a eccezione dell'inverno, nel quale periodo è utilizzata per il riscaldamento degli edifici del personale dell'azienda. Gli effluenti organici provenienti dall'impianto (ottimo fertilizzante) sono destinati, in sostituzione di altri concimi, ai 170 ettari coltivi dell'azienda. Ai benefici prodotti dal risparmio di energia e dal miglioramento del valore fertilizzante delmateriale trattato si aggiunge la depurazione dei liquami, in particolare quelli provenienti dalla vicina cooperatiti suinicola. St tratta di un caso felice di integrazione tra chi è interessato ad autoprodurre energia e fertilizzante mediante rifiuti organici, e chi può liberarsi di rifiuti organici senza il ricorso a costosi impianti di depurazione. L'impianto è stato finanzialo dall'Agricola Barbisellc che, valutati i benefici derivanti dall'impianto, ne ha deciso la realizzazione, con il solo parziale finanziamento agevolato in conto interessi concesso dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia. b. pu. L'offerta di «entrare» con nuovi capitali nella Corvo è arrivata da Bruno Bolla, con-, titolare della nota azienda vinicola veronese che sarebbe disposto a rilevare il 49% delle azioni della casa siciliana. Bolla vorrebbe fare della Corvo una testa di ponte delle sue attività in Sicilia potenziandone la produzione fino a 36 milioni di bottiglie. Il progetto che è ora al centro delle discussioni, anche all'assemblea regionale siciliana, ha trovato pareri discordi. C'è chi teme che II passaggio dagli attuali 8 milioni di bottiglie (fatturato 15 miliardi dei quali 2 di utile) a 36 svilirebbe l'immagine di prestigio. Le trattative sono ancora in corso. Nicola Piazza, presidente dell'Espi, ha preso tempo, mentre alcuni dirigenti della «Duca di Salaparuta» (compreso il presidente dell'azienda Silvio Ruffino) hanno già espresso la loro opposizione al progetto di passaggio di parte della proprietà. s. mir.

Persone citate: Bruno Bolla, Silvio Ruffino

Luoghi citati: Cremona, Europa, Lombardia, Salaparuta, Sicilia